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Crescenzi e la sua maglia n. 37


Quando la lavagna luminosa del quarto uomo Cavaretta ha illuminato nel cielo del 'Ferraris' il numero 37 molti romanisti si saranno chiesti chi fosse a prendere il posto di Mènez. Caschetto di capelli biondi, spalle larghe e petto sempre in fuori. L'identikit di Alessandro Crescenzi, nato a Marino il 25 settembre '91, l'ultimo arrivato nella Roma di Luciano Spalletti. L'ultimo arrivato solo in ordine d'esordio, perché a Roma Crescenzi gioca già da alcuni anni. Prima, la Cisco Lodigiani quando ancora si chiamava così, prima che quel nome storico, che ha lanciato campioni come Francesco Totti, sparisse dalla denominazione della terza squadra di Roma (anzi, dalla seconda). Crescenzi giocava esterno alto, appena arrivato nei giovanissimi giallorossi. Poi, due anni dopo, l'incontro con il tecnico Stramaccioni negli Allievi e la prima trasformazione, forse la più importante: non più ala ma terzino, sulle spalle non più l'11 ma il 2. Una svolta che gli vale l'esordio sotto età nello scorso campionato Primavera. Lì è solo una comparsa, meglio continuare con gli Allievi, dove è una delle colonne di una squadra che macina gioco e risultati. A fine anno, la Roma decide di rinverdire la Primavera smantellando la squadra dell'anno prima e inserendo i ragazzi terribili del '91, una delle nidiate più attese dell'intero settore giovanile romanista. È l'estate del 2008. La squadra delude nel precampionato, sommersa dalle critiche di una stampa fin troppo esigente. 'Crescio', come lo chiamano i compagni dentro e fuori dal campo, non c'è. Deve recuperare da un problema all'avambraccio destro che lo costringe a saltare anche andata e ritorno del primo turno di Coppa Italia, dove la squadra soffre ma centra la qualificazione agli ottavi. A ottobre inizia il campionato e Crescenzi è perfettamente ristabilito. La squadra ‘gira' con Brosco e Malomo coppia centrale e Mladen a destra. Il tecnico Alberto De Rossi, però, vuole Alessandro in campo e decide di chiedergli il sacrificio di un nuovo mutamento. C'è spazio a sinistra, Crescenzi non si fa pregare e accetta il nuovo ruolo. Lungo l'out mancino diventa ben presto uno dei punti di forza della squadra, sfruttando una facilità di corsa impressionante. Lui, appassionato di rally e auto veloci, di correre non smette mai. In campo è instancabile e generosissimo. Impossibile non notarlo, anche per il tecnico dell'under 19 Piscedda, che dopo la disfatta della rappresentativa alle qualificazioni europee di ottobre decide di rifondare. Partendo, anche, dalla qualità di Alessandro.Due gare con l'under 19 e due vittorie, contro Romania e Norvegia. Crescenzi inizia a far parlare di sé gli osservatori di mezza Italia. Al Viareggio è tra i migliori nella sfortunata spedizione romanista. Qualcuno inizia ad accostarlo a Santon dell'Inter, che come lui è nato ala destra per ritrovarsi terzino a sinistra. Per assomigliarli davvero, però, manca l'esordio con la prima squadra. Ora, dopo i quattordici minuti del 'Ferraris', non manca nulla. Da domani Alessandro tornerà a correre con i compagni della Primavera. Di notte, però, continuerà a sognare quest'esordio. E quella maglia numero 37.