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Spalletti: "A fine campionato tirerò le somme con la società"


Luciano Spalletti nella consueta conferenza stampa alla vigilia di Roma-Chievo, che si giocherà domani allo stadio Olimpico.Roma-Chievo, cosa chiedere a questa gara e come si stimola il gruppo in momento così difficile?Mi sembra abbastanza facile, le aspettative erano diverse e dobbiamo cercare di vincere e recuperare posizioni.Può confermare la sua voglia di rimanere ad allenare la Roma?Io con la dottoressa mi sono incontrato tempo fa, giornalmente ho a che fare con Pradè e Conti. A fine anno mi rincontrerò con la dottoressa e si faranno i bilanci. Si arriverà in fondo e poi si faranno le valutazioni e i bilanci di quello che è accaduto e si tireranno le somme.Come si spiega l'interruzione del ritiro? Lei è stato interpellato nella scelta di iniziarlo o di interromperlo?Visto l'amore e l'impegno che ha la dottoressa per la Roma, la reazione è da considerarsi comprensibile. Io penso sia meglio parlare, più che fare il ritiro, ma si può capire la scelta visto l'amore e l'impegno cha la dottoressa ha per questa squadra. A caldo ci può anche stare.Ma lei è statato interpellato?Non conta questo, questa è una decisione della società che ritengo comprensibile e legittima. Nel dopo, c'è stata un'iniziativa autonoma dei giocatori e io la interpreto come una spinta a prendersi responsabilità importanti, quello che hanno fatto i ragazzi è da apprezzare. Mi sono sembrati molto sereni quando sono tornati dal colloquio.Lei si ritiene un tecnico emergente?Io sono Luciano Spalletti e faccio l'allenatore, il resto mettetecelo voi.Può fotografare la settimana trascorsa?Una settimana dove è tangibile che si respira amarezza, dove i ragazzi hanno parlato, si sono resi conto di metterci qualcosa in più e esibire una reazione. Ora si va a giocare la prossima partita e non sarà facile.E' cambiato qualcosa fra lei e società e calciatori?Prima si facevano risultati migliori ora si fanno peggiori, ecco cosa è cambiato. In una città come Roma dove la forza sono i tifosi, fare risultato è molto importante. Per il resto quando uno mette tutta la passione e l'impegno, nulla può e bisogna accettare certe cose.Crede che la società non ha più la fiducia di tempo fa?A me non ha detto così.Da cosa deduce che non è così? Perché non è stato interpellato dal togliere il ritiro?Io faccio parte del gruppo, quando si prendono gol ed espulsioni sono io il capro espiatorio, quindi non sono io che devo prendere decisioni.Che bilancio può tracciare di questa stagione?Si traccia in fondo, quando si faranno i bilanci conclusivi. Adesso abbiamo avuto dei risultati difficili dove dobbiamo mettere serietà impegno e professionalità. Dobbiamo mettere il massimo impegno per rispetto ai nostri sportivi e domani si va a giocare contro il Chievo.È tutto fermo sul fronte dei rinnovi?Non lo so. Io su i contratti non ho mai messo bocca, né su quelli fatti né sul fatto delle cifre pagate ad alcuni giocatori per giocare a Roma. Non ho mai messo nessuno pressione alla società.Doni si dovrà operare, si poteva fare qualcosa prima?Da parte mia no. Io l'ho fatto giocare, ho fatto dei confronti con lo staff medico. Poi quando c'è stato il momento di difficoltà e ho fatto giocare Artur era dopo un dialogo fatto con lui.Pensa che il Milan si riferiva a lei quando parlava di tecnico emergente?Non lo so. Io a fine stagione farò il bilancio con la società.Vista l'assenza di Pizarro è possibile un ritorno al rombo?Si è possibile tutto. Ci sono calciatori che possono dare tanto come Vucinic e Menez.Vucinic è pronto per giocare dall'inizio?Si è a disposizione come Menez.Condivide la considerazione tifosi, nella voi avete dato a loro la colpa per la troppa pressione?Non mi sembra che i giocatori si siano espressi così. Loro si sono presi delle responsabilità. Sono successe cose particolari durante l'anno che ci hanno dato delle difficoltà. A me questo sembra un buon gruppo e i ragazzi possono dare ancora moltissimo.Lei ha due anni ancora di contratto, quando dice "ci confronteremo" lei sentirà cosa ha da dire solo la società oppure farà anche lei delle valutazioni?Ci saranno considerazioni da ambo le parti. Io penso anche di poter parlare nei confronti della societàBaggio disse che la parola riconoscenza non esisteva. Per lei esiste?Nel calcio bisogna fare risultati, il passato non conta mai. Diventa importante il presente e il futuro, il gioco è composto così, contano i risultati e bisogna farli, non conta la riconoscenzaQuando arrivò alla Roma il primo anno le chiesero di fare risultati oppure di creare presupposti?Questa è una piazza importantissima che ha delle qualità disumane che ti permette di sopperire a tante cose e quindi bisogna fare i risultati. All'inizio siamo stati attenti a costruire dei presupposti corretti per poi abbinare dei risultati.Qualche considerazione sulla partita di domani?Si vede ciò che è riuscito a fare Di Carlo, ha invertito risultati e classifica in un modo imponente. Loro sono una squadra che sta benissimo, domenica con l'Udinese hanno messo molto nella partita e non hanno portato a casa punti. Noi dobbiamo far meglio di quello che abbiamo fatto, anche se nella partita di Firenze non ho visto una Roma così brutta come è venuto fuori dopo. Dobbiamo essere meno fragili dal punto di vista mentale, bisogna riuscire a riparare a questi comportamenti. Non pensa che siano successi troppi fattori negativi alla Roma quest'anno?Sono successe molte cose particolari, è anche accaduto nel primo anno in cui sono stato qui, poi però la squadra è riuscita a fornire prestazioni e risultati. Quest'anno potevamo di certo fare qualcosa di più.