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Post N° 226


Una canzone per l’autunnoQuand’ero bambino c’era una canzone che mi metteva tristezza, perché annunciava la fine  della bella stagione e, per gli scolari come me,  ciò stava a significare anche l’inizio di un altro duro anno di studio. Quel brano si intitola “Settembre” ed era interpretato da Peppino Gagliardi, un cantante napoletano che ebbe il suo momento di gloria a cavallo tra gli anni Sessanta  e Settanta ed è adesso pressoché sconosciuto agli under 45.  Ora che la scuola è solo un ricordo lontano, non mi mette più il magone, anzi talvolta mi sorprendo a intonarne il ritornello con  la  voce impastata di sonno, mentre faccio la doccia: “Settembre poi verrà ma senza sole e forse un altro amore nascerà, settembre poi verrà ma non ti troverà”.Ma al di là di questo attacco di nostalgia, mi sono scelto come colonna sonora per l’autunno una canzone soffusa di una malinconia avvolgente e calda come i  pullover appena tirati  fuori dai cassetti. E’ quel folletto irlandese di Van Morrison a cantare  “When the leaves come falling down”  e a invitare a seguirlo  “nel posto accanto al giardino e al muro … nello spazio tra il crepuscolo e l’aurora”, il più adatto per attendare il sorgere del sole e sentire un po’ meno freddo.Settembre di Peppino GagliardiWhen leaves come falling down di Van Morrison