AKHENATON49

MADAGASCAR 1990


Più di mille chilometri di strada, l'unica, consentivano di percorrere da nord a sud il Madagascar. Un'asfaltatura di vecchia data, sconnessa, piena di buche non permetteva di coprire più di venti-trenta chilometri in un'ora. Ci vollero cinque giorni di fuoristrada per arrivare da Antananarivo, la capitale, a Tulear, al sud.
Sulle spiagge, la bassa marea lasciava centinaia di metri di sabbia scoperta, costringendoci a lunghe camminate prima di poter arrivare a fare una nuotata in un metro d'acqua.
 I baobab, alberi strani, quasi colonne metalliche, che sembrano avere le radici in alto, anzichè verso terra.
Vedere le immagini del dramma di Haiti mi ha fatto ritornare in mente, con le dovute differenze, queste foto, queste immagini di povertà: uomini, donne, bambini che avevano abbandonato i loro villaggi nell'interno, con la speranza di poter trovare qualche risorsa in più, allestendo un villaggio improvvisato lungo l'unica via di comunicazione del paese.
Non ho idea di quanto possa essere cambiato in questi ultimi venti anni. Non credo molto. Già allora c'erà il grande problema della deforestazione. Secondo una pratica antichissima, i contadini bruciavano ampie zone di foresta pluviale per ottenere nuove terre coltivabili e probabilmente tutto questo continua ancora.
Il turismo, che venti anni fa muoveva i primi passi e che era concentrato soltanto nelle isole al nord dell'isola principale, come Nosy-Be, sicuramente si sarà ulteriormente affermato in altre zone, ma come spesso accade in questi paesi, a tutto vantaggio di società multinazionali, con ritorni assai limitati sulla popolazione locale. 
Eppure il Madagascar è una terra affascinante. Viene definita come un micro-continente. Geologicamente è una scheggia staccata dal continente africano e la protezione del mare l'ha preservata, per millenni, da tutte le contaminazioni, soprattutto umane, che hanno interessato il continente africano. Non è un caso che proprio qui siano sopravvissuti i lemuri che un tempo erano presenti in tutto il continente africano.
In questa isola, di dimensioni, tutto sommato, abbastanza modeste, si trovano contemporaneamente stupende spiagge, zone di foresta pluviale, regioni desertiche, altre paludose, zone di altipiani, con quella varietà di panorami tipica, appunto, di un continente.