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Gli innamoramenti


"Passavano i giorni senza notizie...uno, due, tre e quattro, e questo era tutto normale. Cinque, sei, sette e otto, e anche questo era normale. nove, dieci, undici e dodici...non avevamo l'abitudine di avvisarci in anticipo e ancor meno di salutarci, non abbiamo mai raggiunto una simile familiarità né contavamo l'uno per l'altro tanto da giudicare necessario o prudente informarci dei nostri movimenti, delle nostre assenze...Ogni volta che lui aveva ritardato tutti quei giorni...nel farsi vivo, io avevo pensato con dispiacere...che ormai mi sarebbe toccato uscire di scena, che il breve tempo che mi ero aggiudicata nella sua vita...era stato brevissimo;immaginavo che si fosse stancato, o che, fedele alla sua tendenza, avesse cambiato di nuovo partner per distrarsi..."Ormai ci siamo, ormai se n'è andato, ormai mi ha gattato via, è finita,-questo pensavo. Tutto è durato così poco che mi sovrapporrò con le altre e la sua memoria mi confonderà. Sarò indistinguibile, sarò un prima, una pagina in bianco, il contrario di "a partire da adesso", e apparterrò a quel che ormai non conta più... Se al dodicesimo o al quindicesimo giorno suonava il telefono e sentivo la sua voce, non potevo evitare di provare un sobbalzo d'allegria e dirmi: "Be', guarda, ancora no, perlomeno ci sarà  una volta in più". E durante quei periodi di involontaria attesa mia e di assoluto silenzio suo, ogni volta che sentivo la suoneria o il cellulare mi avvisava che avevo ricevuto un messaggio mentre era spento, o che c'era un sms che attendeva d'essere letto, confidavo con ottimismo che dietro vi fosse lui". P.S. Ci sono degli amori non corrisposti pienamente che sono una vera agonia. Amori che vivono solo grazie ad  una parte mentre dall'altra si nutrono di superficiale casualità  ignorando di proposito i sentimenti dell'altro, pur comprendendoli.