ASTROLOGIA ATTIVA

LA MORTE VISTA DALL'ASTROLOGIA


Si può dedurre attraverso l’arte di Urania, il tipo di morte che avremo? In che modo affrontiamo questo argomento tanto temuto? abbiamo paura oppure invece ne parliamo serenamente senza problemi? Per quanto riguarda i Tarocchi, la Morte è la tredicesima carta conosciuta anche come l’Arcano senza nome in quanto nei tarocchi marsigliesi è l'unica carta (degli arcani maggiori), ad essere contrassegnata solamente dal numero. Nella cartomanzia rappresenta la trasformazione oppure il termine di qualcosa. Nei mazzi tradizionali è rappresentata come uno scheletro armato di falce, come nell'iconografia comune. Spesso lo scheletro è avvolto in un mantello, falcia teste e membra umane tra germogli di piante. Nei tarocchi marsigliesi non veniva riportato il nome sulla lamina ma solo il numero 13 per paura che, nominandola, la morte potesse giungere inaspettata; al timore attorno a questa carta è collegato uno dei tanti atteggiamenti superstiziosi che si collegano al numero 13. Il tredicesimo arcano è simbolo di trasformazione, di rinascita, di liberazione e rappresenta la fine di un ciclo. Tutto cambia e si evolve. Nei tarocchi Rider-Waite invece, è rappresentata come uno scheletro vestito con un’armatura nera su un cavallo bianco, che regge uno stendardo che raffigura una rosa a cinque petali. Al passaggio del cavaliere, un re è già caduto, alcuni fanciulli sono in agonia e un vescovo è ancora in piedi ma in procinto di cadere. Sullo sfondo il Sole sta tramontando o sorgendo tra due torri. Lo scheletro è il simbolo della morte. La falce simboleggia il momento del raccolto e quindi per le messi è la fine di una fase e l'inizio di un nuovo significato. Le spoglie umane si rifanno alla mitologia egizia, secondo la quale il dio Seth uccise Osiride e fece il suo corpo in 13 pezzi, che furono poi ricomposti dalla dea Iside. La rosa a cinque petali è il simbolo dei Rosa Croce e della rinascita. La rinascita è simboleggiata anche dall'ambiguità della posizione del Sole, che potrebbe sorgere ovvero tramontare. Come simbolo esoterico, la morte va intesa come rinnovamento, trasformazione, momento necessario di cambiamento in cui chiudere con il passato e guardare al futuro; l'erba del prato infatti è normalmente rappresentata con un colore verde acceso per suggerire la vitalità insita nella carta. Per quanto riguarda invece l’Astrologia, Plutone è il governatore della morte, dell’ignoto, mentre le case associate ad essa sono due: l’ottava, anche se ha a che fare maggiormente col denaro nonché con la fine, con la chiusura di qualcosa (di un rapporto d’amore, con una società d’affari ecc), e l’undicesima casa che Ciro Discepolo fa corrispondere maggiormente alla morte reale, ai lutti. In un Tema Natale, gli astri che potrebbero indicare il tipo di morte sono quelli in ottava e/o in undicesima casa: ad esempio Marte fa pensare ad una morte violenta, Urano in maniera improvvisa, Nettuno dovuta all’acqua (per annegamento ad esempio), Plutone a cause sconosciute, misteriose, Giove e Venere ad una morte serena o comunque senza sofferenza, Saturno invece potrebbe indicare che a causarla sia un evento sismico o vulcanico oppure potrebbe ritardare molto questo momento. Per quanto riguarda invece il nostro modo di percepirla, con Marte in ottava casa, abbiamo paura di morire in un incendio ad esempio, con Saturno temiamo la vecchiaia, con Nettuno potremmo avere delle vere e proprie angosce e fobie legate soprattutto all’acqua, con Urano paura dell’aereo o di essere colpiti da un fulmine, con Plutone timore di luoghi chiusi (tunnel, ascensori, carceri ecc) o di morire in maniera misteriosa, con Venere o Giove invece, non la temiamo affatto. Ecco di seguito qualche esempio di personaggi famosi scomparsi in maniera non del tutto chiara: Marilyn Monroe aveva Marte ed Urano in ottava casa, Plutone in undicesima casa! John Fitzgerald Kennedy addirittura uno stellium (tra cui Marte) in ottava casa! Anche Mia Martini uno stellium nell’ottavo settore astrologico (Marte, Saturno e Plutone) e si potrebbe continuare così all’infinito…