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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 06/03/2008
«Mi sento tifosa, ma da dirigente del calcio bisogna dire che abbiamo portato avanti il calcio italiano con grande eleganza, grande stile e superiorità. Sono veramente soddisfatta». Rosella Sensi è ancora piena di gioia per il successo della sua Roma in casa del Real Madrid, che ha portato i giallorossi ai quarti di Champions League. «Sono contenta per mio padre- dice l'ad giallorosso a Centro Suono Sport- per i tifosi, per tutti quelli che non potevano stare qua, perchè ce lo meritiamo proprio tutti quanti». In particolare papà Franco, che tanti sacrifici ha fatto pur di non vedere scomparire la sua Roma: «Dopo il secondo gol abbiamo sentito gli ultimi minuti con mamma e papà al telefono». Finale sul futuro di Alberto Aquilani, secondo alcuni nel mirino del Milan: «Io ho buonissimi rapporti con il Milan e non prenderà Aquilani. Alberto non si tocca».
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Ricordate Nicolas Cage a San Siro durante un Milan-Roma di otto anni fa che stringeva la mano a Galliani in Tribuna Autorità? Oppure Marylin Manson durante una recente trasmissione dei Telegatti? O anche Jacques Rogge, Presidente del Comitato Olimpico internazionale, al TG5 con Massimo Moratti? Questi e tanti altri sono stati i travestimenti di Paolo Calabresi, attore romano e conduttore del programma su La7 Italian Job.
Ebbene, Calabresi ha colpito ancora! Ieri al Bernabeu, durante la partita Real Madrid-Roma, ha ripreso i panni di Nicholas Cage e, come al solito, è riuscito a ingannare tutti. Persino il presidente del club spagnolo, Ramon Calderon: "Ho visto tutta la partita dal boxe presidenziale - ha detto Calabresi a Centro Suono Sport - nell'intervallo il presidente Calderon mi ha regalato la maglia del Real Madrid con il nome Nicholas Cage e regalato la tessera onoraria del club. Ce l'ho qui ora, non so che farci!".
Qualcuno però l'ha sgamato: "A fine partita ho salutato Robinho e altri giocatori del Real Madrid, ma Totti mi ha scoperto. Ha detto: "Ancora qui stai?". E io: "Ti prego, reggimi il gioco". E l'ha fatto. E' stato un bellissimo scherzo. Anche Bruno Conti e Rosella Sensi mi hanno scoperto! Bruno mi ha dato un pizzico sul culo quando mi ha visto, mentre Rosella mi ha guardato e si è girata, scappando via ridendo, poi mi ha chiamato sul cellulare e mi ha detto: "Ma eri tu vero? Pure qui sei venuto?"
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La serata magica del Bernabeu è solo il primo tempo della nottata da campioni vissuta dalla Roma di Spalletti che, dopo un lungo ritorno da Madrid, dove ha conquistato i quarti di finale della Champions League con un'impresa memorabile, gioca i secondi 45' a Fiumicino. A notte fonda infatti, anzi all'alba visto che erano le 4,40 del mattino, quasi cinquecento tifosi attendono l'arrivo della Spalletti band e tributano un'accoglienza trionfale con un bagno di folla e il festoso assalto al pullman della squadra che solo dopo 20' riesce a farsi strada sotto l'occhio vigile e discreto della polizia. È insomma festa grande per la Roma di Totti e De Rossi che fa un solo boccone dei pluricampioni madridisti che escono dal campo a testa china riconoscendo la superiorità italiana. Poi il lungo abbraccio con i seimila tifosi presenti al Bernabeu, le dichiarazioni felici ma comunque misurate negli spogliatoi e la commozione dell'amministratore delegato Rosella Sensi che pensa alla gioia infinita del padre a casa, che questa squadra ha costruito. Poi la lunga volata all'aeroporto Barajas e l'attesa dei giornalisti, tutti insieme nel volo charter che deve riportare in patria i conquistatori del Bernabeu. Ma gli intoppi si materializzano subito: all'una di notte tutto sembra pronto, ma poi problemi all'imbarco dei bagagli costringono i giallorossi all'attesa all'interno dell'aereo per un'ora e mezzo. Ma non pesa il ritardo: i volti sono distesi finalmente dopo lo sforzo agonistico.
In prima fila Bruno Conti si liscia i lunghi capelli e ricorda: «Al Bernabeu 27 anni fa ho vinto un mondiale e ora la Roma ha compiuto una grande impresa». Francesco Totti siede a metà dell'aereo, dispensa sorrisi, ammicca, i suoi occhi si illuminano quando i compagni lanciano battute. C'è Luciano Spalletti che ha la forza dei nervi distesi, Vucinic che fa finta di essere tranquillo e cerca di minimizzare che è stato l'uomo del match, col suo ingresso ha cambiato l'indirizzo della gara. Contenti, ma non al settimo cielo Panucci e Mancini: il primo per i pochi spiccioli di gara disputati, il brasiliano perchè sa di non aver fatto la differenza come avrebbe potuto. Poi finalmente arriva l'ok e alle 2.30 il volo dell'Air One può partire: appena qualche leggere turbolenza arrivando sul Mediterraneo e poi si riguadagna mezz'ora, l'arrivo a Fiumicino è alle 4.30. Piove e c'è gran movimento sulla pista: auto della polizia, un pullman che carica la squadra appena mette piede a terra, le festa degli addetti aeroportuali, piccolo anticipo di ciò che accadrà fuori. Nonostante l'ora, nonostante la pioggia sono arrivati infatti a Fiumicino migliaia di tifosi.
Col passare delle ore una parte ha desistito, ed i tremila tifosi che c'erano all'aeroporto verso mezzanotte, son diventati circa 500 all'alba, 500 irriducibili che fanno una specie di muro umano e bloccano il pullman giallorosso. È un bagno di folla, l'esplosione della gioia, anche un pò scomposta. Slogan, cartelli, canti per magnificare le gesta di Madrid, esaltare il capitano Totti, lo stratega Spalletti ormai affiliato. Qua e là anche qualche insulto alla Lazio. Poi mentre i giocatori assonnati rispondono con gesti, sorrisi a tanto amore, due ragazzini più intraprendenti salgono sul tetto del pullman, aprono una chiusura e cercano di calarsi dentro. Stupore, ironia, ma non c'è preoccupazione. I poliziotti sorvegliano senza intervenire. Questo siparietto va avanti mezz'ora, poi il blocco viene spontaneamente rimosso, i tifosi arrotolano gli striscioni, toccano ancora un pò i vetri che li separano dai loro beniamini e se ne vanno via. La squadra è stanca, ma ha capito di essere amata.
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"Grazie Roooma". E' il titolo d'apertura della Gazzetta dello Sport in prima pagina che esalta le gesta della Roma di Spalletti vincente al Santiago Bernabeu. E nell'editoriale Alessandro De Calò, parla di "lezione di calcio al Real Madrid" ottenuta grazie a "un mix di semplicità, autorità e chiarezza, la differenza tra la squadra più ricca del mondo (300 e passa milioni a stagione) e un club che deve tirare la cinghia la fa il paziente e minuzioso lavoro di Luciano Spalletti".
"Roma nel mito" secondo Il Corriere dello Sport di Alessandro Vocalelli che nel suo editoriale prova a spiegare "Il capolavoro di Sensi e Spalletti". "Strepitosi Aquilani e Taddei, grande De Rossi, stupendo Totti, devastante Vucinic, ma immensa Roma che – come i grandi tenori – ha concesso il bis. Perché l'ultima italiana a vincere in casa del Real era stata ancora e sempre la Roma, nel 2002".
"C'è la Roma tra le otto migliori d'Europa, ma non è solo questo il messaggio che consegna Madrid. C'è soprattutto un lavoro, ci sono le idee, ci sono seimila tifosi a rappresentare quel popolo che è andato a prendersi il Bernabeu. Un capolavoro!".
"Roma “galactica”!" sul Messaggero di Via del Tritone. Nel commento di Enrico Maida si racconta di un'impresa storica: "Ci sono storie che restano nella memoria per sempre e questa è una di quelle. Passa la Roma con la forza e la convinzione di chi sa che nella vita nulla è impossibile. Anche quando il destino sembra voglia rivoltarsi contro di te. Quando i pali si sostituiscono ai difensori spagnoli battuti da autentiche prodezze balistiche. E poi Spalletti che il Bernabeu l'aveva visto solo in televisione. Ha indovinato tutto. Ci sarebbe da andare fieri di questa squadra che gioca sempre a testa alta con i suoi tre ragazzi romani, romanisti!".
L'apertura di Tuttosport è PENOSAMENTE dedicata alla Juventus: "Juve: W Zapata". Ma c'è spazio anche per l'impresa della Roma a cui viene dedicata una foto al centro della pagina con titolo: "Trionfo Roma. Fuori il Real".
Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, scrive di "una squadra finalmente compiuta, lontana dai lamenti e che gioca un ottimo calcio. La Roma potrà correre lontano o fermarsi alla prossima collina, ma è comunque cresciuta, è diventata una grande d'Europa".
Infine Gianni Mura sulla Repubblica: "Tre firme sotto il trionfo del Bernabeu: Spalletti, Aquilani e Vucinic. Se all'andata la Roma era stata definita cinica, realista, pratica, essenziale perché la partita l'aveva condotta il Real sbagliando parecchie occasioni, questa volta merita aggettivi diversi: attenta, capace di grandi azioni, ricca di personalità e anche di qualità tecniche. Vucinic, si diceva. Ha cambiato la partita, sgusciando da tutte le parti contro avversari stanchi e disorientati. E' stato l'attaccante che la Roma fin lì non aveva, perché Totti spesso tornava a sostegno, con qualche apertura geniale ma anche molti palloni persi. Ultima cosa: visti Plautz e Vassaras, contiamo fino a 10 prima di criticare gli arbitri italiani".
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"Porca miseria". Con un titolo che più esplicito non si può il quotidiano spagnolo 'AS' sottolinea il rammarico per la sconfitta del Real Madrid contro la Roma e la conseguente eliminazione delle 'merengues' agli ottavi di finale della Champions League. «Il Real Madrid viene giustamente eliminato dalla Champions League contro una grande squadra come la Roma che ha meritato i quarti». dice 'AS' che sottolinea «l'eccellente partita di Aquilani e De Rossi». Sempre da 'AS', tirata d'orecchie alle 'merengues' e complimenti a Totti e compagni: «Alla prima curva pericolosa la squadra allenata da Bernd Schuster ha fallito. Non è servito a nulla giocare il ritorno in casa e non c'è nulla da eccepire sulla qualificazione della Roma, una grande squadra, costruita molto bene e allenata meglio dal suo tecnico, Luciano Spalletti». 'AS' invita ad analizzare la sconfitta con i giallorossi per rialzare la testa. «È ora di analizzare le cause della meritata eliminazione, di trovare le soluzioni e i responsabili. Gli errori si possono nascondere nella Liga non in Europa, dove i difetti sono più evidenti». Subito dopo la partita anche l'altro quotidiano di Madrid, 'Marca', nella sua edizione online imprecava in italiano con un altro "Porca Miseria", mentre nella prima titola 'Ni noventa minutos ni 'nà", riferendosi alle dichiarazioni della vigilia da parte del Real che sottolineava come "90 minuti sono molto lunghi". "La decima dovrà aspettare" scrive ancora "Marca riferendosi all'impossibilità di conquistare la decima Champions League per la formazione di Schuster".
"Il Real non si è mai trovato a suo agio contro la squadra italiana -afferma il quotidiano iberico- che ha dato un'immagine migliore rispetto all'Olimpico. Gli uomini di Spalletti hanno avuto le idee chiare e concesso poco o nulla al Madrid. La Roma ha vinto causando un colpo al Bernabeu che nessuno si aspettava a questo punto della stagione".
Secondo il quotidiano "El Pais", al Real Madrid «mancano le risorse». «Senza immaginazione la squadra di Schuster viene eliminata agli ottavi -scrive 'El Pais'- questa volta contro una Roma molto ben organizzata». Per il giornale spagnolo «la Roma ha giocato molto meglio dell'andata ribattendo colpo su colpo al Real» e la formazione di Schuster, oltre a patire assenze importanti come quelle di Van Nistelrooy «ha mancato di energia e di immaginazione». La mancanza di grinta del Real è evidenziata anche da 'Abc' che parla di un «Madrid piatto, senza calcio anche se orgoglioso, ma eliminato per la quarta volta agli ottavi della Champions in una gara che ha evidenziato la sua carenza di gioco in un momento decisivo». «Il Real esce dall'Europa nel peggiore dei modi -conclude 'Abc'- con conseguenze imprevedibili per il progetto di Schuster».
Più pungenti i quotidiani catalani, come 'Sport', che titola "Arrivederci, Madrid" e parla di «lezione tattica degli italiani agli uomini di Schuster», mentre il 'Mundo Deportivo' saluta l'eliminazione del Real con un 'Adios Madrid' aggiungendo che «La Roma ha battuto un Real senza argomenti in una partita dove il prestigio non è bastato». Al contrario «la Roma ha dimostrato di avere tanto da dire sia a livello difensivo sia in attacco».
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Le parole di Francesco Totti, capitano della Roma, a Sky: E' un'impresa grandiosa, difficilissima, l'abbiamo voluta a tutti i costi. Eravamo consapevoli di poterli battere. Il Pallone d'Oro? Ora penso solo alla Roma. Il futuro? Possiamo arrivare lontano"
Hai strappato tanti record con la Roma. Questo che posto occupa?
E' un'impresa grandiosa, difficilissima, l'abbiamo voluta a tutti i costi. Eravamo consapevoli di poterli battere.
Voi eravate più brillanti di loro. Vero?
Dopo Torino abbiamo trovato continuità: risultati, gioco e condizione fisica migliore. Adesso stiamo facendo grandi partite, speriamo di continuare su questi livelli.
Ora vale la pena andare avanti in tutte le competizioni.
Sì, anche perché ci siamo. Queste sono le partite più belle, cercheremo di arrivare fino alla fine con questa mentalità.
Ti abbiamo criticato definendoti non in grande condizione. Ora come stai?
Ancora non sto al 100%, in queste ultime settimane ho trovato la condizione migliore, prima avevo un problema alla schiena, ora sto trovando la migliore condizione.
Come sarà Roma al vostro ritorno?
Ci saranno tante persone ad aspettarci, era una partita che tutta Roma voleva e siamo riusciti a vincerla. Festeggiare con i nostri tifosi sarà la cosa più bella.
Ora c'è il rischio di appagamento nelle prossime partite?
Siamo consapevoli che possiamo fare bene in Italia e in Europa. Dobbiamo restare umili e giocare da Roma come stiamo facendo in questo momento. Di questo passo potremo dire la nostra.
Se tutto va come potrebbe andare, potrai vincere il Pallone d'Oro?
Sì, la Champions è importante per vincere il Pallone d'Oro. Spero in questi ultimi anni di vincerlo, ma ora penso solo alla Roma. Se poi dovesse arrivare, ben venga.
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Le parole di Alexander Doni, portiere della Roma, in zona mista a Madrid: "La squadra ha fatto benisismo, ora andiamo a festeggiare con tutti i tifosi. Pensavamo solo a fare una grande gara, l'abbiamo fatta, ora abbiamo un po' di tempo per tornare tranquilli, poi festeggeremo. Alla fine eravamo tranquilli anche per l'uomo in più, ero convinto di vincere. Sono contentissimo per Rodrigo anche perché domani è il suo compleanno. Per vincere qua bisogna essere una grande squadra, piano piano stiamo crescendo e dimostrando il nostro valore".
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Le parole di Rosella Sensi, A.D. della Roma, a Sky: "C'è soddisfazione per due motivi - le sue parole - perché è il segno della continuità e perché siamo una squadra di livello. Una delle forze di questa squadra è il gruppo. Francesco ha saputo reagire. Questa squadra ha più esperienza, è questa la cosa in più rispetto allo scorso anno".
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Le parole di Rodrigo Taddei, esterno della Roma, a Sky: "Il lavoro paga tantissimo, abbiamo dimostrato carattere. Tutti hanno corso per novanta minuti, abbiamo vinto, siamo contenti per questo. Che squadra voglio ora nei quarti? Non lo so, andiamo avanti senza scegliere"
Rodrigo, un gol da centravanti vero di testa. Come è nata questa intuizione?
E' stato il cross di Tonetto molto bello, mi sono buttato e sono riuscito a fare gol.
In questa notte vi siete trovati il lavoro di tanti anni.
Il lavoro paga tantissimo, abbiamo dimostrato carattere. Tutti hanno corso per novanta minuti, abbiamo vinto, siamo contenti per questo.
Spalletti ti considera imprescindibile. Cosa vi aveva detto il mister prima della partita?
Ci ha detto di giocare con personalità, importantissima per vincere questa partita.
Ora chi vorresti incontrare?
Non dobbiamo scegliere in questo momento della stagione, pensiamo già solo al Napoli.
Cosa vi siete detti prima della partita?
Volevamo vincere, siamo scesi in campo rispettando gli avversari, ma giocando come sappiamo. Questo atteggiamento era fondamentale per portare a casa il risultato.
Pensavi ad un Real Madrid più aggressivo?
No, la squadra ha giocato come a Roma. Noi siamo scesi in campo con sicurezza e ce l'abbiamo fatto.
Questa impresa ti ricorda quella di Lione?
No, ogni partita è differente. Oggi abbiamo giocato contro una grande squadra, ma l'abbiamo bloccata vincendo meritatamente.
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Le parole di Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, a Sky: "Dobbiamo lavorare per non far accadere altre Siena. Noi siamo questi e stasera ci siamo esaltati. La corte del Real Madrid? Non mi piacciono questi discorsi, sono orgoglioso della Roma!"
Daniele, la Roma è maturata.
Dobbiamo lavorare per non far accadere altre Siena. Noi siamo questi e stasera ci siamo esaltati.
Qualche dirigente del Real ti ha fatto proposte?
No, io qui sono venuto a giocare con la Roma. Non sono discorsi che mi piacciono, per me è un orgoglio giocare con questa maglia e spero di farlo più al lungo possibile.
In questa sfida del Bernabeu quanto vi è servita la lezione di Manchester?
Ci è servita quella, ma anche altre. A Manchester succede una volta nella vita, a Roma siamo stati ancora più bravi perché abbiamo rimontato una squadra che aveva fatto anche meglio di stasera. Non ci siamo spaventati, è stato importante.
Siete in corsa su tutti i fronti. Avete una panchina lunga. Cosa scegliete?
Le scelte non si possono fare, il campionato e la Champions sono un po' più importanti, ma la Coppa Italia non va trascurata. Dobbiamo puntare su tutto, il nostro nome e la nostra storia ci impone di andare avanti così. Noi siamo un'ottima squadra, non è un caso arrivare per due anni consecutivi nei quarti. Questo successo ci darà fiducia.
Vi siete accorti che il gol del Real era in fuorigioco?
Io sì, però per me sono tutti fuorigioco quando prendiamo gol. In quel momento era meglio riprendere a giocare e vincere la partita.
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Le parole di Luciano Spalletti, allenatore della Roma a Sky: "Siamo molto contenti, i ragazzi hanno fatto una partita perfetta. Ora devono godersi la felicità, grazie anche al pubblico nostro. Abbiamo fatto un'ottima partita, la squadra ha strameritato il passaggio del turno"
Spalletti, non ha sbagliato una scelta. Quanto è grande la soddisfazione di vincere al Bernabeu?
Siamo molto contenti, i ragazzi hanno fatto una partita perfetta. Ora devono godersi la felicità, grazie anche al pubblico nostro. Abbiamo fatto un'ottima partita, la squadra ha strameritato il passaggio del turno.
Si è vista la personalità di molti giocatori.
Si è espressa una grande maturità, la squadra ha mostrato propositi corretti. Così si possono fare risultati da tutte le parti.
Quest'anno c'è anche la rosa ampia. Sono entrati Vucinic, Panucci e Pizarro. Può essere una chiave?
Sicuramente sì, anche perché questi ragazzi hanno dato impulsi nuovi. Addirittura Mirko ha segnato, Panucci ha fatto un assist e ridato equilibrio alla difesa. Con questo spirito si può arrivare ovunque. E' stata brava la società a prendere bravi giocatori.
Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno nella Roma?
E' merito delle esperienze vissute, i ragazzi hanno fatto un uso corretto di certi episodi e sono maturati.
Come avete fatto a confondere le idee del Real?
Questo bisogna dirlo ai miei difensori. Siamo stati bravi ad abbassare la squadra sotto la metà campo. Gli attaccanti hanno attaccato bene, spesso hanno pressato. C'è stato un comportamento corretto di squadra.
Ti aspettavi di più dal Real?
Molto ha influito del comportamento della nostra squadra. Loro sono bravi, anche se non hanno tirato in porta. Come situazioni di pericolo mi aspettavo qualcosa di più di quanto hanno fatto, però noi non abbiamo concesso niente.
E' il momento della scelta tra campionato e Champions. Come si gestiscono certe situazioni?
Si gestiscono con la rosa ampia, ce lo possiamo permettere. I ragazzi sono interessati, sento che possono essere utili da un momento all'altro.
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Mamma mia che Roma! Fantastica!
La squadra giallorossa compie una grandissima impresa espugnando il Bernabeu al termine di una gara a dir poco straordinaria, semplicemente perfetta, e conquistando la qualificazione ai quarti di Champions League. E il 2-1 finale va anche stretto ai capitolini, protagonisti di un match capolavoro sotto ogni aspetto. E' il trionfo di Luciano Spalletti che mette in campo un undici schierato alla perfezione, sorprendendo tutti con Cicinho e Aquilani in campo al posto di Panucci e Pizarro.
Il Real Madrid mostra di soffrire fin dall'inizio la magistrale organizzazione di gioco avversaria e l'assenza di un centravanti del calibro di Ruud Van Nistelrooy pesa come un macigno.
Sono i giallorossi a sfiorare a più riprese il gol del vantaggio, in particolare con due micidiali conclusioni da lontano di Alberto Aquilani. La prima si schianta sull'incrocio dei pali, la seconda è respinta in tuffo da un grande Casillas.
Le merengues non pungono, la cerniera costruita davanti a Doni è una muraglia invalicabile e solo Julio Baptista sui calci piazzati riesce a scaldare gli ottantamila del Bernabeu. Il capolavoro giallorosso si materializza nella ripresa.
Due gli episodi che imprimono il definitivo indirizzo a gara e qualificazione: l'ingresso di Mirko Vucinic al posto di uno stanco Mancini e l'espulsione di Pepe per doppia ammonizione. Il montenegrino fa a pezzi la retroguardia madridista e con le sue irresistibili percussioni fa volare la Roma. Al 73' arriva il vantaggio meritatissimo: retropassaggio di Vucinic sulla fascia, cross di Tonetto da sinistra e perfetta incornata di Taddei. Il Real sembra al tappeto ma trova un minuto dopo il pari con Raul. Il capitano è servito da Baptista e, in posizione di fuorigioco clamorosa di almeno due metri, ed infila alle spalle di Doni. La Roma non si scompone, i nervi restano saldi e in pochi minuti riprende in mano le redini del gioco. E proprio in pieno recupero arriva anche il gol del 2-1 che premia la schiacciante superiorità romanista. Punizione di Panucci da destra, lo scatenato Vucinic anticipa Casillas e di testa mette in rete. Il Colosseo bianco si trasforma nel teatro dei sogni colorati però di un giallorosso intenso. La Roma vola ai quarti ed entra di diritto nella storia!
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
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il 21/06/2009 alle 17:15