Il movimento è vita

Post N° 8


RAGAZZI.... GUARDATE CHE COSA MERAVIGLIOSA HO TROVATO SUL  WEB SFRUGAZZANDO SU UN MOTORE DI RICERCA CON LA PAROLA "OSTEOPATIA".. RIPORTO TESTUALI PAROLE...OSTEOPATIA"Anche per il secondo incontro (seduta? Terapia? Visita?) l’ho aspettato una decina di minuti. Era sulla porta, alto, altissimo: le ciglia a grazioso arco, il sorriso rassicurante, la voce un po’ roca. Stavolta la sede era quella dell’associazione culturale, ed io mi sono sentita meno a casa. Sulla destra un’ampia sala col parquet. Poi una bacheca con gli annunci. Forte l’odore di incenso e sulla sinistra, il divano in midollino, accanto alla libreria ad angolo. Lui è scivolato dietro una porta a vetri, da cui filtrava luce calda e voce di donna, lasciandomi attendere, piedi uniti e mani intrecciate. La "paziente" precedente ha avuto bisogno di tempo e del conforto di una ninna nanna di parole, che filtravano dalle fessure in un lamento musicale, puntellato dalla voce roca di lui. Il modificare una struttura fisica acquisita, come le "ossa" modellano un portamento ed una attitudine strutturale alla vita, può portare ad una destabilizzazione emotiva improvvisa e necessaria, che trova a volte la via del pianto, altre del sonno, altre ancora del sopportabile giramento di testa.Poi è arrivato il mio turno. Non so spiegare lo sguardo incrociato con l’altra donna: di sorellanza, mutua comprensione, di piccola vergogna.Abbiamo parlato un po’ di questa settimana che ha separato il primo incontro dal secondo e della solenne arrabbiatura/delusione che ho provato qualche giorno fa. Ed è stato di nuovo sorprendente lasciarsi andare. Ci si affida e questa è già la prima incredibile "Cura". C’è un momento in cui il terapista prende il capo del paziente nelle sue mani e, con più o meno leggere pressioni delle dita, si mette in "ascolto". Letteralmente si può lasciare andare la testa, ci si concede l’eliminazione di un peso, dell’esigenza del doverlo sostenere sempre. E’ un qualcosa che non vedo come riuscire a rendere a parole, ma se si riesce a viverlo pienamente, concede il giusto spazio al riposo prima, alla riflessione ed ai ricordi poi.Le sedute di osteopatia non sono mai molte. E’ giusto che sia così. La prossima settimana dovrei fare l’ultima e forse ce ne sarà una quarta, ma più in là. Si può entrare in dipendenza dopo sole due volte? Il problema, se così si può chiamare, è stato l’aver scoperto cosa significasse avvertire la netta sensazione di "potersi lasciar cadere all’indietro e non avere paura perchè c’è qualcuno a sostenerti. E ti fidi. Ti fidi" … Ma questo non mi è successo due settimane fa, ma quasi due anni fa. Dover rinunciare a questo è stata una malattia. La cura, se c’è, passa per le mani di chi ti fa sentire "tenuto".(e di sottofondo, Battiato cantava: http://www.youtube.com/watch?v=Zx_aeZtM194) "E' FANTASTICO!!!!!!SARA