C'è solo l'A.S.Roma!

C'è il derby oggi, ma non abbiamo la testa


Roma affronta questo derby, che mai si sarebbe dovuto giocare oggi come tutte le gare del campionato, senza voglia, senza testa, con il dolore nel cuore e la testa rivolta a L'Aquila e la sua provincia. C'è il derby oggi, ma non ce ne frega niente a nessuno.Il silenzio come un macigno sul derby di Roma. Il silenzio di una città rivolta, nel pensiero e nelle azioni, alla tragedia che ha rovesciato la vita e le case di oltre 30.000 persone in Abruzzo. Roma arriva alla stracittadina con un peso sul cuore. I tifosi già dai giorni scorsi si sono mobilitati per trasformare l'evento sportivo in una raccolta di viveri. Anche Spalletti è apparso toccato nel profondo. Prima sul campo, poi in sala stampa ha chiesto che pallone e parole smettessero di rincorrersi per un attimo di raccoglimento. Di silenzio. Un silenzio che ha lasciato il posto all'iniziativa, quando il tecnico di Certaldo ha avanzato la proposta, sbocciata nello spogliatoio di Trigoria, di contribuire alla ricostruzione realizzando un asilo sui luoghi sconvolti dal sisma. Un asilo costruito dalla Roma. «Sarà l'uomo derby». Le parole di Spalletti suonano come un'investitura per Daniele De Rossi. Il centrocampista di Ostia, sempre più leader dello spogliatoio romanista, cerca il primo sigillo nel derby. Domani una nuova occasione per provare a lasciare il segno. Anzi, per dirla con le parole del tecnico, per «lasciare il marchio De Rossi». Chi il marchio nei derby lo ha lasciato spesso è Francesco Totti. Oggi, per la prima volta in questa settimana, il numero dieci si è allenato sul campo. Alcuni minuti di corsa insieme ai bambini delle giovanili, lavoro atletico con scatti e allunghi. Niente pallone, però. Dubbi sulla sua presenza? Non per Spalletti: «L'ho visto con gli occhi giusti. Anche se non riesce a calciare vuole esserci sempre». Nulla da fare per Juan, che dopo essersi allenato a parte ha alzato bandiera bianca. Differenziato anche per Baptista, ma il brasiliano - che ha accusato un fastidio alla schiena - ce la farà. A chiudere la mattinata, il "giallo" Perrotta. Il centrocampista, dopo essersi allenato con la squadra, al pari di Cassetti e Taddei, ha detto ad alcuni tifosi di non essere sicuro di farcela. Dallo staff sanitario di Trigoria fanno sapere che il ragazzo sta bene. Mistero risolto. Forse.Poche ma significative novità all'orizzonte della sfida. Rispetto alla gara con il Bologna dovrebbe trovare posto Taddei, perfettamente recuperato dalla lesione di primo grado ai flessori della gamba sinistra. Il brasiliano giocherà da esterno ‘alto' di destra nel 4-2-3-1, tornato ad essere Vangelo ispiratore del dogma spallettiano. Sulla sinistra, dopo il buon secondo tempo di sette giorni fa, il tecnico dovrebbe confermare Baptista. Dietro a Totti, fulcro della manovra offensiva, spazio a Perrotta dal primo minuto. Brighi dovrebbe restare a guardare. Almeno all'inizio.Un derby al sole. Due anni dopo Roma e Lazio tornano a sfidarsi con i riflettori dell'Olimpico spenti. L'ultima volta, il 29 aprile del 2007, finì 0-0. Stesso punteggio del 15 maggio del 2005. Altro 0-0 sotto al sole, una gara finita a strette di mano annegate da una pioggia di fischi provenienti da tutto lo stadio, deluso da un derby giocato per non farsi male da due squadre sull'orlo del baratro. La più recente vittoria pomeridiana della Roma sulla Lazio risale a 3.512 giorni fa. 4-1 con doppiette di Montella e Delvecchio. Era il 21 novembre del '99. Quella di oggi sarà la stracittadina numero 130. Una derby importante al quale parteciperanno 55.000 spettatori. Non c'è il tutto esaurito all'Olimpico. Alcuni tagliandi di Monte Mario sono rimasti invenduti. La Roma ha invenduti anche parecchi biglietti di Distinti Sud. Una novità, per una sfida che ha abituato ad un coinvolgimento totale da parte del pubblico romano. L'ennesimo segnale dell'atmosfera che attende tifosi e giocatori oggi sul prato dell'impianto romano. Un minuto di silenzio prima del fischio d'inizio. Silenzio pesante come un macigno sul derby di Roma.