Sarà perché la sua vera passione è sempre stata la letteratura che, una volta diventato fotografo, Daniel Mordzinski ha dedicato una parte cospicua della sua opera a ritrarre scrittori delle due sponde dell’Oceano. Tale è la sua dedizione, sconfinante quasi nell’ossessione, che il direttore dell’Istituto Cervantes di Mosca ha affermato che ”uno scrittore di lingua spagnola comincia a scrivere per essere qualche giorno fotografato da Daniel Mordzinski”. Il suo ultimo libro “ El país de las palabras. Retratos y palabras de escritores de América latina. 1980-2006” (Il paese delle parole. Ritratti e parole di scrittori dell’America Latina) indaga i motivi del fascino che Parigi ha da sempre esercitato sugli intelletuali latinoamericani, passione non sempre ricambiata.Per creare una stretta simbiosi tra immagine e parola, l’artista argentino, stabilitosi ormai da molti anni nella capitale francese, ha chiesto a ognuno dei suoi soggetti di scrivere un breve testo per illustrare il proprio rapporto con una città che si può amare od odiare, ma che giammai lascia indifferenti. Sfilano nel libro le immagini di 71 letterati tra cui Jorge Amado (uno dei pochi di lingua portoghese), Adolfo Bioy Casares, Julio Cortázar, Gabriel Garcia Márquez , Alvaro Mutis, Luis Sepúlveda, Osvaldo Soriano, Zoe Valdés, Mario Vargas Llosa.
Il paese delle parole
Sarà perché la sua vera passione è sempre stata la letteratura che, una volta diventato fotografo, Daniel Mordzinski ha dedicato una parte cospicua della sua opera a ritrarre scrittori delle due sponde dell’Oceano. Tale è la sua dedizione, sconfinante quasi nell’ossessione, che il direttore dell’Istituto Cervantes di Mosca ha affermato che ”uno scrittore di lingua spagnola comincia a scrivere per essere qualche giorno fotografato da Daniel Mordzinski”. Il suo ultimo libro “ El país de las palabras. Retratos y palabras de escritores de América latina. 1980-2006” (Il paese delle parole. Ritratti e parole di scrittori dell’America Latina) indaga i motivi del fascino che Parigi ha da sempre esercitato sugli intelletuali latinoamericani, passione non sempre ricambiata.Per creare una stretta simbiosi tra immagine e parola, l’artista argentino, stabilitosi ormai da molti anni nella capitale francese, ha chiesto a ognuno dei suoi soggetti di scrivere un breve testo per illustrare il proprio rapporto con una città che si può amare od odiare, ma che giammai lascia indifferenti. Sfilano nel libro le immagini di 71 letterati tra cui Jorge Amado (uno dei pochi di lingua portoghese), Adolfo Bioy Casares, Julio Cortázar, Gabriel Garcia Márquez , Alvaro Mutis, Luis Sepúlveda, Osvaldo Soriano, Zoe Valdés, Mario Vargas Llosa.