ATAPALERMO LIBERO

ATA - ORGANICI 2017/2018


Tratto da: CeripnewsCERIPNEWS//LA NOTA//XVII//24-06-2017//06:00/NODE0883--Numero alunni giù e ATA ko-Il commento: Cosa non funziona nelle proposte di organico-Riprenderà martedì prossimo (27 giugno) il confronto Miur-OO.SS. Scuola sull’organico ATA 2017/2018. Da una prima analisi sui dati presentati emerge un significativo calo di alunni iscritti, con inevitabili conseguenze sulla ripartizione degli organici ATA tra le varie Regioni. Per limitare i danni i Sindacati hanno chiesto all'Amministrazione di affrontare la questione ampliando, fin da subito l'analisi delle tabelle comprendendo anche l'organico di fatto. Già dal prossimo incontro si potrà capire l’intenzione dell’Amministrazione ha subito avanzato dei rilievi alla proposta, come del resto era prevedibile.Scontata la posizione dell’Amministrazione che viene tirata puntualmente per la giacchetta dal Mef che chiede economie estreme, ma continuare a giochicchiare con i numeri degli alunni non paga! I servizi amministrativi vanno garantiti sia dalle scuole macro (che non dovrebbero esistere, peraltro!) che dalle normo dimensionate, e per garantirli serve un numero adeguato di personale ATA nelle varie qualifiche. Non c’è sconto alcuno per gli adempimenti amministrativi ed uno spartissimo numero di amministrativi non può garantire tutto e bene. Lo stesso vale per i collaboratori scolastici sempre insufficienti e quasi mai sostituibili in caso di assenza breve, lo stesso vale per gli AT che mancano nelle scuole, mentre gli strumenti tecnologici invadono i tavoli delle segreterie e dei laboratori e spesso non ci sono neppure i soldi per una buona manutenzione, e via di seguito.Se si continuano a contabilizzare i posti ATA solo sugli alunni e non sui carichi amministrativi e sui compiti educativo-didattici che sono gravosissimi per tutte le scuole, piccole o grandi che siano, fra poco negli uffici di segreteria e negli stessi laboratori multimediali, avremo più computer e Lim che addetti.Sarebbe questa la scuola dell’autonomia? Sarebbe questa la “buona scuola” della qualità, del merito, del successo formativo? Non ci pare proprio! (n.b.)