Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 13/10/2007

La Prefettura blocca l'Osservatorio

Post n°721 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

C'è la seria possibilità che sabato 20 Roma-Napoli la possano vedere solo gli abbonati. Martedì il prefetto Mosca potrebbe decidere di adottare un provvedimento ancora più restrittivo di quello del Viminale. Vietando l'ingresso non solo ai napoletani, ma anche ai romanisti con il biglietto. Tanto che alla Roma è arrivato un diktat preciso: aspettate a venderli. La Prefettura non esclude, addirittura, che la partita si giochi a porte chiuse.

Nonostante Roma-Napoli fosse considerata a rischio massimo, l'Osservatorio aveva deciso da giorni di offrire una possibilità alle due tifoserie. Osservatorio che è un organo collegiale, è vero. Ma in assemblea le forze dell'ordine, rispetto alle componenti sportive (Coni, Figc, Leghe e Procura Federale) detengono la maggioranza dei voti. Nell'ottava riunione dall'inizio della nuova stagione calcistica, ne avevano a disposizione quindici su ventitrè. La loro linea viene dettata dal presidente Ferlizzi e dal segretario Massucci, che avrebbero voluto offrire un segnale di apertura alle tifoserie. Senza chiudere alcun settore, disponendo la vendita di un solo biglietto a testa. A cambiare le carte in tavola non sarebbero stati, però, solo gli arresti compiuti dalla Digos di Napoli e che hanno decapitato i vertici della parte malata del tifo napoletano. Bensì, due informative giunte sul tavolo dell'Osservatorio nella stessa mattinata di giovedì. Una, prevedibile, dalla Questura di Napoli. L'altra, attenzione, da quella di Roma. Entrambe contenevano informazioni segrete sui movimenti delle due tifoserie. E sono bastate a Ferlizzi e al suo braccio destro Massucci per cambiare idea.

La riunione è durata circa tre ore, dalle 16.30 alle 19.30, quando è stata votata la determinazione. Per qualcuno, come per il Superprocuratore federale Stefano Palazzi, è stata la prima volta. Palazzi è venuto, spiegano al Viminale, per presentarsi a una platea che lo conosceva solo di nome. Durante la riunione, una volta chiarito il senso di quelle due informative top secret , nessuno ha osato protestare contro il divieto di trasferta (per modo di dire: chiunque può comprarsi il biglietto di un settore che non sia quello ospiti) per i napoletani. I tifosi azzurri hanno dovuto fare i conti anche con le proteste di Autogrill Spa, per la quale sedeva in assemblea Mario Creti. Nella trasferta di Empoli, degli ultras napoletani hanno portato via persino un registratore di cassa. Sembra che Autogrill non ne possa più di vedere saccheggiati ogni weekend i propri punti ristoro. «Non bastano un paio di pattuglie della polizia per fermare mille violenti», la spiegazione data in riunione. Certo, è curioso che una società privata venga invitata a discutere di ordine pubblico. Chiedendo però di tutelare i propri interessi.

 
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"Napoleone" Giuly: "A Roma mi sento a casa"

Post n°720 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Vincere la Champions con la Roma sarebbe proprio un bel regalo per me». Se il suo desiderio si avverasse Ludovic Giuly non sarebbe il solo ad essere contento, di questo si può esserne certi. Il francese ha rilasciato due interviste, la prima alla rivista mensile "La Roma" e la seconda a Sky in cui ripercorre i suoi primi mesi romani e racconta il suo rapporto con la città, con i tifosi, con Spalletti, Totti e Mexes, ma non solo. Parla anche del suo passato a Barcellona e della sua decisione di andare via, e del suo sogno di vincere la seconda Champions della sua carriera, con la Roma.

LA CHAMPIONS «Quest'anno possiamo andare fino in fondo, su questo non ci sono dubbi. Certo che ci vuole anche un po' di fortuna, ma la squadra deve dare il massimo nei momenti cruciali. Io con la Champions ho un bel rapporto, per me sostituisce i Mondiali e gli Europei. Ne ho vinta una con il Barcellona e ho disputato una finale con il Monaco. Sarebbe un bel regalo per me diventare campione d'Europa con la Roma...».

IO E LA ROMA «Quando la Roma mi ha contattato non ho avuto nessun dubbio. Non ho rimpianti, qui sto bene e sono contento di poter fare un'esperienza nuova in una squadra di primordine, in un grande club che ha creduto in me. Dal presidente all'allenatore e così via. Sono contento e sto bene a Roma. Mi hanno accolto a braccia aperte e sta andando tutto per il meglio, mi trovo benissimo con i compagni. Per come stanno andando le cose credo proprio di aver preso la decisione giusta».

IO E TOTTI «E' il simbolo del club. E' un giocatore importantissimo per la squadra e lo ha dimostrato segnando tanti gol. Fuori dal campo è una persona molto piacevole. Non lo conoscevo prima di venire a Roma, mi ha dato subito una mano, mi ha accolto a braccia aperte. Finora è andata più che bene tra di noi. Rispetto a Ronaldinho, Francesco vede di più la porta, lo dimostrano i numeri. Il brasiliano è tecnicamente uno dei migliori talenti del calcio».

IO E SPALLETTI «Con il tecnico mi trovo bene. E' un allenatore preparato e si capisce subito che ama la squadra, che tiene molto al gruppo. E poi, gli piace vincere. si vede da come parla, da come ci trasmette le sue idee nello spogliatoio. Rispetto alla Spagna ho trovato molte differenze. Qui la preparazione fisica è molto più dura, lo stesso discorso vale per la tattica: qui ho trovato schemi nuovi ma pian piano, allenamento dopo allenamento, ora mi ritrovo sempre di più nei meccanismi di questa squadra». 

IO E MEXES «Philippe è stato veramente importante per me in questi mesi. Innanzitutto per la lingua perché fin dal primo giorno mi ha fatto da interprete. Poi mi ha dato una mano anche nella vita quotidiana: mi ha accompagnato a Trigoria in macchina, mi ha fatto scoprire qualche posto dove andare a mangiare....e poi mi ha dato un sacco di consigli».

IO E I TIFOSI «Philippe mi sta aiutando a capire Roma, mi ha detto che siamo più importanti del Papa, questo significa che abbiamo una responsabilità enorme. Siamo importanti per la gente e se vinciamo Roma è contenta. Quando vado in giro per la città incontro sempre i nostri tifosi, li ringrazio per come mi hanno accolto e cercherò di ripagarli al meglio».

IO E IL BARCELLONA «A Barcellona ho imparato a vincere. Abbiamo conquistato due campionati nazionali, e la Champions League. Per me gli anni al Nou Camp hanno rappresentato un salto di qualità, soprattutto a livello mentale. Dal Barcellona sono andato via a testa alta. Anche se avevo ancora un anno di contratto ho preferito fare questa scelta. Davanti a me poi c'era Messi, un fenomeno, un giocatore destinato a diventare il più forte giocatore di sempre».

NAPOLEONE «Un mio fan club mi ha accostato a Napoleone, forse a causa delle comuni origini corse. E' una cosa simpatica. Mio padre è nato in Corsica, terra a cui devo il lato mediterraneo del mio carattere. I miei soprannomi "ufficiali" però sono Super Souris e Asterix: il primo in italiano significa Supertopo mi è stato dato da Pascal Olmeta, il portiere del Lione quando giocavo lì. Il secondo mi fu dato dal presidente del Barcellona per sottolineare le mie origini francesi».

IO E MICHAEL JORDAN «E' il mio idolo, per quello che ha fatto vedere in tutta la sua carriera. Quando giocavo nel Principato di Monaco, una sera a cena ero seduto proprio vicino a lui ma non me la sono sentita di salutarlo. Sono troppo un suo ammiratore...»

 
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Perrotta già in campo

Post n°719 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Perrotta mette nel mirino il Napoli. Il centrocampista giallorosso ieri mattina è tornato in campo, a tempo di record. A soli 5 giorni dall'infortunio rimediato contro il Parma, una distorsione al ginocchio sinistro senza interessamento dei legamenti, Supersimo è tornato ad allenarsi in campo. Dopo un paio di giorni di fisioterapia e di lavoro svolto principalmente in piscina, ieri mattina si è allenato sul campo C del Fulvio Bernardini: solo corsa per lui, insieme a Marco Cassetti, anche lui reduce da un infortunio. Visto che manca ancora una settimana alla gara contro il Napoli, non è escluso che Perrotta possa tornare dopo la sosta a disposizione di Spalletti.

Oltre a Perrotta il tecnico giallorosso dovrebbe avere a disposizione anche Rodrigo Taddei. Il brasiliano continua il suo lavoro con il preparatore addetto al recupero degli infortunati, Luca Franceschi. Taddei è fermo dalla gara con la Fiorentina del 26 settembre scorso per un problema muscolare, ma le sue condizioni migliorano di giorno in giorno e con il Napoli dovrebbe riprendersi il suo posto sulla fascia destra.

Esposito e Andreolli non sono scesi in campo ed hanno lavorato in palestra: il primo ha effettuato corsa ed esercizi atletici, mentre il secondo ha svolto lavoro di scarico. Il difensore dell'Under 21 nei prossimi giorni alternerà allenamenti sul campo a sedute di scarico, per smaltire del tutto i postumi del mal di schiena che lo ha tenuto fermo negli ultimi due mesi.

A Trigoria c'era anche Alberto Aquilani che, in attesa di tornare a curarsi nel centro specialistico di Cesenatico, ha svolto delle sedute di fisioterapia. L'allenamento mattutino (quello pomeridiano è stato annullato da Spalletti) è iniziato con il torello di riscaldamento. Poi si è passati al lavoro ateltico con il preparatore Bertelli: corsetta leggera (con Spalletti in prima fila), stretching e scatti con ostacoli. Successivamente, il gruppo ha svolto schemi tattici offensivi con ripartenze da rimessa laterale e lanci effettuati dal tecnico giallorosso. Infine i giocatori hanno effettuato una partitella in famiglia: con i gialli hanno giocato Julio Sergio, Cicinho, Barusso, Brighi, Mancini e Totti mentre con i neri c'erano Zotti, Ferrari, Tonetto (che ha segnato uno splendido gol a cucchiaio), Pizarro, Pit e Giuly.

Ad assistere all'allenamento c'era il direttore sportivo Daniele Pradè. La squadra tornerà ad allenarsi questa mattina mentre per domani Spalletti ha concesso un giorno di riposo.

 
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I soliti chiacchieroni su Totti...

Post n°718 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Molto rumore per nulla. Tutte le agenzie di stampa hanno fatto lanci a ripetizione, i siti stranieri hanno subito ripreso la notizia (il portoghese A Bola ha titolato addirittura con un eloquente "Totti escapa de puniçao"), Sky ci ha aperto il notiziario sportivo delle 19.30. Per cosa? Per un ritardo di un quarto d'ora da parte di Francesco Totti nella presentazione nei locali dell'antidoping!

Tutto è nato da un comunicato della federazione che faceva riferimento ad una richiesta di archiviazione del procedimento disciplinare nei confronti del capitano giallorosso per una violazione della procedura dei controlli antidoping. I fatti risalgono allo scorso 13 maggio, al match tra Roma e Torino (vinto dai granata per 1-0). Era la partita in cui Totti giocò nonostante la notte insonne per la nascita della figlia Chanel. Fu sorteggiato per l'antidoping ma aveva ricevuto anche una botta alla caviglia operata. Un dolore che andava controllato e per il quale fu necessaria una lastra.

Questo problema portò ad una discussione con il medico prelevatore che pretendeva, da regolamento, che il controllo antidoping avvenisse immediatamente. Uno scambio di opinioni. Il medico, in maniera fiscale scrisse del ritardo nel referto e questo portò, secondo prassi, all'apertura di una indagine. In agosto Totti venne ascoltato dal capo della Procura Antidoping, Ettore Torri, che chiese l'archiviazione del caso. Ieri la Corte di giustizia federale ha annunciato di aver accolto quella richiesta. Una questione puramente procedurale, eppure tutti ne hanno straparlato. Molto rumore per nulla appunto.

Ma questo episodio, avvenuto a maggio, proseguito ad agosto con il colloquio con Ettore Torri, fa tornare alla mente quanto detto proprio da Francesco Totti a proposito di doping la scorsa estate, a cavallo dei due fatti. In una intervista al mensile "Numberten" il capitano aveva lanciato due proposte. La prima riguardava l'orario di disputa delle partite, la seconda proprio la lotta al doping. «Non capisco perchè i controlli si debbano fare subito dopo la partita. Ma pensano davvero che ci sia qualche scemo che si dopa in prossimità delle partite? Sarebbe il caso di fare i controlli a sorpresa, durante la settimana. Così si farebbe una guerra senza quartiere, e nessuno riuscirebbe a scappare». Giusto, e invece tutti parlano di un suo ritardo di 15 minuti.

 
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Col Cagliari di notte, a Milano di pomeriggio

Post n°717 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Il derby e il Cagliari. Sono queste le uniche due notturne della Roma in campionato nei prossimi 40 giorni. La Lega calcio ha stabilito anticipi posticipi fino alla 13^ giornata compresa. A conti fatti alla Roma non è andata tanto male soprattutto se si fa il conto anche con gli impegni di Champions che nello stesso periodo prevedono la doppia sfida con lo Sporting Lisbona e la trasferta nel gelo di Kiev al quinto turno del girone prima di chiudere a metà dicembre in casa col Manchester. L'unica novità, in realtà, è quella che riguarda la 12^ giornata (11 novembre) quando il match casalingo col Cagliari è stato scelto come posticipo domenicale, una decisione che non complica i programmi europei visto che in quella settimana non è previsto alcun incontro di Champions. L'altra notturna, quella con la Lazio alla decima giornata, era prevista già dal giorno della stesura dei calendari, quando il derby capitò nel turno infrasettimanale nel quale tutte le dieci partite di Serie A si disputano alle 20.30. O meglio, si dovrebbero disputare, perché sull'orario della stracittadina deciderà l'Osservatorio che potrebbe anticiparlo al pomeriggio per motivi di ordine pubblico. Ma di questo è prematuro parlarne, bisognerà aspettare prima la partita col Napoli, e quella dei biancocelesti col Livorno, per fare un bilancio sul comportamento delle tifoserie.

Per il resto la Roma di campionato a cavallo fra ottobre e novembre sarà tutta di pomeriggio con due anticipi al sabato quando è in programma la Champions al martedì. Ma andiamo per ordine. Si riparte sabato 20 alle 18 all'Olimpico contro il Napoli, martedì ancora in casa alle 20.45 per il primo dei due incontri con lo Sporting, una partita da vincere a tutti i costi. La domenica successiva si va a San Siro per affrontare il Milan alla luce del sole, alle 15. Tre giorni dopo è derby, quello interno. A quel punto in campionato si scollina e si va verso impegni sulla carta più abbordabili: il 4 novembre tutti ad Empoli (domenica ore 15), l'11 il posticipo col Cagliari. Tra i due match la trasferta a Lisbona che potrebbe essere decisiva ai fine della qualificazione agli ottavi. Dopo il Cagliari si potrà rifiatare grazie alla sosta per la Nazionale che affronterà Scozia e Isole Far Oer in cerca del pass per l'Europeo. Il campionato ricomincerà proprio con la Roma che sabato 24 verrà ricevuta a Marassi dal Genoa. Che si giocasse di sabato lo si sapeva già, la piccola, buona notizia è che la partita sarà alle 18 così da aver due ore e mezza di recupero in più prima del viaggio nel gelo di Kiev.

Le partite di giorno sono tutto sommato una buona notizia per i calciatori che, con l'avvicinarsi della brutta stagione, sono più soggetti ad infortuni giocando di notte. Ma in realtà il grande freddo, e quindi i pericoli maggiori per il fisico, arriveranno più in là. Ed è per quel periodo che ci sono i timori maggiori visto che la Roma tra il 17 e il 27 febbraio affronterà in rapida successione Juventus, Fiorentina e Inter. Stai a vedere che pure questa volta ci toccherà giocarle su campi ghiacciati.

 
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Panucci nel club dei 50 con la Nazionale

Post n°716 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Stavolta Genova è veramente per lui, che proprio nella città e nello stadio che prima lo ha visto esordire in A (Genoa-Juve 2-2 del 20-9-1992) e poi affermarsi come giocatore di livello nazionale taglierà il traguardo delle 50 partite con l'Italia. Lui è Christian Panucci, ligure di Savona, genoano di estrazione e oggi romanista di professione e passione. E già, perché la Città Eterna conquista sempre tutti quelli che ci vengono a vivere e così è stato anche per un giramondo come lui, che prima di approdare in giallorosso ha giocato in tante altre città d'Europa: Milano con entrambe le maglie, Madrid con quella del mitico Real, Londra nell'alta borghesia del Chelsea e Monaco, che vuol dire Montecarlo, un passo di là dal confine e dalla sua Savona. Poi è arrivata Roma, madre, moglie e amante di chiunque e qui Christian ha trovato pace, tanto che vi risiede ormai da sei anni, quanti non ne aveva passati in nessun altro dei club precedenti. A Roma è arrivato che era uno dei nazionali e ha vissuto l'ostracismo di Lippi quando quello è stato sulla panchina azzurra portandosi dietro alcune scorie non proprio positive della loro breve conoscenza all'Inter che gli hanno impedito di chiamare questo ragazzo che in giallorosso stava conoscendo una seconda giovinezza. Per questo non è diventato Campione del Mondo insieme a Totti e De Rossi. Le porte della Nazionale, per lui, sono rimaste chiuse dal 2004 al 2007, nell'intero periodo lippiano e gli sono state riaperte dall'ex compagno di squadra Donadoni, che quando è andato in sofferenza nel reparto arretrato si è ricordato di lui, uno buono per ogni ruolo, esterno o centrale, come probabilmente giocherà oggi.

Ecco dunque Panucci di nuovo in azzurro in Ucraina la sera del 12 settembre scorso esattamente tre anni dopo l'ultima volta, quella nella quale aveva collezionato la sua presenza n.49 con l'Italia. Una gara che, lui stesso, pensava fosse stata l'ultima in nazionale. E invece no, la costanza di rendimento, l'abnegazione nel lavoro e, perché no, la Roma delle meraviglie di Spalletti che lo ha esaltato come ha fatto con tutti i suoi compagni lo hanno riportato in azzurro e stasera fa 50 gare tonde, tonde. Proprio come Fulvio Collovati, che Campione del Mondo lo divenne in Spagna nell'82. Poco più su ci sono due miti come Rosetta (52) e Meazza (53). Caso vuole, come scrivevamo all'inizio, che entrerà nel club dei 50 proprio nella sua Marassi, inteso come quartiere e stadio della città che lo adottò quando aveva appena 14 anni. «Lì c'è la mia curva, quella che mi ha visto iniziare a giocare a calcio seriamente nel Genoa - ha dichiarato- Allo stadio ci saranno i miei genitori e mio figlio Juan, al quale dirò che lì è cresciuto il suo papà. No, per me non può essere una gara come tutte le altre».

 
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Doni finisce in panchina

Post n°715 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Non sono triste, tiferò dalla panchina». E' uscita in tarda serata la notizia dell'esclusione di Doni, e il romanista l'ha presa sportivamente. «Probabilmente avrei avuto qualche rimpianto in più se fosse successo con il mio club, perchè quello è il mio lavoro, mentre giocare in nazionale è un onore, significa rappresentare il mio mio paese, e mi basta stare tra i 22 convocati». Al suo posto giocherà Julio Cesar, rinnovando lo stesso dualismo del campionato italiano, Roma contro Inter. A luglio l'assenza nel nerazzurro aveva permesso al numero 32 giallorosso di vincere da protagonista la Coppa America, ma tutti gli elogi ricevuti solamente tre mesi fa non sono stati sufficienti a convincere Dunga a lasciargli il posto. Ieri, dopo l'allenamento, il trasferimento in aeroporto: la Seleçao è decollata alle 19:45, arrivando all'una di notte, oggi pomeriggio, alle 16 ora locale (le 23 in Italia), la seduta di rifinitura allo stadio "El Campin", quello dove ventiquattro ore dopo la formazione verdeoro tornerà a giocare una gara con qualcosa in palio, la prima dopo la finale di Coppa America del 15 luglio.
Ci sarà anche Robinho: le sue condizioni destavano qualche preoccupazione, ma ieri il talento del Real Madrid ha lavorato regolarmente con il gruppo. E ci sarà, ovviamente, anche Juan: in patria viene considerato un intoccabile, e la coppia con Lucio è ritenuta una delle migliori di sempre. «Il Brasile ha sempre avuto grandi difensori - spiega il centrale romanista - sono soddisfatto dell'esperienza che ho fatto in Germania, e adesso sto imparando moltissimo in questi tre mesi di calcio italiano. Questa nazionale è un gruppo di grandi giocatori, dobbiamo solo giocare come abbiamo sempre giocato, in avanti, alla ricerca del gol. Il 12 ottobre in Brasile è la festa dei bambini, vogliamo regalar loro una vittoria».

Mercoledì la squadra di Dunga tornerà in campo contro l'Ecuador: Doni, che non ci ha mai giocato con la maglia verdeoro, sognava la prima al Maracanà. Sarà per la prossima.

 
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Antunes in campo, ma Portogallo sconfitto

Post n°714 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

90 minuti in campo, nessun punto portato a casa. E' questo il bilancio della trasferta in Bulgaria per Antunes. Il giovane esterno portoghese, arrivato alla Roma a fine mercato, è stato sconfitto con la nazionale under 21 del suo paese nel terzo match di qualificazione all'Europeo di categoria. Un ko a sorpresa visto che i bulgari fino a questo punto erano ancora a quota zero in classifica mentre i portoghesi erano a punteggio pieno con 6 punti insieme all'Inghilterra che ora potrebbe allungare il passo. «Uno sterile possesso palla, un gioco lento e prevedibile» così il quotidiano "A bola" ha definito la prestazione della formazione allenata da Rui Manuel Dos Santos Caçador. Decisivo un rigore a fine primo tempo realizzato da Domovchiyski per una fallo di Joao Pedro sullo stesso giocatore bulgaro. Martedì Antunes sarà di nuovo in campo per affrontare il Montenegro in una partita che a questo punto il Portogallo deve necessariamente vincere. Poi il ritorno a Roma, agli ordini di Spalletti preparandosi per la partita di sabato col Napoli, sperando magari nell'esordio. Per lui, fino ad oggi, solo alcune convocazioni, ma ancora non la gioia di giocare qualche minuto con la maglia della Roma.

Ma è solo questione di tempo, almeno stando a quanto detto nei giorni scorsi da Bruno Conti che sul ragazzo scommette ciecamente: «Ha un piede che non ti dico, mette la palla dove vuole. Farà parlare di sè, ha velocità, salta bene l'uomo, abbiamo la certezza che ci darà soddisfazioni». E se lo dice lui c'è da crederci.

 
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Mexes bloccato in Norvegia

Post n°713 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

Philippe Mexes si è fermato a Bergen, nella fantastica cittadine norvegese tra i suoi bellissimi fiordi. Tutta colpa della nebbia che ha costretto il volo che portava i "bleus" a destinazione ad una deviazione, un atterraggio in località alternativa. Poco male, si potrebbe pensare. Domenech e i suoi potrebbero ripartire questa mattina con condizioni meteo migliori. Ma a creare problemi è il regolamento dell'Uefa che impone alle nazionali di arrivare nel paese nel quale giocheranno la partita almeno 24 ore prima del match. E allora l'incontro della Francia potrebbe slittare a domani sempre se le Faroer dovessero accettare, perché il loro programma era di partire proprio domenica alla volta dell'Ucraina dove giocheranno mercoledì.
Nonostante questo piccolo contrattempo, la vigilia di Philippe è piuttosto tranquilla, difficile che il difensore giallorosso venga rischiato nella passeggiata contro le Faroer. Colpa (o merito, dipende dai punti di vista, dato che molti tifosi sperano che giochi il meno possibile senza la maglia della Roma) dell'infortunio all'anca accusato domenica scorsa prima del match contro il Parma. Più facile che Phil possa trovare spazio mercoledì a Nantes, quando i galletti affronteranno la Lituania, quando però mancheranno solo tre giorni alla ripresa del campionato e alla rovente sfida col Napoli.

 
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Cerci: "Sogno di tornare alla Roma"

Post n°712 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da Urbe_immortale

«Il mio sogno è quello di tornare a Roma, ma adesso penso solo al Pisa, perché è la squadra che mi sta facendo crescere, è il mio presente». Alessio Cerci è intervenuto ieri a Radio Incontro. «Sto attraversando un bel momento, speriamo continui così. Non mi aspettavo di iniziare subito una stagione come questa, sono consapevole delle mie qualità, mi mancava solo un allenatore che avesse fiducia in me. Stiamo andando bene, il nostro obiettivo iniziale era la salvezza però se continuiamo a giocare bene come adesso potremo puntare più in alto».

«Capello - conclude - è l'allenatore che mi ha fatto esordire e verso di lui provo un sentimento particolare, con Spalletti ho avuto meno spazio ma è un ottimo allenatore. Sono una seconda punta, ma sto imparando a fare bene anche la fase difensiva. Potrei giocare come esterno nell'attuale modulo di Spalletti».

 
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