C'è solo l'A.S.Roma!

Tutti contro tutti!


Sportmediaset: spaccatura ormai profonda tra la Sensi, il tecnico e lo spogliatoio. In attesa degli sviluppi societari, il tecnico "sogna" la partenza...Tutti contro tutti. Il tonfo fragoroso di Firenze, lo sfogo del presidente Rosella Sensi, il ritiro punitivo e la complessa eppure avviata trattativa per la cessione di una parte o di tutto il pacchetto azionario della Roma, scandiscono questo tribolato fine mese di aprile per la squadra di Luciano Spalletti. Sarebbe impietoso, adesso, sciorinare cifre e punteggi, paragonando questa stagione a quella di 12 mesi fa. Si può racchiudere il tutto con una semplice parola: fallimento. Che necessita, se sei un grande club, un pronto riscatto. Ma il progetto, al momento, è come quello del tanto invocato stadio di proprietà: non esiste. E allora, dato che lo scaricabarile è un gioco vecchio come il mondo, ecco una mirabolante rincorsa all'alibi, all'individuare in alcuni personaggi la causa di questo tracollo. In primis, come sempre in questi casi, la società. Ha molto nociuto allo spogliatoio e al suo elettrico clima, lo sfogo-richiamo della dottoressa Rosella Sensi. Che si concede un lauto stipendio mensile (100.000 euro) per svolgere il lavoro di presidente. Invocare la professionalità della squadra, a fronte di un totale disinteresse alla stessa, non è piaciuto.Sì, perché è bene ricordarlo: Luciano Spalletti in questi ultimi mesi è diventato per volontà della stessa signora Sensi il plenipotenziario a Trigoria. Con scelte leggi il caso Panucci e la sua esclusione dalla lista Champions a gennaio spesso discutibili, se non addirittura evitabili. Tecnico che vuole andar via, che non ne può più di questa situazione, ma che si ritrova blindato da un contratto che scade tra due anni e dall'assenza di vere offerte concrete da parte di altri club. Certo, la squadra ha le proprie responsabilità: ma gli infortuni e questo continuo delegare a Spalletti, hanno fatto perdere al gruppo la preziosa presenza di un terzo protagonista (la società appunto) non in grado con Conti da sempre amico dell'allenatore e Pradè, messo in castigo per gli errori del mercato scorso, di erigersi a mediatore di contrasti anche acuti nello spogliatoio.Ora, l'uscita alla Lotito della Sensi sul ritiro ad oltranza, sembra la classica scelta insieme al silenzio stampa, altro classico in questi casi di chi chiude il cancello quando tutti sono ormai scappati. La possibilità di uscire da questa situazione è unica: rifondare la Roma. Per la cordata svizzero-tedesca, una esigenza scontata. Per la famiglia Sensi, se dovesse respingere anche quest'offerta, una necessità irrinunciabile. Altrimenti alla fine del ciclo-Spalletti già chiara a molti da diversi mesi si aggiungerà anche la fine dell'era Sensi, che per resistere al comando, stritola per troppo amore e interesse, la creatura che ama tanto.