alicelodice

Alice


Ricordando Lucio.....  Era il 1967 e tutto, almeno per la storiografia ufficiale, doveva ancora succedere - nell'aria si cominciò a sentire una canzone che parlava (meglio: lasciava intuire, perché era in prima persona e i tempi narrativi erano inconsueti) di un tale "seduto in quel caffè", che non pensava alla sua donna. Il testo era preceduto da una voce fuori scena: uno speaker, che leggeva il giornale radio della mattina, e cominciava e finiva per l'appunto con le parole Ieri, 29 settembre.... La voce in scena, la voce cantante, si sovrapponeva allo speaker e spiegava (meglio: lasciava intuire) che quel giorno, il 29 settembre appunto, era accaduto qualcosa: seduto in quel caffè / io non pensavo a te.Una donna, un'apparizione, un visiting angel, un amore casuale consumato nel buio, una fuga dalla realtà, quasi come se non ci fosse che lei. Il secondo tempo della canzone, davvero un testo e musica che meriterebbero qualche studio non affrettato, ancora si riapriva con la voce dello stesso speaker: Oggi, 30 settembre.... E il protagonista, in un crescendo quasi doloroso e reso ancora più straziato dalla voce rauca e logorata all'estremo, ritornava alla realtà: Mi son svegliato e / e sto pensando a te.... Una telefonata disperata alla sua donna, un urlo per lei che non capisce, e il senso della vita, il senso dello svanire delle cose, il senso del recupero delle cose che si credevano perdute e forse si volevano perdere si traducevano in quello sbalzo scandito dalle parole del giornale radio, lontano e astratto. Un tempo esterno e un tempo interiore che si accomunavano, la Storia e la storia che si fondevano, la realtà che si frantumava e si ricomponeva, in poche ore lacerate, in quel caffè.Era il 1967. Quella canzone (29 settembre: più che una canzone, veramente) la cantava l'Equipe 84, un buon complesso (allora si diceva così). Ma tutti sapevamo che l'aveva scritta Lucio Battisti, con le parole di Mogol. Che infatti dopo l'ha cantata, con la voce tirata fino all'afonia e alla disperazione. A noi sembrò che, dentro, ci fosse molto di noi, o almeno di quella che avrebbe potuto essere la nostra vita. Di lì a poco molte cose, e la Storia, in apparenza cambiarono. In realtà, tutto era già accaduto.Anche per questo, il 9 settembre 1998, quando Lucio Battisti è scomparso a 55 anni, ci è dispiaciuto moltissimo.Buon week a tutti.Alice