A testa alta

La cloaca del Csm


ANSA- 18.7.2008  ROMA - "La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani". Lo ha detto a Radio Radicale il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. "Come presidente dei senatori del Pdl reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia- ha detto Gasparri - L'obbligatorietà dell'azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La separazione delle carriere è un'esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un'emergenza democratica. La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani". A suo avviso "la magistratura seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un'azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano ad un'immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia - conclude - e noi la faremo sicuramente".I giudici non si faranno "trascinare sul terreno dell'invettiva volgare e qualunquista" , ma di fronte ai "tentativi ormai chiari" di "delegittimare l'intera magistratura", difenderanno "strenuamente" la loro "indipendenza". Lo sottolinea il presidente dell'Anm Luca Palamara dopo le parole di Gasparri."Abbiamo rispettato la volontà di cambiare l'assetto politico dell'Italia dando vita ad una democrazia bipartitica. Dopo gli attacchi alla legge elettorale il risultato di quella legge è in Parlamento: fuori le estreme e solo due gruppi, maggioranza e opposizione. Per un errore dell'opposizione però sono presenti frange estreme e giustizialiste che molto spesso ci fanno disperare in Parlamento", afferma il premier Silvio Berlusconi.COMMENTO ALLA NOTIZIA"Il potere logora chi non ce l'ha", diceva Giulio Andreotti (di certo non un esempio), ma diceva una cosa giustissima, mai frase fu più veritiera: oggi, la politica sta forzando la mano per mettere il bavaglio all'unico potere che ancora cerca, un minimo, di contrastare e regolare questo potere smisurato che "la casta" ha costruito nel tempo.Ieri, in seconda serata, alla trasmissione "primopiano" in onda su rai tre, hanno trasmesso un intervento del magistrato-eroe Paolo Borsellino (di cui domani ricorre il 16° anniversario) presso un istituto professionale. Era il 26 gennaio del 1989. Lui parlava, parlava e raccontava di come la magistratura e le forze dell'ordine fossero isolate nella loro battaglia, parlava della morte di Cassarà, parlava di Chinnici, e non si stancava mai di portare la sua testimonianza, instancabile nel suo lavoro e nella sua opera di istruzione della collettività. Credeva nelle giovani generazioni Paolo Borsellino, ed era su di loro che puntava per cambiare il futuro. Parlava di una politica corrotta, una politica troppo accondiscendente nei confronti del crimine mafioso, così lontana dalla sua idea di partiti con codici di autoregolamentazione, partiti attenti ad escludere dalle liste le persone indagate o sospettate di corruzione e collusione mafiosa. E non perchè Lui fosse un giustizialista malato, ma semplicemente perchè si rendeva conto che quella era l'unica strada da seguire per il riscatto della Sicilia e dell'Italia tutta.Oggi, a distanza di 16 anni, la politica è quasi riuscita a mettere il bavaglio alla magistratura, oggi se Borsellino fosse vivo sarebbe ancora più isolato di quanto non lo fosse allora, sarebbe stato ammazzato di nuovo perchè L'ITALIA E GLI ITALIANI NON HANNO IMPARATO NIENTE DALLA SUA MORTE! PERCHE' IL NOSTRO E' UN POPOLO CORROTTO E GOVERNATO DALLA MAFIA!Non so come Borsellino commenterebbe questi tempi bui, non oso neanche immaginarlo, di certo forse si sarebbe chiesto "ma è valsa la pena morire?". Mi piace pensare che subito dopo aver pensato questa cosa, avrebbe sorriso ed avrebbe detto "certo che vale la pena, vale sempre la pena vivere onestamente e morire per ciò in cui si crede"