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PORTE CHIUSE NEGLI STADI NON A NORMA ( da Gazzetta.it )


Si è concluso a Palazzo Chigi il vertice per l'emergenza violenza negli stadi. Alla riunione, convocata d'urgenza dopo la tragedia di Catania, hanno preso parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, i ministri dell'Interno, Giuliano Amato, e dello Sport, Giovanna Melandri, i sottosegretario alla Giustizia, Luigi Scotti, e allo sport, Giovanni Lolli e il capo della Polizia Gianni De Gennaro. Il mondo dello sport è stato rappresentato dai vertici del Coni, con il presidente Gianni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi, e della Figc, con il commissario straordinario Luca Pancalli. Mercoledì prossimo si riunirà un consiglio dei ministri straordinario sull'emergenza sicurezza negli stadi. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Il ministro dell'Interno, Amato ha annunciato alcune misure urgenti che il Governo si appresta a varare: stadi aperti al pubblico solo negli stadi a norma, negli altri porte chiuse; arresto in flagranza di reato entro 48 ore, il divieto di vendita di blocchi di biglietti per i tifosi che vogliono seguire la propria squadra in trasferta, un controllo sugli stadi che eludono l'obbligo dei tornelli per l'ingresso rimanendo sotto la soglia dei 10.000 spettatori. "Non si giocherà con il pubblico negli stadi che non rispettano la normativa vigente. Su questo non transigo, in stadi come quello di Catania non mando più nessuno. Prima lo svolgimento della partita era più importante delle norme di sicurezza - ha dichiarato Amato - senza questo rovesciato ordine di priorità la partita Catania-Palermo non si sarebbe giocata. Non si gioca con il pubblico in stadi dove non ci sono garanzie di sicurezza. Per cui, quando gli stadi riapriranno, lo faranno soltanto quelli a norma. Gli altri stadi verranno utilizzati per giocare, ma senza pubblico, tranne quando verranno messi a norma. Su questo non transigo. Le disposizioni esistenti hanno efficacia se seguite, ma hanno bisogno di talune modifiche. In concreto, verrà meno la vendita di blocchi di biglietti alla società ospite. Il cosiddetto Daspo sarà sganciato dal presupposto attuale, diventerà preventivo e potrà venire applicato anche ai minori. Bisognerà rafforzare la prescrizione, che dovrà trasformarsi in una prestazione imposta: pulire scritte, gabinetti, occuparsi di interessi collettivi nei momenti di svolgimento della partita. E poi la riestensione della quasi flagranza per quei tifosi che vengono individuati all'inizio, ma che 36 ore non possono bastare a identificare. Si potrà arrivare alle 48 ore. Si dovranno regolare anche i rapporti tra società e tifoserie".