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Quando dobbiamo dire : “non e’ piu’ necessario” ? (parte prima)

Post n°4 pubblicato il 14 Marzo 2009 da atidee

Il principio che “tutto e’ dovuto a tutti e comunque “, sviluppatosi nel “mondo” cosiddetto “occidentale”,  in particolare negli ultimi +/- 40 anni (per quel che e’ il mio ricordo), e’ di per se’ indiscutibile di primo acchito in linea teorica.

Ma e’ utopistico o devastante in linea pratica, perche’ la continua evoluzione del “tutto” crea continuamente nuove necessita’ e desideri; e molto spesso questi ultimi sono piu’ volti ad esaltare o a distinguere se’ stessi dagli altri, che a risolvere o soddisfare proprie reali necessita’ del vivere comodo e sano.

 

Fatto sta’ che, sulla spinta anche di tale principio e della continua domanda di “beni” di ogni tipo ed in  quantita’, si e’ sviluppato un sistema economico dove i “produttori” di beni e servizi le inventano tutte pur di cogliere le opportunita’ di guadagno determinate da una simile tendenza:

Cosi’ sembra che non venga posto il minimo dubbio sull’utilita’ o meno del bene o servizio richiesto, ne’ sui lati negativi dell’eccessiva quantita’: l’imperativo e’ caldeggiare e sostenere la richiesta, ad esempio,  come sacrosanto diritto all’esistenza degli individui; ma il fine e’ sfruttare la situazione economicamente fin che dura, arrivando poi anche a chiedere sovvenzioni economico-sociali, quando la vendita del bene cala per saturazione di mercato, al fine di “salvare i posti di lavoro”.

Ora se il bene fa’ parte dell’ effettiva serie di cose veramente necessarie, la cosa potrebbe avere un senso; tuttavia, anche in questo caso ci sara’ da chiedersi se il calo delle vendite e’ dovuto a calo di potere d’acquisto delle persone, o se non si e’ inserito nel frattempo un prodotto alternativo preferito o un comportamento di vita che ha ridotto la richiesta di quel determinato bene.

Faccio un esempio:  da almeno un anno sento dire che la vendita dei prodotti alimentari ha subito un calo (se non ricordo male, forse di circa il 10%) e la conclusione prevalente di chi porta la notizia e’ che le persone hanno meno soldi e percio’ vanno aiutate quelle economicamente piu’ disagiate (la maggioranza) affinche’ riprendano gli acquisti e si sostenga il settore produttivo in questione.

Ma, dico io: il dubbio che continuando a dire a tutti che bisogno mangiare meno e con piu’ attenzione, per evitare obesita’ e varie patologie da eccessiva o sbagliata alimentazione, non e’ che ha generato un comportamento piu’ virtuoso dal punto di vista alimentare e di conseguenza la gente acquista meno?

E non e’ che stia avvenendo la stessa cosa anche per l’automobile a forza di spiegare che occorre inquinare meno e che e’ meglio ingegnarsi ad utilizzare sistemi di trasporto personali e pubblici piu’ rispettosi dell’ambiente?

Sono anni che personalmente esprimo ad amici e conoscenti il pensiero che, a proposito di trasporti, occorra investire sulle ferrovie e sulle autostrade del mare come principali sistemi; mentre gli altri mezzi devono poi servire a terminare il viaggio nei brevi tratti terrestri rimanenti.

Ma perche’ gli investitori in autostrade ed automobili non rivolgono le loro attenzioni, ad esempio, sulle ferrovie? queste potrebbero anche essere di proprieta’ privata, come le autolinee, ed i guadagni sono guadagni.

Che differenza fa’?

Si vuole pensare a connivenze con i petrolieri?

Ma se cosi’ fosse, forse che per muovere treni e navi non occorra energia?

E perche’ i petrolieri, intanto che sono ancora economicamente forti (e si’, perche’ se non quelli di adesso, i loro discendenti in futuro non avranno piu’ l’odierna quantita’ di petrolio) non cominciano ad investire nelle energie alternative?

Anche qui i guadagni sono guadagni e i loro figli, o le pur poche persone che amano (ci sara’ qualcuno a cui terranno particolarmente, o no?), potranno vivere in un mondo migliore!

Uno sfogo ci sta’, pero’ forse mi sono un po’ spiegato.

Da queste considerazioni iniziali si puo’ gia’ concludere che si stia vivendo senza equilibrio, cosa, per altro, che viene detta da secoli in vari angoli del mondo, ma che l’avidita’ di guadagno e di potere (questo anche  visto come “semplice” occupazione di spazi di visibilita’ importanti nella societa’, non solo politici) continuano ciecamente a far finta che non esista.

Succede cosi’ che vengono prodotti beni di ogni tipo in quantita’ smisurate, contro ogni logica di buon senso e di vera utilita’, ma tutti devono godere di tutto e sempre all’ultimo modello!

Ed i modelli precedenti ancora funzionanti ed utili?......

Risposta:    N e l   T R I T A T U T T O  !  !  !   per ricavarne materia per produrre l’ultimo modello ! ! !

Cosi’ assistiamo alla perversa e continua sfornatura, ad esempio, di computer, telefonini ed altri oggetti elettronici con prestazioni sempre piu’ vaste e potenti per cosa?

perche’ c’e’ un gruppo limitato di esperti che le utilizzera’ almeno al 50% delle potenzialita’?

E la massa di persone che le utilizzera’ al 10%? e la moltitudine che li trovera’ eccessivamente complicati e che li utilizzeranno allo 0,...%, e saranno in ansia ogni volta che saranno costretti ad usarli per scrivere una semplice lettera, per fare o ricevere una telefonata, o per sentirsi una banalissima canzone?

Ma cio’ nonostante e’ come se si fosse instillato in questa massa di persone dalle normali esigenze, il virus del non sentirsi a posto e di provare vergogna ad avere uno strumento obsoleto e gia’ vecchio di ben 1 anno! e cosi’ all’acquisto chiedono l’ultimo modello.

Scelta che per i computer, purtroppo, a volte e’ obbligata dai produttori, perche’ magari i modelli precedenti non risultano ben compatibili con situazioni di utilizzo piu’ attuali; ma anche qui la cosa puo’ valere per chi avesse veramente queste esigenze; ma per la maggior parte della gente le potenzialita’ di strumenti elettronici di almeno 5 anni fa’ sarebbero ancora un’esagerazione.

Per mie esperienze, cio’ vale non solo per anziani o categorie umane cosiddette svantaggiate, ma  per persone di qualunque eta’.

Domanda :  possono esistere persone alle quali non gliene frega niente o poco di certe performance elettroniche?

Risposta: Si’ e sono molte!

Domanda: ma cio’ le classifica come ignoranti o stupide?

Risposta: No! sono persone normalissime che non hanno o non sentono queste esigenze, ed alle quali occorre rivolgere rispetto perche’ fanno bene il loro lavoro, tirano su’ bene i figli, se ne hanno, e, se capita, non si tirano indietro a dare una mano a chi ne avesse bisogno.

La morale e’ che si continua a produrre un sacco di roba anche inutile, a ricambiarla velocemente ed inutilmente, sprecando continua energia, inquinando e ......... senza sentirci piu’ soddisfatti di quando alcune cose non si avevano.

(da "atidee"  .................................   segue in " parte seconda"- 14/03/2009)        

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Il Mondo e' come un grande Circo .....

e se nel piccolo Circo han gia' capito da tempo che le diversita' sono la chiave del suo successo, non capisco perche' nel grande Circo del Mondo c'e' sempre qualcuno che conta che invece vuole il contrario ......

Ritengo che si crei il diverso come forma per combattere la concorrenza ..... In fondo, giudicando lo schiavismo, attuato nei vari modi (dai piu' violenti ai piu' soft), penso che per questo la creazione dell'utile diverso significhi innanzi tutto "abbattimento dei costi di produzione".....

Un modo disumano per prevalere, affermare un credo, sfruttare l'ignoranza di chi crede cosi' di ottenere piu' spazio per se' .....

Viva la diversita' ..... nell'onesta' !

(Antonio Pellegrini)

 

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