Personale

Casco [integrale o meno, a scelta del lettore] -V-


Da sola scende le scale. Da sola apre il portone. Ancora nessuno per le strade. La sua auto non è vicina. Non ha paura. Soltanto sensazioni. Strane sensazioni. Come se fosse seguita da qualcuno. Mette la mano sulla fodera. La pistola è lì e le dà sicurezza. La tocca, la sente amica. Un soffio sottile d'aria fredda le arriva sul volto coperto da una sciarpa di lana nera, avvolgente."Generale, non era meglio mandare qualcuno a prenderla?""Riesce a cavarsela da sola""Generale, è sempre una donna!""Le assicuro che tanti uomini sono niente al suo confronto". I suoi passi sono lenti. Attenti. Scorge il cellulare. Non le interessa l'ora, ma la proiezione che il display le concede. Nessun rumore. E' sola. La sua auto ormai a pochi metri.Apre con le chiavi. Per avere meno rumori possibili intorno. Un ombra dalla destra. Percepisce la direzione della mano che la sta per toccare. L'afferra. Con un movimento ipercettibile scaraventa una violenta gomitata. L'ombra è un volto in sangue. "Giulia, che hai fatto?"Giulia si ferma, non crede ai suoi occhi.E' di nuovo a casa, sul divano del suo appartamento con arredi appena accennati."Meno male che il casco ha attutito il colpo""Scusami tesoro, però potevi avvertirmi""E che sorpresa sarebbe stata! Ahi, fà male, fai piano""Tesoro, scusami tanto, tieni il ghiaccio e aspettami""Giulia, fermati un attimo. Dimmi che succede. Sei agitata"Giulia lo guarda, forse lo ama. Forse."Stai sereno, lo sai, risolvo sempre tutto""No Giulia, non lasciarmi fuori anche questa volta!"Giulia lo guarda, sorride e con quel "me ne vado amore" congeda quell'uomo perso nei suoi dubbi."Giulia no! Non andare! Giulia! Merda! Così mi beccherò un'altra gomitata"Giulia è già in macchina. Ed è pure in ritardo.