AKHENATON49

UNA LETTERA


In una piovigginosa notte … non ricordo se di qualche tempo fa o fra qualche tempo, trascinavo stancamente le mie membra nelle strade deserte e scarsamente illuminate di una città del nord, incerto se restare o cambiare ancora una volta tempo e luogo, alla perenne ricerca del modello ideale di vita. Improvvisamente scorsi l’ombra di un uomo seminascosto in un portone; vedendomi, si avvicinò titubante.
Non ne ebbi timore e, d’altra parte, non ne avrei avuta ragione. Era lui,  semmai, che poteva temere di me, con tutti i matti che ci sono in giro: non capita tutti i giorni l’incontro con un faraone nel ventunesimo secolo! Stringeva qualcosa nella mano; si avvicinò, mi cercò la tasca, vi lasciò scivolare qualcosa e mi sussurrò all’orecchio: “Tienila tu, è importante. Mi stanno cercando”. Detto ciò si dileguò rapidamente. Aveva appena svoltato al primo angolo, quando lo vidi riapparire in mezzo a quattro uomini che lo trascinavano via, quasi di peso. Mi passarono accanto e l’uomo mi guardò fisso negli occhi, con uno sguardo che non era una richiesta di aiuto, ma una raccomandazione.Mi avvicinai alla luce fioca di un lampione e trassi dalla tasca quello che l’uomo vi aveva messo. Era una busta da lettere, senza indirizzo, ma riportava un’annotazione a mano, vergata con una calligrafia incerta e frettolosa. C’era scritto: “Sono il figlio della segretaria del Liceo Salesiano S.Ambrogio di Milano. La mamma mi ha lasciato, in punto di morte, questa copia di lettera, scritta dal Direttore dell’Istituto nel 1951, con preghiera di darne ampia diffusione prima che- così mi disse- sia troppo tardi. Ormai sono sulle mie tracce, non riuscirò a portare a termine la mia missione. Fatelo voi per me. W l’Italia, W la Repubblica!”Nella busta c’era una lettera che, secondo la volontà del poveretto che me l’aveva affidata, ripropongo integralmente, perché sia di pubblico dominio, limitandomi soltanto a sottacere i nomi, che saranno indicati dalle sole iniziali, perché anche i Faraoni “tengono famiglia”. ISTITUTO SALESIANO S.AMBROGIO DI MILANO                               Il Preside                                                     Milano, 1° aprile 1951Egregio Signor B. e Gent.ma Signora B.,è mio dovere informare le Signorie Vostre Ill.me del comportamento tenuto in classe da Vostro figlio S. che in più di un’occasione ha manifestato atteggiamenti ed azioni che hanno turbato profondamente i suoi insegnanti. Cerco di spiegarmi meglio con esempi concreti:1) Nell’elezione del capo-classe ha deciso di scendere in campo (come dice lui) facendo un’intensa attività di proselitismo, convincendo i compagni di classe a votarlo, promettendo, a seconda dei casi, la riduzione delle tasse scolastiche, la presentazione di qualche avvenente alunna delle sezioni femminili, promozioni garantite per tutti. Il tutto formalizzato in un “contratto con gli alunni” regolarmente sottoscritto a garanzia degli impegni presi.2) Una volta eletto ha fatto approvare un regolamento di classe che prevedeva: l’immunità dalle sospensioni per le alte cariche della classe (cioè lui), la possibilità di poter falsificare le pagelle e le firme dei suoi genitori, senza gravi conseguenze, oltre al diritto di essere rifornito gratuitamente della merenda da parte dei compagni.3) Alla lezione di Educazione Civica che trattava della Costituzione Repubblicana, si è espresso dicendo che la Costituzione era incostituzionale (cribbio!, ha aggiunto) perché l’avevano fatta i comunisti.4) Durante la foto annuale di classe è stato sorpreso a “fare le corna” all’alunno che gli stava davanti.5) Quando risponde in modo sbagliato alle domande degli insegnanti, durante le interrogazioni, si giustifica dicendo di essere stato frainteso o male interpretato dall’insegnante.6) Durante le ore di libertà gioca a Monopoli con i compagni, riuscendo ad accaparrarsi, con mezzi non sempre leciti,  tutte le case e gli  alberghi. E’ riuscito perfino ad ottenere, alla pari, corrompendo un giocatore, il Parco della Vittoria e il Viale dei Giardini, cedendo il Vicolo Stretto e il Vicolo Corto, cosa che è notoriamente improponibile!7) Ad un altro giocatore che protestava ha dato del “Kapò”8) Viene spesso sorpreso a cantare in classe canzoni napoletane. L’insegnante di Geografia che stava parlando della Bulgaria, volle richiamarlo severamente ed egli minacciò di farlo licenziare, dicendo che stava facendo un “uso criminoso” della Geografia.Prendo spunto da questa sua ultima vocazione canterina, per invitarVi ad incoraggiare questa sua predisposizione, per evitare che le sue doti si manifestino in forme più inquietanti. Suggerisco un imbarco come cantante-intrattenitore sulla Costa Crociere, in compagnia del suo amico, aspirante pianista, Fedele C.Tanto Vi dovevo e colgo l’occasione per porgerVi deferenti ossequi.                                                                                    Il PresideP.S. Continua a blaterare incomprensibilmente che vuole almeno TRE RETI. Ma mandatelo pure a pescare, no?