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D I C H I A R A Z I O N E

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Messaggi di Gennaio 2018

CCNL - RINNOVO LO STATO DELL'ARTE.

Post n°1074 pubblicato il 25 Gennaio 2018 da emmegisinda
 

Gissi: restituire al dibattito sul contratto più qualità, più senso e più valore

 

Forse non si conosce abbastanza cosa sia e come si svolga una trattativa sindacale, quali ne siano i margini e i tempi, legati strettamente e inevitabilmente alla complessità delle questioni che vi si affrontano. Solo così si può spiegare il modo in cui viene condotta, nei confronti dei sindacati impegnati a rinnovare un contratto di lavoro dopo quasi nove anni dalla sua scadenza, una polemica che assume talvolta i toni della rissa, non di rado condita da insulti ancor più insopportabili se provenienti da chi svolge il lavoro di istruire ed educare

Si ha l’impressione che per molti un contratto si riduca a un semplice “prendere o lasciare”. Che non si abbia consapevolezza di come un contratto, per sua natura, rappresenti la mediazione possibile tra le posizioni di tutti i soggetti che partecipano al negoziato, secondo uno schema che non è peraltro riconducibile al classico confronto fra “parte e controparte”; la dinamica è sempre, in realtà, molto più articolata, dovuta anche all’esistenza – e meno male – di una pluralità di soggetti che, in un assetto democratico delle relazioni sindacali, rappresentano la parte del lavoro dipendente

Esiti e tempi del negoziato scontano inevitabilmente questa complessità, fermo restando che a monte di ogni trattativa ci sono le condizioni di contesto entro cui si svolge: economiche e, in particolare per i settori del lavoro pubblico, politiche e normative. Sembra rendersi poco conto di tutto questo chi segue la trattativa col “cerino spianato” (bruceremo le tessere! – perché strapparle sembra atteggiamento troppo morbido), pronto a trasformare qualunque indiscrezione o anticipazione sulle posizioni della parte cosiddetta “datoriale” (cioè il Governo e chi lo rappresenta al tavolo negoziale) come il punto di arrivo della trattativa anziché il punto di partenza, e di questo in realtà si tratta, su cui si svilupperanno discussione e confronto

Le famigerate “bozze” dell’ARAN sono infatti da settimane l’oggetto di un lavoro accurato di esame e di messa a punto di emendamenti da parte sindacale, né mancano continui cambiamenti dei testi in circolazione, per effetto del negoziato in corso, fatto anche molto spesso di riunioni lasciate in sospeso proprio per la difficoltà di trovare mediazioni soddisfacenti e di contatti informali a diversi livelli, come sempre avvenuto in circostanze di questa natura. Da qui i tempi lunghi di una trattativa che si fa fatica a chiudere, pur essendo trascorso più di un anno dall’accordo quadro del 30 novembre 2016.

Attentamente considerata – e non pare che avvenga – andrebbe anche la complessità di un contratto, specialmente se si tratta come in questo caso di un CCNL, che affronta un’infinità di questioni, dovendone disciplinare una mole non indifferente, tra aspetti retributivi e normativi. Ai quali il contratto in essere, tanto per dare l’idea, dedica la bellezza di 150 articoli

La valutazione dei risultati ottenuti, da cui consegue la decisione di sottoscrivere o meno un accordo, non può che essere fatta a conclusione del percorso negoziale, quando si può ragionevolmente valutare se e quanto delle richieste sindacali trova riscontro, se vi possano essere realisticamente margini di ulteriore miglioramento, o se si debba decidere di non firmare, assumendosi i rischi che tale eventualità comporta e dei quali è necessario essere comunque ben consapevoli.

Nove anni di mancato rinnovo dei contratti non hanno soltanto bloccato le retribuzioni (la cui difesa è venuta unicamente dalle intese sindacali, anch’esse peraltro molto contestate, che hanno permesso di mantenere gli scatti di anzianità); hanno spianato anche il campo a interventi per legge che hanno inciso non poco sulla gestione del rapporto di lavoro, cancellando parti importanti del contratto vigente. Il tentativo di ridimensionare le relazioni sindacali, a vantaggio di filosofie dirigiste o di governo per legge – e non per contratto – del lavoro pubblico è stata una costante degli anni trascorsi, in presenza di governi e maggioranze di segno diverso, e non sembra da escludere nemmeno in prospettiva, considerato il “vento” che spira in generale in Europa e nel mondo e di cui qualche spiffero potrebbe non mancare anche da noi, negli scenari possibili del dopo elezioni che ci attende. L’incertezza e il vuoto che un mancato rinnovo del contratto determinerebbe sono un rischio che gli appassionati sostenitori della non firma sottovalutano pericolosamente.

La “non firma”, in realtà, è la soluzione più facile che un sindacato può avere a disposizione. Non lo compromette, lo esime dall’assumersi la responsabilità di una scelta. Lo priva tuttavia di credibilità e di reale capacità di rappresentanza.

Perché un negoziato produca effetti positivi è indispensabile che chi lo svolge abbia piena legittimazione a discutere e a decidere, sapendo che dalla valutazione delle sue scelte dipenderà anche il suo livello di consenso. Una relazione trasparente e chiara, in un contesto di democrazia nel quale aderire a un sindacato o disdettarne l’iscrizione sono e restano scelte di libertà, senza alcuna necessità di svilirle in minacce di sapore ricattatorio.

Il ragionamento potrebbe valere per tante altre vicende sindacali – anche quelle di più immediata attualità e risonanza, come la vertenza diplomati magistrali – segnate quasi sempre dalla presenza di interessi e contro interessi la cui composizione risulta qualche volta di estrema difficoltà. Tentare di comporre equilibri è la fatica, ma anche la ragion d’essere, di un sindacato serio, ed è anche il presupposto perché la sua azione abbia efficacia in un’ottica di interesse generale. Limitarsi ad assecondare ogni sollecitazione, o peggio ancora puntare ad assecondarle tutte, non è fare sindacato, è fare demagogia. Noi cerchiamo, con tutti i nostri limiti e le nostre insufficienze, di essere e restare un sindacato serio.

 

Roma, 25 gennaio 2018

 

Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuol

 
 
 

ARAN - RINNOVO CONTRATTO

Post n°1073 pubblicato il 12 Gennaio 2018 da emmegisinda
 

Contratto istruzione e ricerca, il confronto continua. Trattativa aggiornata a lunedì 15 gennaio

11.01.2018 21:08

L’incontro che si è da poco concluso all’ARAN sui temi attinenti il settore scuola nell’ambito della trattativa per il rinnovo contrattuale del comparto istruzione ricerca è rimasto sostanzialmente circoscritto a pur importanti questioni di metodo, avendo a riferimento la proposta del Presidente dell’Agenzia, Sergio Gasparrini, di incentrare il confronto sulla parte normativa non su un testo complessivo redatto ex novo, ma sulle sole clausole contrattuali integrate o modificate rispetto al CCNL vigente. Su questa impostazione si è convenuto di continuare la trattativa in modo che, partendo dai testi dell’attuale contratto, si possa giungere quanto prima alla firma del contratto.

Sulla parte economica, invece, l’ARAN si è dichiarata non ancora in grado di formulare una sua proposta, dovendo ancora prendere visione delle annunciate integrazioni all’Atto di Indirizzo, riguardanti gli stanziamenti aggiuntivi contenuti nella legge di bilancio per il 2018 ma anche la possibilità di riportare all’ambito negoziale parte delle risorse destinate al personale per effetto della legge 107/2015.

La posizione dell’ARAN appare ancora segnata, in generale, da un atteggiamento di rigida e inaccettabile chiusura rispetto alla richiesta di ricondurre pienamente alla disciplina contrattuale le materie attinenti la gestione del rapporto di lavoro fatte oggetto negli anni scorsi di interventi legislativi; un atteggiamento che mal si concilia con gli impegni esplicitamente assunti e sottoscritti dalle parti nell’accordo quadro di Palazzo Vidoni.

Ampliare e valorizzare gli spazi di confronto e negoziato resta uno degli obiettivi da perseguire, insieme a quello di un più adeguato riconoscimento del lavoro e delle professionalità operanti nel settore.

Per quanto riguarda in particolare le relazioni sindacali è stato consegnato all’ARAN un testo, redatto da Flc Cgil, Cisl FSUR e Uil Scuola RUA ma sul quale hanno espresso condivisione anche tutte le altre sigle presenti al tavolo negoziale, contenente integrazioni e modifiche rispetto una bozza precedentemente elaborata dall’Agenzia. Al termine dell’incontro si è convenuto di riprendere la trattativa nella giornata di lunedì 15 gennaio; la convocazione all’ARAN è per le ore 15.00.

Roma, 11 gennaio 2018

FLC CGIL, Francesco Sinopoli
CISL SCUOLA, Maddalena Gissi 
UIL SCUOLA RUA, Giuseppe Turi

 
 
 

CONTRATTO - GISSI

Gissi: sul contratto i tempi dipendono dai contenuti, difficile chiudere in poche ore

10.01.2018 20:22

Riprenderà domani, 11 gennaio, alle ore 14, il tavolo di trattativa all’ARAN per il rinnovo del contratto affrontando i temi specifici del settore scuola. Nei giorni precedenti hanno avuto luogo gli incontri degli altri tre settori compresi nel comparto Istruzione e Ricerca (Università, Ricerca e Afam). “Siamo anche noi interessati ad una conclusione in tempi brevi del confronto, ma è chiaro che ciò è possibile solo se vengono sciolti positivamente i nodi su cui si sta sviluppando la discussione. Una discussione che non può essere affrettata, ci prenderemo i tempi necessari per approfondire come è giusto e normale che sia tutte le questioni, economiche e normative, ancora sul tappeto”. Così Maddalena Gissi, nella sua veste di segretaria generale della Federazione Scuola, Università e Ricerca della Cisl, che risponde in questo modo alle voci circolanti su una possibile firma del contratto entro la fine di questa settimana. “Mi sembra un’ipotesi poco realistica – conclude – anche se per quanto ci riguarda la questione dei tempi è direttamente legata ai contenuti di un possibile accordo. Su quelli valuteremo e decideremo, come è nostro costume da sempre”.

 

Roma, 10 gennaio 2018

 
 
 

CISLSCUOLA - RINNOVO RSU

Post n°1071 pubblicato il 10 Gennaio 2018 da emmegisinda
 

Rinnovo RSU, si vota il 17-18-19 aprile. Il protocollo firmato oggi da ARAN e Sindacati

09.01.2018 20:03
Categoria: Libertà sindacali 

 

È stato firmato oggi il protocollo tra ARAN e Sindacati che fissa tempi e modalità per l'elezione delle RSU in tutti i comparti dl pubblico impiego. Le votazioni avranno luogo nei giorni 17, 18 e 19 aprile; entro il 9 marzo dovranno essere presentate le liste dei candidati. Lo scrutinio avverrà per tutti i seggi nella giornata del20 aprile e vi sarà tempo fino al 27 per la pubblicazione dei risultati.

 
 
 

ARAN - FIRMATO ACCORDO RINNOVO RSU

Post n°1070 pubblicato il 10 Gennaio 2018 da emmegisinda
 

TRATTO DA: www.aranagenzia.it/calendario-eventi/details/182-rinnovo-rsu-nei-comparti-di-contrattazione-collettiva.html

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Calendario eventiEvento 
Titolo:
Rinnovo RSU nei comparti di contrattazione collettiva
Quando:
09/01/2018 - 09/01/2018 15.00
Categoria:
Calendario eventi
Descrizione

OGGETTO : Rinnovo RSU nei comparti di contrattazione collettiva

 


 

Ore: 15:00

 


 

Confederazioni sindacali

 

CGIL – CISL – UIL – CONFSAL – CSE – CGS – USAE – USB – CISAL*

 

 

 

*Ammessa con riserva ai sensi e per gli effetti degli artt. 9 e 11 del CCNQ 13 luglio 2016

 
 
 
 

PEGASO UNIVERSITA' TELEMATICA

Sede di Palermo:

Via Maqueda 383

 

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