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Una strage quotidiana.


Sos motocicletta "sulle strade troppe vittime" La parte del corpo più colpita è il distretto cranio facciale Un quarto dei sinistri in italia riguarda le due ruote A lanciarlo è l´ultimo rapporto Oms ed europeo, all´Italia spetta il triste primato. L´aumento degli incidenti segue l´accresciuta presenza delle grosse cilindrate. Gli esperti avvertono: "Serve maggiore consapevolezza dei pericoli" Bella e pericolosa, la moto è da maneggiare con cura. In Italia ogni sei ore muore un centauro. Insieme al pedone è l´utente più debole della strada. Il Rapporto sulla prevenzione degli incidenti stradali pubblicato da Oms e Banca mondiale sottolinea come il 50% delle vittime riguardi guidatori delle due ruote.  I sinistri su due ruote sono il 19% del totale europeo delle vittime su strada, con oltre 6.300 morti nel 2009, per le sole moto il 15% dei decessi
totali per non più del 2% dei chilometri percorsi. «Il nostro Paese detiene purtroppo il primato con un 25% di incidenti su moto e il 23% dei decessi - afferma Alessio Pitidis, direttore del reparto ambiente e traumi dell´Istituto superiore di sanità (Iss) - il fenomeno è legato alla diminuzione dei motorini circolanti, dimezzati o quasi nell´ultimo decennio, e all´aumento delle moto di grossa cilindrata passate da due milioni e mezzo a sei milioni nello stesso arco di tempo. Sono pure cambiati gli utenti, prima andavano in moto i ventenni-trentenni adesso a questi si è aggiunta la fascia dei quarantenni e ultra cinquantenni». Nonostante l´abitudine di indossare il casco sia ormai molto diffusa tra i motociclisti e nonostante l´introduzione della patente a punti, sulle moto si muore cinque volte di più rispetto agli altri veicoli: nel 2009 si sono registrati 1124 decessi, 22.480 ricoveri ospedalieri, 258.000 accessi al Pronto soccorso. «Il casco integrale ha ridotto le morti sul colpo e ha limitato le lesioni vertebrali alte, ma non i danni e gli esiti gravi - sottolinea Bruno Pesucci, primario dell´U. O. chirurgia maxillo-facciale del San Camillo di Roma, uno dei tre centri di riferimento regionale per le emergenze della strada - il distretto cranio-facciale è quello più colpito da fratture, isolate o più spesso multiple, craniche, mandibolari, mascellari, orbitali cui si aggiungono contusioni, abrasioni cutanee, emorragie interne e fratture degli arti». La moto affascina, costa meno, si utilizza per lunghi percorsi e, soprattutto, è veloce. Ma guidarla richiede esperienza e perfette condizioni fisiche. «Il centauro esposto all´ambiente deve essere in continuo stato di allerta - dice Sergio Garbarino del Dipartimento di neuroscienze dell´Università di Genova - l´errore umano è la prima causa di incidenti, ma la colpa solo nel 37% dei casi è del motociclista per velocità o riduzione della vigilanza, nella metà dei casi è dovuta ad altri veicoli e nel 13% alle condizioni ambientali». Sono auto e camion i peggiori nemici delle moto.  E poi c'è chi continua a non assicurarsi è da Pazzi!