Creato da ladkeki il 22/06/2012
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(ASCA) - Roma, 22 giu - ''Il via libera del Consiglio dei
Ministri alla centrale a carbone di Saline Joniche (Reggio
Calabria) e' una scelta sbagliata per i danni ambientali che
il ricorso al carbone produrra' ed e' sbagliata perche'
colloca il nostro Paese fuori dal novero dei Paesi impegnati
a coniugare crescita economia e sostenibilita', nonche' in
contrasto con cio' che la popolazione interessata e la grande
parte delle istituzioni locali hanno sostenuto''. Lo afferma
Enrico Panini, segretario confederale della Cgil con delega
ai problemi dell'ambiente e della sostenibilita'. ''Mentre a
Rio de Janeiro - dice Panini - e' in corso una importante
discussione per fare dell'economia verde il nuovo pilastro
sul quale costruire crescita economica e rispetto dei
diritti, in Italia si compie l'ennesima scelta che
contraddice palesemente un tema ormai da tempo ineludibile
(la green economy), si devasta un territorio con un progetto
faraonico, non si presta attenzione al grande contributo che
la Calabria puo' ulteriormente dare in tema di energie
rinnovabili e di rispetto dell'ambiente ricavandone - a sua
volta - impulso per edilizia, installazioni e
manifatturiero''. ''Mentre l'agenda delle mobilitazioni in
Calabria si riempira' rapidamente per scongiurare ogni
possibilita' che si costruisca la centrale di Saline Joniche,
anche grazie all'impegno gia' dichiarato dalla nostra
Confederazione - conclude il dirigente della Cgil - e'
necessario che il Governo apra urgentemente un confronto vero
con le Confederazioni sul modello di crescita per il nostro
Paese che non puo' che essere coerente con i deliberati
europei e rispettoso della sostenibilita' che deve comportare
ogni scelta''.
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