Creato da arimatec il 15/05/2006
La vita è l'arte dell'incontro (Vinícius de Moraes)

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Ultimi commenti

 
Ciao, Mena. Fai sempre piacere leggerti :)
Inviato da: arimatec
il 28/04/2010 alle 10:51
 
ciao Ari ..ancora giro ogni tanto da queste parti :-)Mena
Inviato da: filo60
il 16/04/2010 alle 17:53
 
ciao..tutto bene?..
Inviato da: lightdew
il 09/04/2010 alle 09:32
 
E' proprio così!
Inviato da: arimatec
il 16/03/2010 alle 16:13
 
Meglio. La ferita lascia fuoriuscire la parte più ricca.
Inviato da: QueenOfNowhere
il 16/03/2010 alle 15:54
 
 

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Una poetessa brasiliana

Post n°234 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da arimatec

Por que faço poemas

Não se faz poesia por aplauso,
não se faz poesia para o êxito,
não se faz poesia para o prêmio em dinheiro.
Ao menos eu
faço poesia para ouvir o silêncio
e sua voz cristalina lá no fundo
dizendo-me: faça poemas por mim.

Perché faccio poesie

 

Non si fa poesia per gli applausi,
non si fa poesia per il successo,
non si fa poesia per un premio in denaro.
Almeno io
faccio poesia per sentire il silenzio
e la sua voce cristallina là in fondo
che mi dice: fa’ poesie per me.

 

Elaine Pauvolid (Rio de Janeiro, 1970)

 

(trad. arimatec)

 

Cliccare qui per leggere altre poesie di Elaine Pauvolid in lingua originale

 
 
 

Un poeta brasiliano

Post n°233 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da arimatec

l’animale alfabeto

               ha ventitré zampe

                  o quasi

 

                  dove passa

               nascono parole

                  e frasi

 

                  con le frasi

               si fanno ali

                  parole

               il vento lieve

 

                  l’animale alfabeto

               passa

                  resta ciò che non si scrive

Paulo Leminski  Curitiba 1944 — Curitiba, 1989 

(trad. arimatec)

 
 
 

I calamari del Polaco

Post n°232 pubblicato il 28 Gennaio 2009 da arimatec

 

Il giorno del suo funerale spiccava  sulla bara una maglia bianca con le strisce marroni, quella del  Platense, la squadra del cuore di Roberto Goyeneche o più semplicemente “el Polaco”, il cantante di tango più famoso dopo Carlos Gardel.

Nonostante che con l’avanzare degli anni la  sua voce si fosse fatta granulosa, quasi  ci fosse sabbia nella gola, aveva saputo reinventarsi uno stile, una sorta di recitazione cantata, scandita dai silenzi. Nessuno come lui era stato capace di suscitare l’interesse delle generazioni più giovani per una musica considerata da molti nulla più che un relitto del passato.

Oltre il tango, la notte, la vita da bohémien, amava alla follia i ”calamari”, l’affettuoso soprannome con cui sono chiamati i giocatori del Platense.

 Un giorno a Parigi, mentre il pubblico invocava il suo nome,  Goyeneche si mostrò deciso a non abbandonare il camerino prima di aver conosciuto il risultato della partita del  suo club. Con prontezza di spirito il suo assistente afferrò un telefono di scena e simulando una chiamata in Argentina,  si rivolse a lui dicendo con convincente entusiasmo: “Polaco,  calamari due Quilmes uno.”  

Cliccare qui per ascoltare "Sur" cantata dal Polaco Goyeneche

 
 
 

Intensità

Post n°231 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da arimatec

45

Vado con il vento. La polvere

Che fluttua nell'aria

Sarà pane sufficiente.

Casimiro de Brito

(Trad. arimatec)

45

 

Vou com o vento. O pò

Que flutua no ar

Será páo bastante.

 

 

 
 
 

L'auto dei sogni

Post n°230 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da arimatec

Corre l'anno 1964 e un bambino attraversa tutto d'un fiato il salotto buono il cui accesso solitamente gli è precluso. Il balcone è inondato dal sole di giugno e per questo deve ripararsi gli occhi ansiosi di vedere. Lo sguardo mobile scruta in tutte le direzioni e, dopo un tempo che  gli  pare lunghissimo, una fiammante Opel Kadett color grigio metallizzato si ferma sotto il portone di casa. Suo padre gli sorride  e lo fa entrare. Il bambino ha quattro anni ed è felice.

 
 
 
 
 

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