naufragointerra

Post N° 96


Damaris? Non mi suona nuovo questo nome. In italiano si dovrebbe tradurre Damaride. Ma sì , adesso ricordo: è la santa di cui tanto andava fiero Antonio, il mio compagno di banco, perché le reliquie erano custodite in una chiesa vicino al suo paese. Mi raccontava che i suoi concittadini le attribuivano poteri miracolosi. Infatti, nei periodi di siccità, il corpo della santa veniva portato in processione per invocare la pioggia tanto preziosa in una economia basata principalmente sull’agricoltura. Ho ripensato a tutto ciò quando ho scoperto la poetessa Damaris Calderón, cubana di nascita (L’Avana, 1967),  ma attualmente residente in Cile. Durante la presentazione del suo ultimo libro ha esortato a dare un respiro più lento alla nostre esistenze per poter vivere “in maniera poetica e creativa”. Un utopia per pochi o un possibile percorso per tutti?        Nella casa della pauraNell’incavodella manocome un uccellola paura fail suo piccolo nido.E il soffio del paniconon purifica.Damaris Calderón (trad. arimatec)En la casa del miedoEn el huecode la manocomo un pájaroel miedo hacesu pequeño nido.Y el soplo del pánicono purifica.