A testa alta

'Ndrangheta,preso latitante storico


In manette il "Provenzano di Calabria"Pasquale Condello, di 57 anni, latitante storico della 'ndrangheta reggina, è stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria in un'abitazione, sorpreso in comppagnia di altre persone. L'attivita' di ricerca per la cattura di Pasquale Condello, detto "il supremo", era stata intensificata nell'ultimo periodo. Condello è ritenuto l'esponente più importante della 'ndrangheta ed è "equiparato a Provenzano in Sicilia".Dopo l'arresto, Condello, scortato da decine di carabinieri, sarà trasferito nella scuola allievi dell'Arma dove gli saranno notificati i provvedimenti restrittivi per i quali era ricercato."E' l'ennesima straordinaria operazione contro la criminalita' organizzata: Pasquale Condello era il boss numero uno della 'Ndrangheta, gli investigatori lo definivano il Provenzano della Calabria e come Provenzano è finito anche lui in manette". Cosi' il ministro dell'Interno, Giuliano Amato e il viceministro Marco Minniti hanno commentato l'arresto del latitante della 'ndrangheta Pasquale Condello."Per la Calabria e per la lotta alle organizzazioni mafiose - hanno detto Amato e Minniti - è un gran giorno. Perciò ai carabinieri e ai magistrati che hanno realizzato questa operazione con grande professionalità e intelligenza vanno le più sentite congratulazioni e il ringraziamento di tutto il mondo politico". Al boss Pasquale Condello negli ultimi anni era stata consegnata "la direzione strategica delle attività illecite di maggiore rilievo a Reggio Calabria". Il dato emerge dall'ultima relazione della Direzione nazionale antimafia sulla 'ndrangheta. "Questa novita' sulla direzione strategica - si legge in una informativa dei Ros dei carabinieri - potrebbe essere stata favorita dalla funzione di garanzia svolta, nei confronti soprattutto dei gruppi gia' appartenenti allo schieramento dei 'De Stefano', dal boss Cosimo Alvaro, capo dell'omonima cosca di Sinopoli (Reggio Calabria), anche in funzione del ruolo avuto dal padre nella soluzione dell'ultima guerra di mafia di Reggio Calabria". Per gli inquirenti la conferma del nuovo ruolo che aveva assunto Condello "proveniva dalla sua accertata presenza nella conduzione di alcune attività economiche nella citta' di Reggio".