MEGERA IN FAMIGLIA

Cos’è questo blog?


Forse, quei pochi lettori che capitano qui, si chiederanno quale sia lo scopo di questo blog,. Un semplice sfogo? La narrazione di una storia opinabile? Un espediente letterario? O… il solito tentativo da parte di un millantatore ammalato di protagonismo (cosa che tra l'altro, mi è stata scritta privatamente) di farsi incensare, conoscere e godere dell’approvazione generale…No. Nulla di tutto questo, non sono un megalomane ammalato di protagonismo.Non ho intenzione di entrare nel merito della mia vicenda personale che tra le altre cose, come ho detto, è ancora in evoluzione da un punto di vista legale.Il mio scopo è quello di dar voce a tutti coloro (uomini) che voce non hanno per via della vergogna dettata dalle convinzioni culturali (se permetti ad una donna di farti violenza, allora non sei un uomo), sociali (figurati!!! Quando si è mai sentito!!! Sono solo e sempre le donne a subire violenza da parte dell’uomo, non il contrario!! Che ridere!! Un uomo che si fa usare violenza da una donna hahaha!!1) Istituzionali (Una donna che denuncia un uomo per violenza agli organi di polizia, viene di sovente creduta e protetta dai tutori dell’ordine e dai servizi sociali i quali si attivano con estrema sagacia anche se vi è assenza di prove o si è in presenza di pseudo prove costruite ad arte dalla stessa denunciante. In quel caso, l’uomo è colpevole fino a quando non riesca a provare la propria innocenza) Legislativo (anche se la riforma del diritto di famiglia e le leggi relative alla bigenitorialità sono state da tempo promulgate in Italia e dovrebbero garantire tanto i diritti dell’uno come quelli dell’altra, in pratica ciò non succede. In caso di divorzio o separazione, la donna ottiene la casa coniugale, l’affido dei figli e il mantenimento per se e per i bambini. Difficilmente, anche in caso di colpa comprovata, i giudici non concedono nelle medesime condizioni all’uomo, ciò che concederebbero alla "megera" mascherata da angelo del focolare…casomai, spingono verso una sentenza di tipo concordatario negando così i diritti della vittima.)L’altro mio scopo, è quello, oltre a cercare di far conoscere una realtà che pare essere un tabù a tutti i livelli, è quello di creare una rete di solidarietà tra coloro che queste realtà hanno vissuto o vivono tuttora.Per ultimo, informare chi vive situazioni di tale disagio, su cosa fare, come comportarsi, e a chi rivolgersi per trovare aiuto concreto per uscire dall’incubo.In pratica, attraverso questo blog, è mia intenzione creare (o almeno provarci) un’associazione che offra un servizio di volontariato teso a riempire un grande spazio vuoto all’interno della nostra società e che aiuti a far uscire dal silenzio chi nel silenzio e nella paura non vuole più stare.