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Alice


 
  Più mi tratta male, più lo amo.Mi chiamo Giovanna e ho 24 anni. Mi sento succube di un uomo in una storia che dura da 2 anni. Io con un unico difetto: la diffidenza che ho imparato a gestire e a diminuire, lui l'egocentrismo. Lui dice sempre di essere superiore a me e che io sono una deficiente, che faccio schifo solo perchè non ho una laurea ma un diploma, e se gli do importanza solo perchè ho voglia di sentirlo lui comincia a contare i minuti che trascorriamo al telefono e a denigrarmi e insultarmi con termini spregevoli che non voglio elencare. Il rapporto con lui mi ha creato dubbi per una serie di ragioni: fine settimana che dovremmo trascorrere insieme boicottati senza valido motivo; telefonate che faccio quando é fuori la sera e alle quali non risponde raccontandomi, poi, di aver lasciato il telefono a casa; distruzione psicologica costante. Questo stato di cose mi ha portata ad abbandonare l'università e a scatenare la rabbia di mia madre fino a condurla alla violenza fisica nei miei confronti. Una volta lui, sentendo mia madre urlare contro di me mentre eravamo al telefono, mi ha detto di aver riso e goduto nel vedere i miei contro di me: gode del mio fallimento.Dopo esserci quasi lasciati in occasione di un fine settimana nel quale era sparito ho sentito la necessità di chiamarlo, mi mancava. Più mi tratta male più sembra di amarlo. Mia madre non è una persona maligna ma lei stessa dice che ho sbagliato a perdonarlo e adesso devo assumermi le mie responsabilità e comportarmi da donna, mentre lui continua a farmi del male. Forse ho paura di rimanere sola senza nessuno che mi capisca e mi voglia bene per quella che sono. Ma mi vengono poi in mente i bei momenti passati con lui, anche se pochissimi, e mi viene da piangere mentre lui non se ne frega piu niente di me.RISPOSTA:Leggendo la sua mail, cara Giovanna, viene da dire "Peccato".Peccato che una donna nel pieno della giovinezza e con tutte le strade possibili davanti decida di gettare via il suo tempo dietro a un omuncolo che la maltratta e la fa sentire inadeguata. Peccato che degli studi, destinati ad arricchire chi li intraprende, vengano abbandonati per uno stato di cose determinato da qualcuno che non vale niente. Peccato che il rapporto con una madre, l'unica persona al mondo del cui amore possimo essere certi, venga intaccato da qualcuno cui lei ha dato un enorme potere e che non vale più della sua unghia di un mignolo. Davvero peccato. Lei mi mette al corrente di una situzione ma non mi dice come potrei aiutarla. Non mi chiede nulla. E nella mancanza di richieste provo a interpretare.Perché questo tizio si comporta così? Troppo pochi elementi per comprenderlo. Ma di una cosa son certa: chi maltratta, abusa e infierisce in presenza di sentimenti altrui é un miserabile che non vale nulla come persona. Un immaturo, un poveretto, un complessato, un disturbato ma sicuramente non merita il suo dolore né quello di nessun altro. Non mi interessa, però, concentrarmi su di lui. Voglio pensare a lei. Perché si fa trattare così ? Il dolore di un sentimento non corrisposto é rispettabilissimo ma la invito a pensare quale sia il motivo per cui gli permette tanto? Non é suo marito, né il padre dei suoi figli. Lei é molto giovane e non dubito che occassioni ne avrà tante. "Più mi tratta male, più sento di amarlo" mi dice. Ma é sicura che l'amore sia questo? Forse le mancano termini di paragone adeguati che le facciano comprendere la differenza. Ricorda i momenti belli, capisco. Ma quanti sono i momenti brutti che le vengono riservati ? Vale la pena rinunciare alla serenità, agli studi e alla famiglia per uno che prova piacere a vederla star male e che si fa forte dei suoi fallimenti ? Io credo di no. Faccia uno sforzo che si rivelerà utile alla sua vita e alla sua autostima: sparisca dalla sua vita. Cambi numero di cellulare, si renda irreperibile. Ha a che fare con un pallone gonfiato e forse trattandolo come merita si sgonfierà un pò. Provi. Non potrà che stare meglio.CordialmenteCinzia Mammoliti LE GENTE E' MASOCHISTA.....PUNTOAlice