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PRESIDENTI DI CALCIO ..... FATE TUTTI VOMITARE ( da Goal.com )


Molti padroni del pallone hanno già soffiato nelle orecchie di Matarrese lo slogan giusto per non rimetterci troppo: ricominciamo a giocare, lo spettacolo deve continuare. Elaborato il lutto con rapidità, dirigenti e proprietari di club temono che l'ineccepibile chiusura a tempo indeterminato degli stadi decisa da una Federcalcio commissariata, ma finalmente nuova, con il doveroso appoggio del governo e del Coni, si traduca nella catastrofica cifra che gli immancabili esperti di marketing hanno già messo in colonna: 500 milioni di euro tolti al "sistema Italia". "La Fiat mica si è fermata per rilanciarsi, e noi vogliamo copiarla perché siamo un'industria che vuole il rilancio" ha detto Matarrese, che non si scopre se non ha l'appoggio forte dei suoi.E non occorre interpretare troppo, basta ascoltare in ordine sparso le frasi di Ruggeri (Atalanta) e Zamparini (Palermo), Garrone (Sampdoria) che chiedono di far ruotare al più presto i tornelli degli stadi, the show must go on. Con la sua memoria corta e i suoi lutti brevissimi, il calcio dei presidenti (non del Coni, non della Federazione, non di molti politici) ha deciso che lo stop non serve, anzi rivela impotenza, è un sinonimo di pubblica resa. Certo è difficile rinunciare ai propri interessi. Accetterebbero le tivù di perdere le gare in notturna, quelle più complicate da controllare da parte dei poliziotti, ma anche le più redditizie per ascolti e pubblicità? E che ne pensano i calciatori? Lilian Thuram, ex juventino ora al Barcellona, uno dei più consapevoli e attenti alla realtà oltre il prato verde, la vede ad esempio come la maggioranza dei presidenti: "Fermare il calcio non farà certo riflettere i teppisti". Ma non fermarlo li fa agire, e forse questo è peggio