C'è solo l'A.S.Roma!

Rigettati i procedimenti UniCredit dal Tribunale di Roma? Italpetroli afferma così, Unicredit nega.


A quanto apprende l'ADNKRONOS anche il tredicesimo procedimento di ingiunzione ante causam presentato dall'Unicredit, sarebbe stato rigettato dal Tribunale di Roma.Ma dopo che Italpetroli ha diramato questa nota, ecco che Unicredit smentisce Italpetroli.Il Tribunale di Roma non ha rigettato i decreti ingiuntivi di Unicredit nei confronti di Italpetroli (controllante dell'As Roma), ma si è dichiarato incompetente.Lo precisa Unicredit dopo che fonti legali vicine alla holding della famiglia Sensi hanno fatto sapere che il Tribunale ha già rigettato 6 dei 13 decreti ingiuntivi della banca che è creditrice nei confronti di Italpetroli per circa 325 milioni. «Il Tribunale di Roma - si legge in una nota di Unicredit - si è ritenuto incompetente rispetto ad alcune delle richieste di emissione di decreto ingiuntivo formulate da UniCredit; il provvedimento è stato quindi assunto su presupposti puramente procedurali, e senza che il Tribunale entrasse nel merito della pretesa di UniCredit. Con riferimento a quanto oggetto del giudizio arbitrale pendente e del procedimento di impugnazione del bilancio di Italpetroli promosso dinanzi al Tribunale di Roma - prosegue la nota -pur ritenendo del tutto irrituale e non appropriata la decisione dei legali della Italpetroli di trattare la questione a mezzo stampa anzichè nelle sedi proprie, UniCredit si vede costretta a precisare che non corrisponde a verità la affermazione secondo cui il recesso dall'accordo di riscadenzamento sia stato fondato su di un pretesto formale. È al contrario vero che Italpetroli, dopo essersi resa inadempiente agli obblighi di rimborso previsti dall'accordo stesso, non è stata in grado di attestare l'esistenza di un NAV positivo alla data contrattualmente stabilita. Tale circostanza - evidenzia Unicredit - è espressamente prevista dal contratto come motivo di recesso».L'istituto di Piazza Cordusio sottolinea infine «come le iniziative da essa assunte, e che da essa saranno assunte in futuro, lungi dal potersi considerare strumentali, costituiscono un doveroso esercizio dei propri diritti finalizzato a rientrare di una considerevole esposizione creditoria. Come noto, prima di assumere tali iniziative l'istituto ha per lungo tempo ricercato soluzioni bonarie che, sfortunatamente, non hanno prodotto gli esiti sperati».