ASR FILA80
C'E' SOLO L'AS ROMABalotelli ancora vittima di uno spiacevole episodio di razzismo. Sfottò, qualche coro e due banane
lanciate a mo' di scherno. Il giocatore dell'Inter e dell'Under 21, Mario Balotelli, è stato oggetto ieri sera nella capitale, nella zona di Ponte Milvio, di una contestazione da parte di un gruppo di tifosi della Roma.
L'attaccante neroazzurro era in compagnia di altri giocatori della Nazionale Under 21, tra cui Domenico Criscito e Sebastian Giovinco per prendere parte ad un evento, quando è stato avvicinato da alcuni tifosi giallorossi che lo hanno preso di mira con cori e il lancio di due banane facendo poi perdere le loro tracce.
Ai carabinieri della Compagnia Trionfale, giunti dopo pochi minuti, il calciatore ha spiegato che si è trattato di un episodio "da nulla" e che non intende sporgere denuncia
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In casa giallorossa tiene banco il caso Brighi. Il suo procuratore rivela: "Matteo è amareggiato, si aspettava un incontro". Terminato il campionato con un sesto posto che vale l'Europa League, la società giallorossa si è affrettata a rinnovare i contratti di alcuni giocatori di primo piano per consolidare il gruppo composto da elementi come Vucinic, Aquilani e Juan. Tra questi non figura Matteo Brighi, nonostante l'ottima stagione disputata dal centrocampista ex Chievo: "E' normale che il giocatore sia amareggiato, - ha rivelato il procuratore Vanni Puzzolo ai microfoni di La Signora in Giallorosso - avrebbe voluto sistemare la situazione prima delle vacanze e prima dell'inizio della stagione. Mentre con altri giocatori si è trovato il modo di raggiungere un accordo, con lui non si neanche giunti a un incontro".
Vanni Puzzolo chiarisce la situazione del suo assistito: "Il suo valore di mercato si è quadruplicato rispetto a un anno fa e il suo ingaggio dovrebbe essere adattato a questo. I contratti vanno negoziati e adattati, se fosse stato reduce da una stagione disastrosa, la società avrebbe cercato di darlo via o di ridurgli l'ingaggio".
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Milano, 6 giugno - Grande festa azzurra e carosello del gol a Pisa: vanno a segno Rossi, Foggia e Pellissier, irlandesi annicchiliti. Prove tecniche di Confederations Cup per l’Italbaby di Marcello Lippi. E prove tecniche di pura adrenalina per Mascara, Santon e Marchetti e D’Agostino, cui il tecnico azzurro regala il brivido del debutto in Nazionale. Chi alla soglia dei vent’anni, chi ormai sull’orlo della trentina.
La squadra avversaria, anch’essa presentatasi in formazione largamente sperimentale, per la verità non è delle più terrorizzanti. L’Irlanda del Nord, nella sua storia, ha partecipato solo a tre edizioni del Mondiale. E oggi, come l’Italia, nell’amichevole di Pisa manda in campo una formazione composta prevalentemente da giovani.
Lippi opta per un attacco a tre del tutto inedito, con Mascara a ispirare Rossi e Pazzini. Detto del debutto del portiere del Cagliari Marchetti, c’è Santon a destra. Gattuso, pienamente recuperato dopo il grave infortunio, è in campo dal primo minuto.
Gara condotta a buon ritmo dagli azzurri, propositivi e dinamici. All’11’ un cross tagliato di Santon da destra non viene raccolto dai compagni appostati a centro area. Una sventola di controbalzo alta del volenteroso Pazzini al 15’ è il prologo al supergol siglato da Giuseppe Rossi al 18’: riceva palla leggermente defilato sull’out di sinistra, prende la mira e inchioda il portiere avversario Toffey, per la verità parso non irreprensibile, con una staffilata micidiale che accarezza il primo palo e si infila in fondo al sacco: 1-0. Blanda la reazione dei verdi d’Irlanda, è l’Italia che continua a menare le danze. Lippi vuole un gioco veloce e spigliato, fatto di rapidi fraseggi, improvvise verticalizzazioni e palla tenuta rigorosamente a terra. Il gioco spumeggiante dei giovani azzurri produce, prima dell’intervallo, altre tre palle gol: un colpo di testa imperioso di Gamberini su corner di Mascara al 30’, salvato sulla linea dai difensori ospiti a Toffey battutissimo, un rasoterra di Mascara da dentro l’area al 42’ rintuzzato dal portiere ospite con una presa ferrea a terra e infine, proprio al 45’, una stoccata di Montolivo lanciato in profondità da un suggerimento in verticale deviata da un difensore irlandese e respinta affannosamente di piede da Toffey, colto in controtempo. Primo tempo da spettatore non pagante per Marchetti, praticamente inoperoso.
La ripresa si apre con l’Irlanda del Nord finalmente pericolosa: un gran tiro dal limite di Healy viene infatti ammortizzato a fatica dal bravo Marchetti, che si accartoccia e blocca in presa. Ma è solo un fuoco di paglia, perché poco dopo, al 52’, l’Italia confeziona un gol che è un’opera d’arte: Foggia, entrato nella ripresa assieme a Palombo, Dossena e Brighi, parte centralmente in progressione, si beve in slalom due avversari e, dopo una serie di dribbling e contro dribbling, sforna il “cioccolatino” con morbido tocco sotto che scavalca in pallonetto l’attonito Toffey: è uno splendido raddoppio e l’Arena Garibaldi si alza tutta in piedi ad applaudire il folletto della Lazio. Da questo momento in avanti la gara si trasforma in un autentico tiro al bersaglio alla porta irlandese. Il povero Toffey si vede piombare gli azzurri da tutte le parti. Così, disorientato, al 56’ commette un solare fallo da rigore in uscita su Pazzini e viene ammonito. Si riscatta però intuendo il tiro dal dischetto dello stesso bomber blucerchiato e deviandolo brillantemente sul palo. La cifra tecnica degli azzurri sovrasta l’approssimativa proprietà di palleggio dei volenterosi ragazzotti irlandesi, inconcludenti e carenti anche nei fondamentali. Foggia è in serata di grazia e imperversa sulla destra, facendo il bello e il cattivo tempo. Le occasioni per l’Italia piovono copiosissime: da Brighi (colpo di testa parato miracolosamente con un intervento alla “Dudek” dal portiere nordirlandese intanto subentrato a Toffey, Mannus) a D’Agostino (sinistro potente a giro dal limite deviato sopra la traversa con un gran colpi di reni dall’estremo difensore). Per l’Irlanda del Nord, invece, solo una punizione dal limite di McGinn di poco larga oltre il sette alla sinistra di Marchetti, che non deve neppure sporcarsi i guanti. Così, si giunge al coronamento della favola del principe Pellissier, brutto anatroccolo baciato dall’ispirazione e diventato cigno quando, al 79’, raccoglie a centro area un suggerimento sporco di un compagno e, coordinandosi in precarie condizioni di equilibrio, tira fuori dal cilindro una mezza girata da antologia che si insacca sul primo palo alla destra di Mannus. E’ l’apoteosi di un grande attaccante che trova la prima gioia in Nazionale a trent’anni suonati. E potrebbe pure ripetersi quando, all’84', fugge in campo aperto solo davanti al portiere,facendosi ipnotizzare da Mannus. Non riesce a esagerare, ma l'incantesimo è irreversibile e adesso il garzone sarà principe per sempre.
ITALIA (4-3-3) - Marchetti; Santon, Gamberini, Legrottaglie, Grosso (dal 46' Dossena); Gattuso (dal 46' Brighi), D'Agostino (dal 75' Galloppa), Montolivo (dal 46' Palombo); Mascara (dal 46' Foggia), Pazzini (dal 62' Pellissier), Rossi. Ct: Marcello Lippi. IRLANDA DEL NORD (4-3-3) - Tuffey (dal 62' Mannus); Johnson, Casement, Coates, McGivern; O'Connor (dal 62' Garrett), Evans (dal 78' Ferguson), McCann; Little (dall'83' Donnelly), Carson (dal 70' Lawrie), Healy (dal 45' McGinn). Ct: Nigel Worthington. Arbitro: Kevin Blom (Olanda). Marcatori: 20' Rossi/It, 53' Foggia/It, 72' Pellissier/I. Ammoniti: 55' Tuffey/Ir.
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Dopo il record di gol che lo hanno iscritto nella storia del campionato italiano con 178 reti, nono cannoniere di tutti i tempi della serie A, Francesco Totti si guadagna un posto d'onore nel Museo delle Cere di Roma. Una copia del capitano giallorosso, infatti, appare all'ingresso del museo di Piazza Santissimi Apostoli che ospita le statue di diversi personaggi famosi, soprattutto italiani. Totti è 'immortalato' con un pallone in mano e con la tuta della Roma. Una simpatica sorpresa per i tifosi, e per i tanti turisti che in questi giorni affollano il centro storico della Capitale.
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Candela: “E’ un momento magico, ringrazio tutta la gente. E’ come se avessi venti anni. Oggi ho giocato anche per i miei figli. Questa città mi ha fatto crescere a livello calcistico e come uomo, Roma mi ha dato tanto. Il mio obiettivo adesso è dare piacere alla gente. Voglio fare beneficienza. Zidane mi dice sempre di si. Anche Totti la stessa cosa. Sono due grandi uomini. Grazie a tutti”.
Montella: "L'importante stasera è che Vincent si sia divertito. E' sempre divertente giocare con questi campioni. La Roma di oggi? Questa società e questa squadra hanno fatto grandi cose. Bisogna riconoscere i loro meriti".
Delvecchio: "Vincent è stato un grande campione, si meritava questa serata".
Zidane: "Era importante essere qua con Vincent. E' un piacere tornare in Italia".
Aldair: “Sono contento di essere qui, è bellissimo. Nel 2001 andava tutto bene. Giocare alla nostra età diventa difficile. Candela ha fatto bene qui e nella nazionale. E’ una gran bella festa. La Roma? C’è stata un po’ di sfortuna di quest’anno, Spalletti cercherà di portare dei risultati importanti, possono fare bene. Candela è un ragazzo divertente, di buon umore. Merita questa festa e questo pubblico”.
Nakata: “Ogni tanto gioco. Giocare davanti a queste gente è meraviglioso. Candela faceva impressione fisicamente, è sempre stato forte. Sta molto bene”.
Tommasi: “Candela è un giocatore che è riuscito a dare tantissimo. Purtroppo non è riuscito ad ottenere in nazionale quello che ha ottenuto con la Roma. Per me giocare qui è come giocare a casa, con l’atmosfera di sempre. Quello che crea l’Olimpico è stupendo. La Roma di oggi? C’è da costruire, è troppo prematuro parlarne adesso. Sarà da motivare? Penso di no, quando c’è passione, c’è anche motivazione”.
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Marco Amelia intervistato dai microfoni di Sky, ribadisce ancora una volta, il suo proposito di vestire la maglia giallorossa: "Il mio sogno è di tornare a giocare un giorno a Roma". Questo è quanto sostiene durante la parita d'addio al calcio di Vincent Candelà e poi precisa: "Sanno tutti che sono un tifoso della Roma, sto benissimo a Palermo, ho 27 anni e spero un giorno di tornare alla Roma
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"Sto facendo potenziamento muscolare in piscina, secondo le indicazioni del professor Maertens. Qui a Ribeirao Preto ci sono ottime strutture. E' lo stesso paese di Diego, il giocatore della Juventus".
Quando potrà allenarsi con il resto della squadra?
"Il 16 luglio farò una visita di controllo a Milano, dal professor Maertens. Se mi darà l'ok, comincerò la preparazione al completo. In questo caso, sarò pronto per il campionato".
Spalletti è rimasto alla guida della Roma: il suo parere?
"Sono contento. Non dimentico che è stato Spalletti a lanciarmi nella Roma. E' una scelta giusta perché conosce bene l'ambiente ed è un ottimo professionista".
La Roma ha chiuso la stagione al sesto posto: che cosa è successo?
"E' una stagione nata male e dalla quale abbiamo faticato a riprenderci. Gli infortuni sono stati determinanti. E poi non siamo stati fortunati. Nei momenti decisivi, ci è girata male. Penso alla Supercoppa e agli ottavi con l'Arsenal, battuti ai rigori".
Quest'anno Doni è stato sempre criticato.
"Subire le critiche fa parte del mio mestiere. Bisogna imparare ad accettarle".
Che cosa si aspetta dalla prossima stagione?
"Guarire. La salute per un calciatore è fondamentale".
La Roma va rivoluzionata o solo rinforzata?
"Queste considerazioni spettano alla società e all'allenatore. Io sono convinto di giocare in una grande squadra che lo scorso anno ha raccolto meno di quanto meritasse".
Serve davvero un buon portiere di riserva?
"No. Artur ha dimostrato di essere bravo. E' entrato in un momento delicato e ha dimostrato di avere personalità".
Dicono che nella Roma ci sono troppi brasiliani, che fate clan.
"Falso. Noi brasiliani ci frequentiamo più spesso, anche con le nostre famiglie, ma è normale. Tutto ciò però non ci impedisce di avere buoni rapporti con il resto della squadra".
Totti ha chiuso bene una stagione difficile, ribadendo la sua importanza per la Roma.
"Totti è il giocatore che fa la differenza. Mi auguro che anche per lui siano finiti i problemi fisici. Io, lui e Aquilani vogliamo voltare pagina".
Nel 2010 ci sono i mondiali: quanto è importante per Doni partecipare a questo evento?
"In questo momento le mie priorità sono guarire e giocare nella Roma. Poi, è chiaro, se andrò al mondiale realizzerò un sogno".
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"Il mio umore è buonissimo, non vedo perchè dovrebbe essere diverso".
Che senso ha l'incontro di oggi?
"Ha il senso di fare le cose seriamentre. Debbono avere tutti questo obiettivo nella Roma. Quello che ci contorna lo sanno tutti. La nostra volontà deve essere quella di fare il bene della Roma. Di impegnarsi al massimo".
Ha fatto delle richieste alla società?
"Non avevo richieste particolari da fare. La famiglia la conosco bene, è impegnata sotto tutti gli aspetti per quelle che sono le possibilità che hanno. Non voglio assolutamente niente di più. Sono contessimo di quello che è il mio lavoro e del mio rapporto con la città e con la società. L'importante è dare sempre di più per quelli che hanno a cuore le sorti della Roma. Questi incontri sono fatti per tentare di ridare freschezza e stimoli. La squadra va ringiovanita".
Si è parlato di mercato?
"Si parla sempre di tutto. Si parla di creare dei presupposti corretti perchè vogliamo confrontarci a testa alta con tutte le squadre".
Chiedere le dimissioni?
"Io alla Roma ci lavoro volentieri. Sono stati anni molto belli e sono belli anche questi attestati di fiducia in base al mio impegno. Non so se avrò la capacità di sviluppare quello che uno si aspetta, ma l'impegno sarà massimo.
Si è parlato di un possibile rinnovo del contratto?
"Per me no, io ce l'ho già il contratto. Non chiedo soldi, in un momento come questo non vado a chiedere soldi. Io ho solo da lavorare".
Totti ha detto che se lei è rimasto è perchè non c'era di meglio?
"In questo si è sbagliato, di meglio c'è sempre e questa è una mia volontà. Non mi sento prigioniero. Non mi vedo chiuso in un gabbiotto".
Capello anni fa disse che la Roma era da quarto posto?
"A questo non partecipo. Io gioco sempre per la vittoria in qualsiasi partita".
Alle 17 è uscito Daniele Pradè, diesse della Roma.
"Incontro positivissimo, il mister è contento di rimanere. Abbiamo le motivazioni giuste per poter fare un'annata importante. Questa riunione era per mettere a punto l'organizzazione del ritiro, le strutture sanitarie e tutte le altre situazioni. Cosa vuole il Spalletti? Il mister non fa mai delle richieste specifiche. Vanno date delle motivazioni nuove a questa squadra, bisogna ringiovanire un pochino. Questo fa parte di un ciclo di una squadra di calcio. Noi siamo contenti di continuare con Spalletti, lo vediamo contento. Il prolungamento di Spalletti? In un momento come questo del calcio al mister non interessa un adeguamento di contratto. Ci sono due anni di contratto, andiamo d'accordo e continuiamo così. Dobbiamo rimotivare, cercare gente di gamba e di corsa. Non perchè questi non corressero. Qualche cambiamento porta sempre motivazioni diverse all'interno di un gruppo. Penso che porteremo anche qualche giovane in ritiro e poi valuteremo. Spalletti vicino alla Juventus? Non ci credo assolutamente, credo all'allenatore che ha detto che non è mai stato contattato. Così è stato detto anche dalla Juventus. Non abbiamo mai messo in discussione Spalletti. Non abbiamo mai parlato con nessun tecnico, neanche nei momenti in cui si diceva che Spalletti sarebbe andato via. per noi è sempre stato Spalletti il nostro allenatore. Il nostro presidente l'ha sempre ribadito e così è stato. Totti e De Rossi? Sono una garanzia, non ne voglio nemmeno parlare, non bisogna dire niente. Dobbiamo continuare su questa strada con passione. Ripartiamo da un punto fermo che è Spalletti. L’obiettivo principale è quello di rigiocare un buon calcio e vincere partita dopo partita. Un diesse che lavora alla Roma non può che avere grandi motivazioni. Juan per Huntelaar? Non abbiamo mai sentito nessuno del Real Madrid".
Subito dopo è uscito anche Bruno Conti.
"Siamo contenti per la situazione. Come tutti gli anni si cerca di pianificare qualcosa di importante. Spalletti ha tentennato? No, l'ho detto dall'inizio che Spalletti rimaneva e sono contento per tutti i tifosi. Cosa ha chiesto? Si parla di programmi in generale per gestire questa struttura che la società ci mette a disposizione. Col mister parliamo sempre. Lo scorso anno c'erano state state solo cose positive. Quest'anno dobbiamo ripartire correggendo i piccoli errori. Abbiamo rinnovato anche i contratti di alcuni giocatori, e sappiamo quante squadre li vogliono. Noi le cose importanti ce le teniamo. Col mister rimaniamo fino a fine mese a Roma per lavorare. Abbiamo un'ottima squadra, sono tutti nazionali. Parleremo anche del contratto di Totti".
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"Io direi dalla Champions League. Sì, quelle due partite contro l’Arsenal mi hanno fatto completamente innamorare di Roma e della Roma. E’ stata un’emozione incredibile, adrenalina a mille, cornice fantastica, due partite belle, tirate, che alla fine ci hanno tolto la speranza di andare avanti ma che a me personalmente hanno detto molto".
Cosa esattamente?
"La consapevolezza che la Roma era entrata nel mio cuore a gamba tesa lasciando il segno. Che ora voglio, vorrei, continuare con questa maglia se non altro per riprendermi subito la possibilità di giocare ancora in Champions".
Due grandi prestazioni a livello individuale, anche il gol sfiorato all’Emirates
"Questione di centimetri, pochissimi. Questione di fortuna e bravura di Almunia che arrivò proprio dove neanche i tifosi dell’Arsenal speravano. A sfiorare e mettere di un soffio sulla traversa. E pensare che avevo fatto tutto per bene, l’inserimento e il tiro di destro. Peccato".
Quel gol che poi non è arrivato anche se sfiorato in diverse occasioni
"Io spero che arrivi presto la mia prima rete in giallorosso, ci saranno un bel po’ di dediche da fare".
Torniamo a quella doppia sfida con l’Arsenal, alla partita contro i Gunners all’Olimpico
"Quella sera la cornice era fantastica, abbiamo dato tutto quello che avevamo e forse anche qualcosa di più ma poi la decisione è arrivata ai calci di rigore ed ha ragione Spalletti quando dice che un rigore può cambiarti una stagione. La Roma in quella che è finita si è vista cambiare il corso della sua storia ben due volte. La prima in Supercoppa a San Siro la seconda quella magica e maledetta notte al cospetto dell’Arsenal".
Il rigore calciato troppo angolato da Tonetto. Che sensazione hai provato in quel momento?
"Di un mondo in frantumi. Pensa che il rigore successivo avrei dovuto calciarlo io…".
E avevi già deciso dove?
"Macchè! Io in queste cose sono un istintivo. Però sarei andato sul dischetto con una determinazione feroce. Avrei scelto l’angolo all’ultimo momento, ma ero sicuro di segnare".
Quel gol che ancora gli manca Marco Motta lo ha già segnato sicuramente nel cuore dei tifosi
"E’ venuto tutto naturale, senza che io in qualche modo forzassi la situazione. Non dimenticherò mai ad esempio il mio esordio vero e proprio all’Olimpico: la partita con il Genoa, l’incidente a Cicinho che stava giocando bene e che aveva segnato anche un gran gol. Sono entrato tra gli applausi di incoraggiamento e i tifosi giallorossi applaudivano ad ogni mio intervento fatto bene. Avevo il conforto di Mexes che in quella occasione mi aiutò tantissimo. Insomma un debutto come non avrei nemmeno osato immaginare. Già da quel giorno ho capito di aver fatto la scelta giusta".
La Roma comunque dovrà riscattarti dall’Udinese
"Se ne occupano mio fratello ed il mio procuratore, ma la mia volontà è precisa: restare in giallorosso".
Nonostante le vicende societarie in cui naviga il club
"Io rispetto a questa società non posso che provare gratitudine per la possibilità che mi ha dato di giocare in una grande piazza e per un’accoglienza ideale per un ragazzo che arriva a Roma per la prima volta".
La Roma come se la immaginava e invece come l’ha trovata?
"Un gruppo unito, ragazzi tanto famosi tanto bravi quanto umili. A partire da Totti, giocatore immenso, vero capitano, ma anche gli altri tutti mi hanno fatto sentire subito in famiglia. In questo senso il mio inserimento è stato immediato ed automatico".
Spalletti resta
"Un’ottima notizia, io gli devo molto. Per me è un grande allenatore e non lo dico semplicemente perché è il mio".
Motta è entrato in corsa in una Roma meno brillante delle passate stagioni. E ha ballato soprattutto la difesa…
"Non lo dico per cercare facili scusanti, ma quasi mai in difesa hanno giocato gli stesi elementi. Se è vero che Mexes, Juan, Panucci e Riise ad esempio sono dei veri e propri campioni, è vero anche che il reparto ha sempre dovuto ruotare per via di infortuni e squalifiche. E questo non giova. Poi è chiaro che ci sono stati anche errori evitabili e sui quali lavorare".
Neanche un attimo di riposo. Finito il campionato Motta è già in Under 21 per le finali europee. Da capitano
"Sono all’epilogo di questa esperienza in Under e vorrei chiudere con il successo continentale. Abbiamo una bella squadra con individualità di tutto rispetto. Possiamo farcela a patto di partire con il piede giusto nella partita del 16 contro la Serbia: Stavolta non possiamo fallire".
Santon in Nazionale maggiore dove mancava un esterno destro basso…
"Io avevo da chiudere un lavoro qui in Under 21 cominciato due anni fa. E devo dire che ci tengo molto a questi Europei. La Nazionale maggiore è il sogno di tutti i ragazzi italiani. Chiusa l’esperienza con l’Under proverò a scalare anche l’azzurro dei grandi".
Se tutto va bene Motta giocherà la finale europea a Malmoe il 29 giugno. Nello stesso giorno la Roma si radunerà a Brunico
"Pronto anche a decurtarmi le vacanze per rispondere al più presto alla chiamata in giallorosso".
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'Ora mi godo le vacanze, quando tornero' e cominceremo la preparazione vedremo quali saranno gli obiettivi della societa''. Queste le parole del capitano della Roma, Francesco Totti, sulla prossima stagione che attende la squadra giallorossa.
Il numero 10, a margine della conferenza stampa di presentazione della partita di addio al calcio di Vincent Candela, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulle vicende societarie e sul futuro del mister Luciano Spalletti.
Sulla probabile partenza del milanista Kaka' verso il Real Madrid e sull'interessamento per i grandi calciatori del campionato italiano da parte dei club spagnoli, Totti ha sottolineato che 'vanno in Spagna perche' ci sono piu' soldi, e quando girano tanti soldi e' facile trovare una squadra che ti aiuti a vincere. E' chiaro che parlo di giocatori importanti, che valgono e che comunque fanno una scelta rispettabilissima'.
Scelta che Totti ha gia' fatto da tempo e che ha rappresentato una vita legata ai colori giallorossi: 'Io sto invecchiando con la maglia della Roma e cerchero' di continuare a farlo. Se avessi voluto andare via me ne sarei andato via gia' 2-3 anni fa'.
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Marcello Lippi ha ufficializzato i nomi dei 23 giocatori che faranno parte della spedizione italiana alla Confederations Cup in programma dal 14 al 28 giugno. Ai 13 nomi che il ct azzurro aveva gia' selezionato alla vigilia del raduno di Coverciano, se ne sono aggiunti altri dieci scelti tra quelli che il tecnico ha avuto a disposizione in questi giorni e cioe': il portiere De Sanctis, i difensori Legrottaglie, Santon, Gamberini, Grosso, Dossena, i centrocampisti Gattuso, Montolivo, Palombo, l'attaccante Giuseppe Rossi. Questo l'elenco completo:
Portieri: Buffon (Juventus), Amelia (Palermo), De Sanctis (Galatasaray);
Difensori: Cannavaro (Juventus), Chiellini (Juventus), Dossena (Liverpool), Gamberini (Fiorentina), Grosso (Lione), Legrottaglie (Juventus), Santon (Inter), Zambrotta (Milan);
Centrocampisti: Camoranesi (Juventus), De Rossi (Roma), Gattuso (Milan), Montolivo (Fiorentina), Palombo (Sampdoria), Pirlo (Milan);
Attaccanti: Gilardino (Fiorentina), Iaquinta (Juventus), Pepe (Udinese), Quagliarella (Napoli), Giuseppe Rossi (Villarreal), Toni (Bayern Monaco
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“Quello che diventa fondamentale per la Roma, sono i calciatori bravi. Che rimangano loro, è la prima qualità, il primo tassello, la prima forza vera, reale, pratica della squadra”.
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Perché ha scelto di legarsi alla Roma fino all’età di 34 anni? "Il motivo è semplice: a Roma io e la mia famiglia ci troviamo bene. La Roma è un grande club, che quest’anno ha avuto una serie di problemi, su tutti gli infortuni. Il mio obiettivo è tornare presto in Champions e vincere qualcosa".
Il suo nome è stato accostato anche al Milan. "Il Milan è un grande club, ma anche la Roma è una società importante. E aggiungo: voglio ringraziare la famiglia Sensi che mi ha dato fiducia anche dopo una stagione in cui ho giocato poco per gli infortuni".
Solo colpa degli infortuni se la stagione è andata male? "Gli infortuni sono stati determinanti. Non siamo mai riusciti a essere al completo, soprattutto nelle gare decisive. Il simbolo della stagione è Totti che gioca con il tutore contro l’Arsenal. Ma penso anche alla partita con la Juventus, con sei giocatori della Primavera in panchina".
Infortuni frutto di una preparazione sbagliata? "Mi riesce difficile credere che sia la questione infortuni sia legata solo alla preparazione. Questo staff ha lavorato a Roma quattro anni e solo nell’ultima stagione è sorto questo problema. Io credo che la cosa migliore sia fare un esame di coscienza generale perché quando le cose vanno male le responsabilità devono essere condivise da tutti".
Spalletti è stato lo Spalletti di sempre, o è sembrato più distratto? "È stato solo più nervoso perché quando i risultati non arrivano un allenatore si ritrova nell’occhio del ciclone".
Errori sul mercato, allora? "La Roma è una squadra competitiva e a mio avviso lo sarà anche la prossima stagione. Servono un paio di rinforzi, ma la base è ottima".
Baptista non è stato esaltante, maha superato l’esame del primo anno italiano."Non mi piace giudicare i miei compagni di squadra, ma posso dire che Baptista ha dimostrato di essere un giocatore vero. I primi tre mesi sono stati difficili per tutti, figurarsi per i nuovi arrivati. Julio ha segnato gol importanti, ci ha fatto vincere il derby e si è fatto apprezzare dallo spogliatoio perché è un professionista serio".
Otto brasiliani nella Roma: si dice che formiate un clan. "Siamo un gruppo di amici, non un clan. Noi brasiliani abbiamo il nostro stile di vita e cerchiamo di mantenere le nostre abitudini, condividendo, quando è possibile, il tempo libero. Ma sfidochiunque a dimostrare che siano stati un problema per la Roma" .
Ronaldo è tornato e segna: merita la Nazionale? "Mi facevano ridere quando dicevano che era finito. Ronaldo ha mille vite. Merita la nazionale perché è il migliore".
Totti ha chiuso bene una stagione difficile. "Totti è come Ronaldo: appartiene alla categoria dei giocatori speciali. Ha qualità tecniche e umane fantastiche".
I sogni di Juan? "Provare a vincere qualcosa con la Roma. Superare le cento presenze con la nazionale brasiliana. Il titolo mondiale del 2010 in Sud Africa".
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Con riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa in merito alla conclusione di accordi aventi ad oggetto il pacchetto azionario di controllo di A.S. Roma S.p.A., Compagnia Italpetroli S.p.A., in qualità di controllante indiretta di quest'ultima, precisa che tali notizie sono del tutto prive di ogni fondamento, cosí come anche quelle relative all'esistenza di accordi che prevedono il pagamento di penali in caso di mancato trasferimento da parte della controllante del pacchetto azionario in questione.
Compagnia Italpetroli, inoltre, precisa che la stessa, anche alla luce delle innumerevoli e incontrollate notizie di stampa, eviterà in futuro di commentare qualsiasi indiscrezione, salva espressa richiesta dell'Autorità di controllo.
Infine, Compagnia Italpetroli comunica che agirà senza indugio in tutte le sedi competenti nei confronti di chiunque diffonda notizie prive di fondamento idonee ad alterare il normale corso del titolo in Borsa, al fine di tutelare gli interessi propri, quelli degli azionisti di minoranza e di A.S. Roma, nonché per il risarcimento dei danni provocati dalla diffusione di tali notizie".
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Rientra nei piani della Juventus?
“Lo devi chiedere a loro, non ho ricevuto nessun segnale”.
Pensa di rispecchiarsi nell’identikit 'disegnato' dal presidente Coboldi Gigli?
“Non so che identikit abbia fatto, non so dirtelo”.
Ha detto che il nuovo tecnico deve saper dare motivazioni ed essere giovane di testa.
“Per le motivazioni bisognerebbe sentire i giocatori. Giovane di testa cerco di esserlo, per poter comunicare con i miei figli, cerco di capire le loro prospettive e rimanere ragazzo dentro”.
Vi sentirete con il Presidente Rosella Sensi?
“Io e la dottoressa ci sentiamo spesso, lei ha il mio numero, io il suo. L’incontro? Probabilmente avverrà giovedì”.
Cosa vi direte?
“Ho da fare discorsi semplici, come lei con me. È tutto normale”.
Se dovesse andare via?
“Sarà sempre in funzione del bene della Roma, che è la prima cosa che deve essere messa davanti a tutto”.
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La Roma, in virtù degli ottimi piazzamenti in Champions, vanta un coefficiente di 78.581. Meglio di lei in Europa League solo Villareal e Werder. Quindi nel sorteggio previsto per il 17 Luglio nella sede Uefa di Nyon, i giallorossi saranno teste di serie. Questo fatto consentirà di incontrare club sicuramente alla portata. L'unica incognita rimane lo stato di forma delle rivali. Da questo punto di vista è sconsigliabile l'incontro con formazioni scandinave, russe ed ucraine
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