ATAPALERMO LIBERO

15 maggio, verso il sindacato Cisl del lavoro pubblico


La nostra attenzione si rivolge, questa settimana, a un appuntamento molto importante per la nostra organizzazione e per tutte quelle che associano, nella CISL, i lavoratori pubblici. Si riuniscono infatti, giovedì 15 maggio, gli Esecutivi Nazionali di sei federazioni (Scuola, Funzione Pubblica, Medici, Università, Ricerca e Innovazione, Sicurezza) per compiere un passo significativo, attraverso la costituzione di un organismo di coordinamento, nella direzione di un nuovo sindacato del lavoro pubblico nella CISL, seguendo il percorso avviato con le deliberazioni assunte nei congressi dello scorso anno. Il progetto è insieme suggestivo e ambizioso: basti pensare che attualmente i lavoratori iscritti alle sei federazioni CISL dei pubblici dipendenti sono di poco inferiori a seicentomila, per aver chiara l'idea del peso e dell'autorevolezza che il nuovo sindacato potrebbe assumere ed esprimere in termini di rappresentatività. Ci si muove con una precisa consapevolezza, lo stare insieme deve tradursi in un valore aggiunto per ciascuna delle attuali federazioni, con una doverosa attenzione alle specificità di ogni settore, a cui il progetto del nuovo sindacato CISL del lavoro pubblico dedica non a caso attenta cura. Per i dirigenti scolastici vi è una ragione in più per guardare con grande attenzione al percorso che vede oggi impegnata la CISL Scuola: non c'è dubbio, infatti, che in un contesto organizzativo diverso, che assuma a riferimento l'intero arco della pubblica amministrazione, potrebbe ricevere nuovo impulso e aprirsi a nuove prospettive l'aspirazione a veder superate le condizioni di svantaggio che ostacolano un processo di sostanziale equiparazione dell'area V al resto della dirigenza. Non sarebbe tuttavia sufficiente, per un traguardo così ambizioso, un percorso politico organizzativo che si esaurisse in se stesso, disancorato da un progetto chiaro e forte di valorizzazione del lavoro pubblico, nell'ambito di una più generale riqualificazione della pubblica Amministrazione. È un obiettivo importante per il paese, da perseguire anche facendo della contrattazione un fattore decisivo di cambiamento e innovazione. Per la dirigenza, si tratta di decidere se rimanere attestati su atteggiamenti di difesa di stampo più o meno “corporativo”, in quella che Carmine Russo definisce la dimensione “domestica” della dirigenza, rivolta pressoché esclusivamente alle dinamiche interne del servizio, o aprirsi verso l’esterno, ponendosi al centro del “prisma” degli interessi sociali di riferimento dell’amministrazione di appartenenza. E' nostra convinzione che sia quest’ultima la strada da intraprendere, puntando a trasformare quella che talvolta viene chiamata - con intento diffamatorio – “la casta dei dirigenti” in vera e propria “classe dirigente” capace di intercettare, interpretare, contemperare le istanze sociali per restituire all’utenza risultanti coerenti alle attese. L’appuntamento del 15 maggio contiene questi significati e queste ambizioni.Tratto da: www.cislscuola.it