Per fotografarvelo, cominciamo dalla fine. Campidoglio, che è sempre uno spettacolo, ore quindici e quarantacinque o giù di lui, cielo autunnale, temperatura primaverile. Da settantacinque minuti nell'ufficio del sindaco Gianni Alemanno, sono seduti intorno a un tavolo, il primo cittadino della capitale, la dottoressa Rosella Sensi accompagnata dal fedele Pippo Marra (grande capo di Adnkronos, agenzia stampa che ha un contratto con Italpetroli), il dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, Maurizio Cereda direttore generale di Mediobanca (Unicredit non sapeva finché non ha visto che ci sarebbe stata la presenza anche dell'advisor del gruppo Italpetroli).Oggetto della discussione: presente e futuro della Roma calcio che vede contrapposti Unicredit creditrice di 325 milioni nei confronti del gruppo Italpetroli, controllante la società giallorossa. Il dottor Fiorentino esce dallo stesso portone dove era entrato, rilasciando una breve dichiarazione ( « È stato un incontro informale, speriamo ci consenta di lavorare meglio in futuro. Abbiamo rappresentato la situazione al sindaco che ha dimostrato disponibilità e che è molto attento alla situazione» ). Diplomazia pura.Passano i minuti, la dottoressa Sensi non si vede. Si vede però l'autista storico della famiglia, Vittorio, salire in macchina e spostarsi inseguito dai non pochi giornalisti e cameraman presenti che, peraltro, hanno già capito come andrà a finire. Il presidente della Roma, infatti, uscirà chissà da dove, meglio evitare qualsiasi dichiarazione. Fosse stato un successo, che bisogno c'era di non parlare, soprattutto adesso che da qualche tempo ha scoperto i vantaggi della comunicazione?Passano pochi minuti, all'interno del Campidoglio i giornalisti raccolgono una breve dichiarazione del sindaco, attraverso un portavoce:« Ho avuto un interessante ed importante incontro con la dottoressa Sensi, in rappresentanza dell'As Roma, il Dott. Cereda e il Dott. Fiorentino, in rappresentanza rispettivamente di Mediobanca ed Unicredit, che mi ha permesso di comprendere le diverse posizioni. Ho invitato tutti i partecipanti a cercare un'intesa che garantisca a tutta la città il futuro di un importante bene simbolico e sportivo come l'AS Roma» . Fosse stato un successo, sarebbe venuto lo stesso un portavoce?I sospetti di un flop, sono stati confermati dalle successive telefonate, diciamo confidenziali. Non c'è stato nessun riavvicinamento tra le parti, anzi il solco si è allargato, con la dottoressa Sensi che al dottor Fiorentino ha ribadito l'intenzione di querelare e chiedere i danni. Il più deluso di tutti è stato proprio il sindaco rimasto perlomeno perplesso, così ci assicurano, per la posizione assunta dalla dottoressa Sensi, la quale ha anche provato a parlare dello stadio, ricevendo come risposta il silenzio totale, sindaco compreso.Un silenzio che può anche essere interpretato come il definitivo disimpegno del primo cittadino nei confronti di quel progetto (oddio il progetto ancora non si è visto) che pure, non più tardi di qualche settimana fa, era stato presentato a Trigoria al motto vogliamo stupirvi con gli effetti speciali.E poco ha cambiato, nel pomeriggio inoltrato, il comunicato della Roma, su precisa richiesta della Consob (toh, chi si risente):«Nella sua qualità di controllante indiretta di A. S. Roma, su espressa richiesta della Consob, rende noto che nella giornata di oggi ( ieri - n.d. r.), su invito del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ed alla presenza dello stesso, ha avuto luogo un incontro informale ed interlocutorio tra i propri rappresentanti e Mediobanca, in qualità di consulente, e quelli di UniCredit Group, nell'ambito del quale gli stessi hanno rappresentato le rispettive posizioni, in merito alla situazione attuale. Compagnia Italpetroli ribadisce che agirà come sempre anche nell'interesse della propria controllata A. S. Roma » . Non ci sembrano parole che sottolineano un successo. La sfida continuerà. A colpi di carte bollate. Perché Unicredit, che si è vista congelare i tredici decreti ingiuntivi nei confronti degli asset di Italpetroli, è decisare ad andare avanti. E intanto alla Roma chi ci pensa?
L'incontro di ieri in Campidoglio è stato un flop. Alemanno deluso, prende le distanze dalla Sensi
Per fotografarvelo, cominciamo dalla fine. Campidoglio, che è sempre uno spettacolo, ore quindici e quarantacinque o giù di lui, cielo autunnale, temperatura primaverile. Da settantacinque minuti nell'ufficio del sindaco Gianni Alemanno, sono seduti intorno a un tavolo, il primo cittadino della capitale, la dottoressa Rosella Sensi accompagnata dal fedele Pippo Marra (grande capo di Adnkronos, agenzia stampa che ha un contratto con Italpetroli), il dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, Maurizio Cereda direttore generale di Mediobanca (Unicredit non sapeva finché non ha visto che ci sarebbe stata la presenza anche dell'advisor del gruppo Italpetroli).Oggetto della discussione: presente e futuro della Roma calcio che vede contrapposti Unicredit creditrice di 325 milioni nei confronti del gruppo Italpetroli, controllante la società giallorossa. Il dottor Fiorentino esce dallo stesso portone dove era entrato, rilasciando una breve dichiarazione ( « È stato un incontro informale, speriamo ci consenta di lavorare meglio in futuro. Abbiamo rappresentato la situazione al sindaco che ha dimostrato disponibilità e che è molto attento alla situazione» ). Diplomazia pura.Passano i minuti, la dottoressa Sensi non si vede. Si vede però l'autista storico della famiglia, Vittorio, salire in macchina e spostarsi inseguito dai non pochi giornalisti e cameraman presenti che, peraltro, hanno già capito come andrà a finire. Il presidente della Roma, infatti, uscirà chissà da dove, meglio evitare qualsiasi dichiarazione. Fosse stato un successo, che bisogno c'era di non parlare, soprattutto adesso che da qualche tempo ha scoperto i vantaggi della comunicazione?Passano pochi minuti, all'interno del Campidoglio i giornalisti raccolgono una breve dichiarazione del sindaco, attraverso un portavoce:« Ho avuto un interessante ed importante incontro con la dottoressa Sensi, in rappresentanza dell'As Roma, il Dott. Cereda e il Dott. Fiorentino, in rappresentanza rispettivamente di Mediobanca ed Unicredit, che mi ha permesso di comprendere le diverse posizioni. Ho invitato tutti i partecipanti a cercare un'intesa che garantisca a tutta la città il futuro di un importante bene simbolico e sportivo come l'AS Roma» . Fosse stato un successo, sarebbe venuto lo stesso un portavoce?I sospetti di un flop, sono stati confermati dalle successive telefonate, diciamo confidenziali. Non c'è stato nessun riavvicinamento tra le parti, anzi il solco si è allargato, con la dottoressa Sensi che al dottor Fiorentino ha ribadito l'intenzione di querelare e chiedere i danni. Il più deluso di tutti è stato proprio il sindaco rimasto perlomeno perplesso, così ci assicurano, per la posizione assunta dalla dottoressa Sensi, la quale ha anche provato a parlare dello stadio, ricevendo come risposta il silenzio totale, sindaco compreso.Un silenzio che può anche essere interpretato come il definitivo disimpegno del primo cittadino nei confronti di quel progetto (oddio il progetto ancora non si è visto) che pure, non più tardi di qualche settimana fa, era stato presentato a Trigoria al motto vogliamo stupirvi con gli effetti speciali.E poco ha cambiato, nel pomeriggio inoltrato, il comunicato della Roma, su precisa richiesta della Consob (toh, chi si risente):«Nella sua qualità di controllante indiretta di A. S. Roma, su espressa richiesta della Consob, rende noto che nella giornata di oggi ( ieri - n.d. r.), su invito del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ed alla presenza dello stesso, ha avuto luogo un incontro informale ed interlocutorio tra i propri rappresentanti e Mediobanca, in qualità di consulente, e quelli di UniCredit Group, nell'ambito del quale gli stessi hanno rappresentato le rispettive posizioni, in merito alla situazione attuale. Compagnia Italpetroli ribadisce che agirà come sempre anche nell'interesse della propria controllata A. S. Roma » . Non ci sembrano parole che sottolineano un successo. La sfida continuerà. A colpi di carte bollate. Perché Unicredit, che si è vista congelare i tredici decreti ingiuntivi nei confronti degli asset di Italpetroli, è decisare ad andare avanti. E intanto alla Roma chi ci pensa?