È contestazione apertissima. La colonna sonora di Roma-Catania è un insieme di cori contro Rosella Sensi, fischi rivolti alla squadra - tranne che a Totti -, insulti di vario genere. La squadra di Luciano Spalletti batte l'undici di Zenga per 4-3 all'ultimo secondo, dopo essere passata in vantaggio per 3-1, ed essersi fatta raggiungere sul 3-3. Perrotta, Vucinic e Pizarro archiviano la pratica, proprio sotto gli occhi dei procuratori dei primi due - Bozzo e Lucci -, che assistono alla gara l'uno al fianco dell'altro.I pochi tifosi giallorossi - 2641 gli spettatori, abbonati esclusi - cominciano a lasciar partire bordate di fischi da quando la squadra entra sul terreno di gioco per il riscaldamento prima della partita. I fischi proseguono anche durante l'annuncio delle formazioni. Totti viene risparmiato. Si inizia. «Rosella Sensi bla bla bla», si urla. E ancora. «Tifiamo solo la maglia». Oppure, «Tedesco compraci la Roma». La girandola dei gol ha inizio. La Roma passa in vantaggio con Perrotta. Si cambia repertorio, in curva. «Giocate quando vi pare». Poco dopo, Tedesco sorprende la difesa romanista. E trafigge Artur. Fischi. Vucinic ristabilisce le distanze, allora. Il montenegrino segna, e corre ad abbracciare Silio Musa, in panchina.La Roma comanda le operazioni, senza alzare i ritmi. In curva Sud appaiono i primi striscioni. «Se un'offerta esiste davvero, fai come Rosella O'Hara...via col vento». La presidentessa del club giallorosso assiste alla partita, seduta vicina al marito, in tribuna autorità. È arrivata allo stadio Olimpico sotto scorta. «Sensi vattene», non si smette di cantare. In campo, Artur sventa la minaccia catanese per due volte. Dopodichè, Perrotta trova ancora la via del gol. Il terzo nelle ultime due partite di campionato. L'arbitro Gava decreta la fine del primo tempo. Pioggia di fischi.Nella ripresa, il Catania reagisce. E trova subito la rete. Mascara calcia una punizione dal limite dell'area. Artur devia, ma non è sufficiente. Tre a due. Ancora uno striscione, in curva Sud. «Ma quale coppa, quale scudetto, perdevate pure al nostro torneo di calcetto». La Roma è pressoché inconsistente, in campo. Morimoto sfrutta l'assist di un compagno, e si invola, a campo aperto, verso Artur. Il portiere esce. Ma il giapponese lo sorprende, facendogli passare il pallone tra le gambe. È il pareggio. I tifosi non ne possono più. Fischiano, inveiscono, insultano. De Rossi prova il tiro in più di una occasione. Ma non è sufficiente. La fortuna sorride a Totti & Co., però. Pizarro scodella un pallone in area di rigore. Panucci sfiora, con la testa, quel tanto che basta. L'Olimpico esplode. Subito dopo, ancora fischi. I tifosi non perdonano.