Creato da verdiana.amorosi80 il 04/02/2014

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Vittoria dei carrozzieri: "Cancellato l'articolo che avvantaggiava le assicurazioni"

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da verdiana.amorosi80

L'articolo 8 del decreto Destinazione Italia – quello che contiene i provvedimenti per la riforma Rc auto - verrà riscritto per recepire parte dei numerosi emendamenti presentati. A dichiararlo è stata il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari, anche se non è ancora chiaro quali emendamenti verranno accolti e quali respinti. “La soppressione è una vittoria della Lega Nord, che fin da subito si è fortemente opposta a una norma liberticida il cui unico scopo era favorire le assicurazioni senza alcun beneficio per gli utenti", afferma il deputato forlivese, Gianluca Pini.

"Abbiamo tutelato i carrozzieri, battendo la lobby delle assicurazioni che voleva impedire la libertà di scelta dei consumatori. Grazie a noi è stata stralciata una misura che avrebbe mandato in grave crisi l’intero settore della riparazione indipendente e la cui unica conseguenza sarebbe stata quella di distruggere quel che resta del lavoro e dell'economia del Paese", conclude l'esponente del Carroccio. Soddisfazione è stata esternata anche da Daniele Mazzoni, responsabile di Cna Servizi alla Comunità Forlì-Cesena, che rappresenta circa 130 carrozzerie in provincia.

"L'impegno e il lavoro assiduo delle Associazioni nazionali di categoria dei carrozzieri, Cna in prima fila, durante tutto il periodo della mobilitazione nazionale della categoria ha prodotto il risultato che tutti i carrozzieri d'Italia si attendevano - afferma Mazzoni -. Hanno avuto successo le tantissime iniziative territoriali che ci hanno permesso di spiegare le nostre ragioni a molti parlamentari locali, la riuscitissima iniziativa nazionale dello scorso 15 gennaio al Capranichetta, dove abbiamo avuto modo di far sentire la voce e le argomentazioni delle carrozzerie e delle loro Associazioni di categoria agli oltre 40 parlamentari intervenuti".

"La mobilitazione generale della categoria, che ha scelto la via del dialogo istituzionale, ha ottenuto il risultato di far fare marcia indietro al Governo sulla parte del decreto riguardante l'RC Auto. Un successo meritato, nel rispetto di una categoria che non ha nessuna intenzione di regalare il mercato dell'autoriparazione nelle mani della lobby delle compagnie di assicurazioni - continua il responsabile di Cna Servizi -. L'articolo 8, prevedeva l'istituzione del risarcimento diretto, ossia le compagnie assicurative avrebbero veicolato le riparazioni dei propri clienti in carrozzerie convenzionate non dando più la possibilità al proprietario del veicolo di scegliere il proprio carrozziere di fiducia".

"In seconda istanza, ma non meno importante, sarebbe sparito lo strumento della gestione del credito, cosa che avrebbe messo in difficolta il proprietario del veicolo che avrebbe dovuto anticipare le spese della riparazione al carrozziere perché la compagnia assicurativa non avrebbe più risarcito il danno al carrozziere ma direttamente il proprietario del mezzo. Saltando in toto questo articolo rimane invariata la situazione attuale", conclude Mazzoni.

 
 
 

Rc Auto, dietrofront del governo Letta sulla riforma pro-assicurazioni

Post n°3 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da verdiana.amorosi80

Pur avendo difeso a spada tratta il decreto, il governo Letta non vuole un secondo caso Imu-Bankitalia in Parlamento. Tanto che il successivo provvedimento che minacciava già di sollevare un polverone, la controversa riforma della Rc Auto, è stato messo temporaneamente in un cassetto. L’articolo 8 del decreto Destinazione Italia, quello dedicato alle polizze obbligatorie per la responsabilità civile degli automobilisti già sonoramente bocciato dalla Commissione Giustizia della Camera, sarà infatti stralciato. Lo hanno riferito alle agenzie di stampa fonti di Palazzo Chigi, dopo la riunione tra i capogruppo di maggioranza e il governo. La decisione, viene spiegato, è stata presa “per garantire il superamento dell’ingorgo che metteva a rischio l’approvazione stessa del provvedimento e degli altri decreti”. La commissione Finanze della Camera, che dovrebbe riprendere i lavori nel pomeriggio, voterà quindi la soppressione dell’articolo.

“Un atto di giustizia nei confronti delle associazioni di tutela delle vittime della strada, dei consumatori e delle migliaia di piccole e medie imprese artigiane del settore dell’auto-riparazione”, ha commentato Marco Di Stefano, parlamentare del Pd e componente della Commissione Finanze della Camera”. Ora, nell’ottica del rafforzamento della capacità operativa del Governo che tutti auspichiamo – sottolinea Di Stefano – si proceda con immediatezza alla presentazione di un disegno di legge che, raccogliendo i frutti dell’intenso dibattito di queste settimane, affronti il tema della Rc Auto dal punto di vista del rafforzamento del sistema delle garanzie per i cittadini e senza penalizzare inutilmente un comparto produttivo che assicura posti di lavoro senza nulla chiedere al bilancio dello Stato”.

Un implicito riconoscimento, quindi, delle istanze di chi, come l’onorevole Franco Vazio del Pd, nella sua proposta di parere della Commissione Giustizia da inviare alle Commissioni Finanze e Attività produttive aveva evidenziato tutti i punti ambigui della nuova normativa suggerendone in pratica la cancellazione in toto. A partire da quelli che riguardano potenzialmente tutti i cittadini, come il depennamento dei risarcimenti per i cosiddetti danni lievi già fortemente limitati dal governo Monti e la decadenza del diritto di richiesta di risarcimento in mancanza di apertura della pratica entro 90 giorni dall’incidente. Ma senza trascurare tutte le altre novità che il governo in precedenza voleva introdurre, dall’uso della scatola nera come prova principe, ai paletti sulla raccolta delle testimonianze sugli incidenti, passando per l’utilizzo delle carrozzerie convenzionate e i limiti alla cessione del credito ai carrozzieri. Tutti elementi che avevano fatto pronunciare al collega del M5S Andrea Colletti membro della stessa Commissione Giustizia, un severo giudizio sulla riforma: “E’ talmente sbilanciato a favore delle imprese di assicurazione e a sfavore degli assicurati da sembrare scritto direttamente dalla Unipol”.

Prima di loro, sul fattoquotidiano.it, era stato l’avvocato Marco Bona a pronunciarsi duramente sulla normativa in arrivo. “Uno stravolgimento dei diritti del cittadino abominevole”, aveva detto il 14 gennio scorso a proposito del decreto originale, parlando di “successo enorme” per la lobby delle assicurazioni, Ania e la compagnia delle coop che controlla il mercato della Rc Auto, Unipol. Tanto più che in coda al decreto alla Camera si stavano manifestando coincidenza davvero curiose. Come il caso dei tre onorevoli (due di Forza Italia e uno del Pd) che, separatamente, il 23 gennaio hanno presentato ben tre emendamenti identici per chiedere in sostanza una revisione dei risarcimenti morali per danni gravi come gli incidenti mortali o fortemente invalidanti. Proposta che, come testimoniano le dichiarazioni dell’Ania dei giorni scorsi, è perfettamente in linea con le richieste delle compagnie che, per bocca del presidente dell’Associazione, Aldo Minucci, si sono dette pronte a tagliare i prezzi delle polizze obbligatorie solo a fronte “modifiche normative sulle cause che determinano il maggior costo dei sinistri in Italia rispetto ai principali paesi Europei: i risarcimenti particolarmente elevati delle lesioni gravi”.

Dal canto loro Vazio e il presidente della Commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd) rivendicano “un successo nell’interesse dei cittadini consumatori e delle piccole e medie imprese artigiane del settore dell’autoriparazione, è un cambio di direzione importante”. I due deputati auspicano ora “un immediato disegno di legge che sappia contemperare al meglio gli interessi in gioco“. Anche perché l’articolo 8 nella versione presentata all’esame della Commissione “era una norma che di fronte alle compagnie d’assicurazione penalizzava e sacrificava i diritti dei cittadini danneggiati e degli artigiani in modo non coerente e non ragionevole”. Non solo. “In commissione Giustizia – sottolineano Vazio e Ferranti – abbiamo per primi sollevato le criticità di tale norma esprimendo un parere negativo. Lo stralcio è un risultato che rivendichiamo, tanto più che i deputati 5 stelle, paladini a parole dei cittadini, degli artigiani e delle Pmi, non hanno partecipato al voto sul parere”.

Anche la Lega, però, vuole rivendicare il merito dell’inversione di marcia. “E’ una vittoria della Lega Nord, che fin da subito si è fortemente opposta a una norma liberticida il cui unico scopo era favorire le assicurazioni senza alcun beneficio per gli utenti”, hanno prontamente commentato i deputati del Carroccio Nord, Filippo Busin e Guido Guidesi. “Se lo stralcio dell’art 8 sarà confermato in Commissione, sarebbe il segno di un minimo di lucidità in un governo in apnea”, fa sapere dal canto suo Pietro Laffranco (Fi), membro della Commissione finanze della Camera che parla di “una norma cervellotica e dannosa per tanti, ad iniziare dai carrozzieri, passando per avvocati e medici legali ed arrivando alle vittime degli incidenti sulla strada, ma soprattutto non idonea a perseguire lo scopo dichiarato, ossia abbassare le tariffe Rc auto tra le più alte d’Europa che penalizzano le famiglie italiane”.

 
 
 

Assicurazioni, crescono dell’11% le polizze per i viaggi

Post n°2 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da verdiana.amorosi80

I viaggiatori che tra novembre e dicembre hanno sottoscritto una polizza assicurativa a copertura di una vacanza sono cresciuti dell’11% rispetto allo scorso anno. A rivelarlo è uno studio di Facile.it, che evidenzia come nel 2013 si sia assistito innanzi tutto all’aumento delle richieste di copertura assicurativa per prestiti e mutui immobiliari. Ma il trend si conferma anche per quel che concerne le polizze di viaggio: gli italiani scelgono di rischiare il meno possibile, dedicando una somma specifica alla copertura della propria vacanza, consapevoli che, in tempo di crisi, gli incidenti e gli imprevisti possono rivelarsi economicamente insostenibili.

Analizzando i preventivi di assicurazione e le polizze richieste tra novembre e dicembre, quello che emerge è la maggiore attenzione mostrata dalle donne a questo tipo di assicurazione: il 65% del campione analizzato, infatti, vede una donna come intestatario della polizza. La fascia di età in cui si registra il maggior numero di sottoscrizioni è quella compresa tra 25 e 34 anni (33%), seguita da quella di chi ha tra 35 e 44 anni (28%). La copertura media dura 8 giorni e serve ad assicurare un viaggio intercontinentale, in primis per Stati Uniti, Canada e Caraibi. La maggior parte delle assicurazioni viaggio sottoscritte punta a proteggere solo il contraente (nel 37% dei casi) o si estende anche al proprio compagno di viaggio (36%).

Importante, però, è scegliere bene la polizza che fa per noi, dato che non tutte le assicurazioni viaggio sono uguali: alcune coprono nel caso in cui si sia costretti a rinunciare al viaggio, o in caso di annullamento o ritardo della partenza; altre provvedono a ripagare le eventuali spese sanitarie, che soprattutto in alcuni Paesi possono risultare molto costose; altre ancora, proteggono il proprio bagaglio da eventuale furto o smarrimento. Esistono, infine, pacchetti che includono tutte le garanzie, così come soluzioni ad hoc che proteggono il viaggiatore per tutto l’anno. In ultimo i costi: per aggiungere una copertura assicurativa al proprio viaggio si spendono dai 5 ai 12 euro al giorno, a seconda della polizza scelta, del massimale e delle garanzie richieste.

 
 
 

Polizze sanitarie: come si fa a orientarsi e scegliere quella migliore?

Post n°1 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da verdiana.amorosi80
 

In Italia è boom di polizze sanitarie. Sempre più istituti le propongono e sempre più italiani decidono di acquistarle. Forse sarà per la sanità pubblica che è sempre più in declino, o forse per le malattie sempre più diffuse e inaspettate. Il fatto è che fino a oggi le polizze sanitarie non sono mai state troppo popolari, perché costose o perché considerate uno spreco di denaro, in quanto semplice “doppione” della sanità pubblica. Qualche difetto ce l’hanno ancora: non coprono le spese che il pubblico non riesce a garantire (per esempio, il dentista) e in molti casi non risarciscono gli esami diagnostici preventivi. In generale, le polizze si distinguono tra quelle “complete” (coprono le spese mediche legate a malattia, infortuni o interventi chirurgici) e quelle “parziali”, che intervengono solo in caso di malattie e interventi gravi (indicati nelle condizioni di polizza). Per sapere quali sono le polizze migliori, consulta il nostro test completo.

I vantaggi e le coperture
Il vantaggio di queste polizze è il fatto che l’assicurato può farsi ricoverare in cliniche convenzionate, dove non paga nulla. Nel caso in cui, invece, si vada in strutture non convenzionate, la compagnia procederà al rimborso, applicando però uno scoperto variabile tra il 20 e il 30%. In caso di ricovero sono rimborsate le rette di degenza, l’assistenza medica, le spese di fisioterapia e rieducazione, le cure e i medicinali. In caso di intervento, anche i costi ad esso legati. Le compagnie normalmente coprono anche le spese di vitto e pernottamento di un accompagnatore e i costi di trasporto in autoambulanza. Sono coperte poi le spese, sostenute prima del ricovero o dell’intervento, per gli accertamenti diagnostici, compresi gli onorari dei medici: però devono essere direttamente inerenti alla malattia o all’infortunio che hanno provocato l’intervento o il ricovero (in genere quelle sostenute nei 90 giorni prima). Infine, sono coperte le spese sostenute dopo il ricovero o l’intervento per accertamenti diagnostici, medicinali, prestazioni mediche, infermieristiche, fisioterapia e cure termali, sempre se si riferiscono alla malattia o all’infortunio che ha provocato il ricovero o l’intervento.

Che cosa non è incluso
In generale, le polizze malattia escludono le coperture per la chirurgia estetica, per i danni alla salute causati da abuso di alcolici e/o droghe (compresi gli psicofarmaci), le cure legate alle diete, gli interventi di correzione della vista, la manutenzione e riparazione di eventuali protesi. Sono quasi sempre esclusi anche gli interventi dentistici, a meno che non siano conseguenza indiretta di un incidente, o di un tumore maligno.

 
 
 

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