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Liguria? E' ricordo.


Liguria è ricordo.Almeno per chi non ci vive.È un ricordo che coinvolge tutto l’essere, è il ricordo della puzza di piscio dei sottopassaggi per andare al mare, carica di cose inutilmente utili. E’ nel profumo del mare, forte più che in ogni altro dove, che chimicamente si scompone con gli amati scogli. Degli eucalipti della collina, dove potevo dominare tutto, dove il mare non aveva segreti e le navi sembravano bottoni su un lenzuolo di lino blu. E’ visionario: ho sempre immaginato i pirati su galeoni approdare nelle coste frastagliate, soldati rosacroce correre sferraglianti per i budelli, il sole che abbaglia, i colori caldi e il verde-giallo, rosso delle montagne, sempre in fuoco. Arbusti, calore, secco. E’ tangibile: quante volte mi sono punta su quella sabbia che sabbia non è, e i granchietti e i ricci di mare, e pezzi di bottiglie e di storie sulla spiaggia.E’ di gusto. Se non sei un turista, se non cerchi le solite pizzerie, se vuoi sederti sulle panche delle sagre nell’entroterra, ove gli indigeni si ritirano, quasi impauriti dalla folla turistica.E’ la vergogna di aver permesso il deturpamento dei propri borghi, in favore di quell’edilizia ipocrita, che tutti detestano, ed infondo, tutti possiedono. Ma chi sono i liguri? Una popolazione di antiche origini celte. Non è vero. E’ di quanto più vario possa esistere. Di tutti possiedono il sangue, ma a nessuno somigliano. Forse non san nemmeno loro chi sono, si nascondono come camerieri che preparano il territorio al turista padrone, senza interagire. Senza disturbare. Alcuni sono matti, ma la maggior parte non si conoscono, o forse gli basta conoscersi fra di loro.Godono di una libertà cruda, come la loro terra. Lo si percepisce nelle canzoni, ma soprattutto in coloro che, sconosciuti, ho ascoltato. Si sentono liberi nella loro gabbia di mare e montagna, non sono legati alla terra, ma sono complessi come la roccia, spinosi come i cespugli di aloe, crudi come il pesce al porto. Io non so chi sono i liguri. Non si sono mai presentati, ma il piacere è mio.