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futurando!


Ultimamente mi capita di pensare a come potra' essere la vita fra 50 anni.....ovviamente non ci saro' piu' e quindi provo a dare forma a un'idea di futuro abbastanza lontano ma nemmen troppo se vogliamo.....così per curiosita' mi sn messa a girovagare in rete leggendo diverse ipotesi e questa la voglio condividere con voi......fermo restando che sono d'accordo con il finale di questo articolo!!!!  
 Come cambierà la vita di ogni giorno tra 50 anni? Alcune ipotesi di New Scientist Ognuno di noi nella propria vita si sarà trovato a pensare come sarà il mondo tra 50 anni. Come sarà cambiata la medicina, la tecnologia, e come questa innovazione avrà cambiato la nostra vita? Per festeggiare i 50 anni dalla fondazione della rivista scientifica 'New Scientist', spinti dall'osservazione dei cambiamenti dal 1956 ad oggi, alcuni degli scienziati di maggior rilievo al mondo si sono cimentati in previsioni futuristiche su come sarà cambiato il mondo in cui viviamo tra 50 anni esatti, quindi nel 2056. Il rischio è che si diventi tutti vegetariani dopo che, grazie ad un dispositivo, saremo in grado di capire i pensieri e le emozioni degli animali. Quindi, secondo il direttore del Fisheries Centre at the University of British Columbia Daniel Pauly, sapere cosa prova un animale mentre lo stiamo uccidendo per mangiarlo, scoraggerebbe moltissime persone dal consumarne le carni. Brutte notizie per chi si aspetta grandi passi avanti nella scoperta di forme di vita aliene, mentre buone nuove giungeranno dalla medicina, che allungherà non poco la nostra vita. Dalla University of Michigan la parola del professore di patologia Richard Mugnaio suona come un rincuorante sentenza: "Tra 50 anni avremo una generazione di centenari con la stessa forza e salute dei sessantenni di oggi". Il tutto grazie alla previsione da parte degli scienziati di riuscire a comprendere i processi che portano all'invecchiamento molecolare. Proprio il settore della medicina subirà le evoluzioni maggiori, in particolar modo nel campo del trapianto di organi: Non sarà più necessario prelevare gli organi da persone decedute, in quanto questi si potranno "coltivare" nel corpo di animali. In questo modo quando una persona avrà la necessità di un trapianto "sarà sufficiente contattare l'allevatore, fornire tutte le caratteristiche e le incompatibilità del paziente, per avere a disposizione in un tempo infinitamente più breve l'organo da trapiantare" sostiene Bruce Lahn, genetista presso la University of Chicago. "Una migliore conservazione del tessuto ovarico" sostiene dalla Stanford University Carl Djerassi "allungherà il periodo di fertilità delle donne fino ad un decennio in più rispetto ad oggi; aggiungendo la possibilità di estrazione degli ovuli in gioventù, sono forti le possibilità di trovarci in mezzo ad un'altra rivoluzione sessuale".Sesso i cui misteri sul suo piacere saranno completamente svelati, andando a risolvere tutte le problematiche che le malattie sessuali comportano, secondo le parole di Beverly Whipple segretario generale della World Association for Sexual Health. Ellen Heber-Katz invece, dal Wistar Institute di Philadelphia, comunica che tra 50 anni saremo in grado di rigenerare i tessuti e gli organi di quasi tutto il nostro organismo, grazie alla produzione di medicinali realizzati ad hoc per favorire la crescita della maggior parte dei nostri organi, cuore incluso. Nell'ipotesi in cui il pianeta terra non fosse più sufficiente (o peggio se si andasse incontro ad una catastrofe globale) l'uomo proverà a costruire una colonia autosufficiente sul pianeta Marte, grazie - come sostiene Richard Gott della Princetown University - alla conoscenza più approfondita dell'universo.Universo del quale attualmente siamo "solo" in grado di spiegare cosa successe dopo l'esplosione chiamata Big Bang, ma dalle parole di Sean Carroll, fisico al California Institute of Technology, traspare la speranza di giungere a conoscenza di ciò che successe prima dell'esplosione che generò galassie, stelle e pianeti. Come detto in precedenza, le probabilità che gli alieni vengano a trovarci sembrano piuttosto remote, ma ciò non esclude affatto la possibilità che si riesca ad entrare in contatto con loro. Questo lo sostiene Freeman Dyson da Princeton (Institute for Advanced Study), il quale aggiunge che le forme di vita intelligente, pur non potendo escluderne l'esistenza, sembrano più rare di quello che abbiamo sperato finora. Per il medesimo motivo però, al momento in cui la loro esistenza sarà provata e verificata, sarà molto più semplice entrarci in contatto. Chris McKay della Nasa è convinto che la differenza tra gli esseri umani e gli extraterrestri è molto simile a quella che - ad esempio - distingue un cinese da un inglese. Il punto sta nell'idea diffusa (promossa anche dalla cinematografia) che gli alieni si debbano cercare in posti molto lontani da noi. Così non è secondo la visione del fisico Paul Davies, dell'Arizona State University, che afferma "Potremmo avere degli alieni anche adesso, proprio qui sotto i nostri occhi; quando scopriamo un nuovo microbo è complicato stabilire se si tratta di una forma di vita terrestre o meno. E la maggior parte degli organismi è microbica". Senza dubbio la risposta più pragmatica e disincantata, è giunta dalla Harvart University, grazie allo psicologo Steven Pinker secondo il quale, chiedere di immaginare il futuro tra 50 anni sembra più che altro un invito a dire un sacco di sciocchezze!alice