Nei verbali dei carabinieri i rapporti sospetti tra l'ex Dg juventino con Laudi e Rinaudo. Nell'informativa del nucleo operativo dei carabinieri di Roma agli atti dell'inchiesta della Procura di Napoli, tre intercettazioni telefoniche documentano il tipo e la qualità dei rapporti tra Moggi e due magistrati della Procura di Torino: Maurizio Laudi, procuratore aggiunto e giudice sportivo della Federazione Gioco Calcio; Antonio Rinaudo, sostituto procuratore. Una quarta intercettazione segnala, o quantomeno lascia ipotizzare, un rapporto diretto tra uno dei due magistrati, il procuratore aggiunto Maurizio Laudi e l'arbitro Massimo De Santis. Svela le ragioni per cui l'arbitro di Tivoli dice di voler contattare il procuratore di Torino. È una telefonata del 28 febbraio del 2005. "Significativa - si legge nell'informativa dei carabinieri - perché segnala la spiccata capacità delinquenziale e l'attività di inquinamento probatorio" dell'arbitro. Dal suo cellulare, Massimo De Santis raggiunge un'utenza del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli risponde un uomo con cui dimostra un rapporto di confidenza, che i carabinieri descrivono come "fedele e attendibile informatore". De Santis ha un'urgenza. Capire in quale ufficio giudiziario lavori il sostituto procuratore che sta indagando sul sistema arbitrale e come possa eventualmente essere avvicinato. "De Santis - annotano i carabinieri - è in fermento perché vuole conoscere la portata dell'inchiesta giudiziaria avviata dal Procuratore Raffaele Guariniello".La circostanza, di per sé, è già significativa. L'indagine di Guariniello sugli arbitri è una costola dell'istruttoria sul doping e in quel febbraio 2005 è un segreto che dovrebbe essere ben custodito, ma che, evidentemente, qualcuno ha girato a De Santis. Guglielmo suggerisce una strada: "Mmmm.. sarebbe da parlà co coso lì, come si chiama? Porca miseria come si chiama quello di Torino? Co Laudi". De Santis è d'accordo: "A, co Maurizio? Ho capito, vabbé allora ci posso.. Ci parlo io direttamente co Maurizio". I carabinieri sono evidentemente sorpresi dalla confidenza con cui De Santis evoca il procuratore aggiunto di Torino ("Maurizio"), al punto da sottolineare il passaggio. "Per completezza investigativa va, altresì, evidenziato che Moggi è particolarmente attento ai rapporti con la magistratura torinese tenuto conto anche della delicatezza della posizione della Juventus in ambito giudiziario torinese (vedasi ad esempio il processo doping)". È il 9 novembre 2004. La Juventus gioca la sua prossima partita in casa e il procuratore aggiunto Maurizio Laudi contatta il club "per chiedere in quella circostanza 4 biglietti e 2 special park (autorizzazioni per parcheggi riservati e custoditi all'interno dello stadio)". Moggi ne viene informato dalla segretaria Lella. Lella: "Poi, il dottor Laudi che chiede quattro Ovest-primo e due special. Io ho detto che non, che non sapevo che... chiedevo a lei". Moggi: "Quattro Ovest-primo vanno bene! Uno special va bene... due mi sembrano troppi. Ce li abbiamo noi due special?". Lella: "Sì". Moggi: "E diamoli ah!".
18/5/2006 ANCHE I GIUDICI NELLE TELEFONATE DI MOGGI ( da Repubblica.it )
Nei verbali dei carabinieri i rapporti sospetti tra l'ex Dg juventino con Laudi e Rinaudo. Nell'informativa del nucleo operativo dei carabinieri di Roma agli atti dell'inchiesta della Procura di Napoli, tre intercettazioni telefoniche documentano il tipo e la qualità dei rapporti tra Moggi e due magistrati della Procura di Torino: Maurizio Laudi, procuratore aggiunto e giudice sportivo della Federazione Gioco Calcio; Antonio Rinaudo, sostituto procuratore. Una quarta intercettazione segnala, o quantomeno lascia ipotizzare, un rapporto diretto tra uno dei due magistrati, il procuratore aggiunto Maurizio Laudi e l'arbitro Massimo De Santis. Svela le ragioni per cui l'arbitro di Tivoli dice di voler contattare il procuratore di Torino. È una telefonata del 28 febbraio del 2005. "Significativa - si legge nell'informativa dei carabinieri - perché segnala la spiccata capacità delinquenziale e l'attività di inquinamento probatorio" dell'arbitro. Dal suo cellulare, Massimo De Santis raggiunge un'utenza del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli risponde un uomo con cui dimostra un rapporto di confidenza, che i carabinieri descrivono come "fedele e attendibile informatore". De Santis ha un'urgenza. Capire in quale ufficio giudiziario lavori il sostituto procuratore che sta indagando sul sistema arbitrale e come possa eventualmente essere avvicinato. "De Santis - annotano i carabinieri - è in fermento perché vuole conoscere la portata dell'inchiesta giudiziaria avviata dal Procuratore Raffaele Guariniello".La circostanza, di per sé, è già significativa. L'indagine di Guariniello sugli arbitri è una costola dell'istruttoria sul doping e in quel febbraio 2005 è un segreto che dovrebbe essere ben custodito, ma che, evidentemente, qualcuno ha girato a De Santis. Guglielmo suggerisce una strada: "Mmmm.. sarebbe da parlà co coso lì, come si chiama? Porca miseria come si chiama quello di Torino? Co Laudi". De Santis è d'accordo: "A, co Maurizio? Ho capito, vabbé allora ci posso.. Ci parlo io direttamente co Maurizio". I carabinieri sono evidentemente sorpresi dalla confidenza con cui De Santis evoca il procuratore aggiunto di Torino ("Maurizio"), al punto da sottolineare il passaggio. "Per completezza investigativa va, altresì, evidenziato che Moggi è particolarmente attento ai rapporti con la magistratura torinese tenuto conto anche della delicatezza della posizione della Juventus in ambito giudiziario torinese (vedasi ad esempio il processo doping)". È il 9 novembre 2004. La Juventus gioca la sua prossima partita in casa e il procuratore aggiunto Maurizio Laudi contatta il club "per chiedere in quella circostanza 4 biglietti e 2 special park (autorizzazioni per parcheggi riservati e custoditi all'interno dello stadio)". Moggi ne viene informato dalla segretaria Lella. Lella: "Poi, il dottor Laudi che chiede quattro Ovest-primo e due special. Io ho detto che non, che non sapevo che... chiedevo a lei". Moggi: "Quattro Ovest-primo vanno bene! Uno special va bene... due mi sembrano troppi. Ce li abbiamo noi due special?". Lella: "Sì". Moggi: "E diamoli ah!".