Prima di tutto, bentornato. Che va dedicato a Cicinho: è stato convocato per la sfida di Europa League di stasera (ricordiamo che il fischio di inizio è fissato per le 21.05). Al brasiliano mancava soltanto questo per tornare a sentirsi un calciatore al 100%. Per concludere il lungo periodo di riabilitazione dall'operazione al legamento crociato del ginocchio destro (la seconda), effettuata dal professor Pierpaolo Mariani il nove marzo scorso, ora manca soltanto la prova del campo. Cosa che potrebbe avvenire già stasera se la partita si dovesse mettere in una certa maniera.Che la convocazione del brasiliano fosse ormai nell'aria, lo si era già capito da qualche settimana, da quando cioè Cicinho era tornato ad allenarsi con i compagni, con un programma di lavoro riabilitativo ormai completato. Doveva solo migliorare ovviamente una condizione fisica e atletica che certo non poteva essere al top visto che non gioca una partita da oltre sei mesi e mezzo (ultima apparizione Roma-Udinese del sette marzo scorso quando subentrò dalla panchina a poco più di un quarto d'ora dalla fine). I guai a quel ginocchio che aveva subito un primo intervento a Madrid quando vestiva la maglia del Real con una tecnica (trapianto da cadavere) che in Italia non è legale, erano cominciati un mese prima di quel Roma-Udinese, per l'esattezza in Roma-Genoa quando, subito dopo aver realizzato il gol del vantaggio giallorosso, Cicinho era stato costretto a fermarsi urlando di dolore. Si tentò, all'epoca, una gestione del problema (peraltro noto alla Roma) che risultò però inutile. E all'ennesimo stop del giocatore, si decise di intervenire una volta per tutte un problema che stava limitando molto il giocatore.Cicinho aspettava ormai questi giorno con ansia da diversi giorni. Si sentiva, si sente pronto già ad affrontare una partita vera, pronto a garantire una nuova, si spera, migliore, alternativa a Ranieri per quel ruolo di esterno destro basso che in questa prima parte della stagione, tra un Cassetti non proprio convincente e un Motta che si fa fatica a riconoscerlo, ha rappresentato uno dei punti deboli della stagione giallorossa. Il brasiliano si augura di poter dare il suo contributo da subito, come ha spiegato al suo amico procuratore Riccardo Sarti: "Sono felicissimo di questa convocazione, non vedevo l'ora di tornare a respirare l'atmosfera di una partita vera. Mi sento pronto, sto bene fisicamente, il nostro allenatore sa che potrà contare anche sul sottoscritto. E' chiaro che non veda l'ora di giocare. Sono convinto che questa Roma possa ancora fare molto bene. C'è stato il cambio di allenatore, in campionato abbiamo ottenuto qualche risultato importante. Ora dobbiamo rimettere in piedi anche la classifica nel girone di Europa League. Dobbiamo tornare a vincere. Ci teniamo tutti". In bocca al lupo.
La Roma riabbraccia Cicinho
Prima di tutto, bentornato. Che va dedicato a Cicinho: è stato convocato per la sfida di Europa League di stasera (ricordiamo che il fischio di inizio è fissato per le 21.05). Al brasiliano mancava soltanto questo per tornare a sentirsi un calciatore al 100%. Per concludere il lungo periodo di riabilitazione dall'operazione al legamento crociato del ginocchio destro (la seconda), effettuata dal professor Pierpaolo Mariani il nove marzo scorso, ora manca soltanto la prova del campo. Cosa che potrebbe avvenire già stasera se la partita si dovesse mettere in una certa maniera.Che la convocazione del brasiliano fosse ormai nell'aria, lo si era già capito da qualche settimana, da quando cioè Cicinho era tornato ad allenarsi con i compagni, con un programma di lavoro riabilitativo ormai completato. Doveva solo migliorare ovviamente una condizione fisica e atletica che certo non poteva essere al top visto che non gioca una partita da oltre sei mesi e mezzo (ultima apparizione Roma-Udinese del sette marzo scorso quando subentrò dalla panchina a poco più di un quarto d'ora dalla fine). I guai a quel ginocchio che aveva subito un primo intervento a Madrid quando vestiva la maglia del Real con una tecnica (trapianto da cadavere) che in Italia non è legale, erano cominciati un mese prima di quel Roma-Udinese, per l'esattezza in Roma-Genoa quando, subito dopo aver realizzato il gol del vantaggio giallorosso, Cicinho era stato costretto a fermarsi urlando di dolore. Si tentò, all'epoca, una gestione del problema (peraltro noto alla Roma) che risultò però inutile. E all'ennesimo stop del giocatore, si decise di intervenire una volta per tutte un problema che stava limitando molto il giocatore.Cicinho aspettava ormai questi giorno con ansia da diversi giorni. Si sentiva, si sente pronto già ad affrontare una partita vera, pronto a garantire una nuova, si spera, migliore, alternativa a Ranieri per quel ruolo di esterno destro basso che in questa prima parte della stagione, tra un Cassetti non proprio convincente e un Motta che si fa fatica a riconoscerlo, ha rappresentato uno dei punti deboli della stagione giallorossa. Il brasiliano si augura di poter dare il suo contributo da subito, come ha spiegato al suo amico procuratore Riccardo Sarti: "Sono felicissimo di questa convocazione, non vedevo l'ora di tornare a respirare l'atmosfera di una partita vera. Mi sento pronto, sto bene fisicamente, il nostro allenatore sa che potrà contare anche sul sottoscritto. E' chiaro che non veda l'ora di giocare. Sono convinto che questa Roma possa ancora fare molto bene. C'è stato il cambio di allenatore, in campionato abbiamo ottenuto qualche risultato importante. Ora dobbiamo rimettere in piedi anche la classifica nel girone di Europa League. Dobbiamo tornare a vincere. Ci teniamo tutti". In bocca al lupo.