Attacco imminente

Nella notte in mare

Voglio il mare di notte in una sera di bonaccia

a cullare pensieri e vita con in mano

carta e matita.

Voglio la pace del buio in solitudine

di un momento solo mio

in comunione con il calmo ondeggiare.

Le stelle possono aspettare fino all'alba,

adesso sento l'acqua con le dita

e il sapore del sale sulle labbra.

L'attimo giusto per scrivere,

pe descrivere con le parole le luci in lontananza.

E' così piacevole essere nella vita

e sentirsi cullare dall'infinito mare

respirando salsedine e iodio

cacciando via i mala pensieri, le brutture e tutto questo odio.

Chiudo gli occhi e lascio il foglio scritto andare verso la riva

e l'osservo lentamente affondare.

Nessuno lo leggerà se non i pesci

ma la cosa importante è averlo scritto col cuore.

Un parto mai finito

Frammenti esistenziali in orbite ellittiche,

polvere in dispersione nella nebulosa di Andromeda,

anelli in fregio a pianeti gassosi l'universo plasma

in millenaria ebollizione.

Bruciano le supernove in prossimità delle pulsar e

delle nane bianche combattendo l'attrazione dei buchi neri.

Mutazioni chimiche rilevate dai satelliti

s'intrecciano con le radiazioni di sottofondo,

la musica della creazione in ogni dove.

Il multiverso è un parto mai finito.

Maturità senza logica

Coperte di cuore e lenzuola di passione,

tornare all'origine, giovane e pieno d'ideali,

ci penso.

Ci penso sì, vorrei una discoteca sotto i piedi,

le luci, il cuba libre e lo spirito d'allora.

Luce che incalza e scalza le ragioni

di una maturità senza logica.

Lo so, sono di un'altra generazione

e non bastano un paio di jeans e di scarpe da tennis

per il tempo andato.

Ma per Dio, io ballo stanotte, ballo come un cretino,

ballo solo, con i lupi e i demoni della mia mente

e mi sento vivo come allora.

Nella mente sono il ragazzo, l'uomo veste il corpo

ma l'anima nuda è rimasta a quelle emozioni.

Toglierei quasi il casco per respirare il freddo siderale,

la gola vuole bere la vita.

Aliena sulla luna

Per qualche ora

Ho viaggiato per così tanto tempo nel buio

da non ricordarmi più la partenza,

ho dimenticato la luce in tutti questi anni,

scordato i bagliori nel nero assoluto.

Se sono partito alla deriva dell'universo,

se sono ancora in viaggio devo avere staccato il biglietto

per questa giostra.

Sì, adesso scorgo uno spiraglio che non è

nell'umano esistere ma è la mia anima fra le mani

che corre, che corre senza muoversi,

sono io il motore che muore di giri

e cerca la velocità di crociera

per arrivare alla fine del viaggio.

Rallento, dunque, dolcemente

e non sono poi così male, non sono

che vita in cerca di gioia,

sono una candela profumata

dalle vite che ho attraversato prima del buio.

L'amore si coglie dentro sè nel proprio giardino,

l'amore altrui è un'altra cosa,

l'amore è strano per come fa male e poi.

E poi, già, poi ci sei ancora tu e la tua maschera

e quello specchio che ti guarda e non parla.

Forse esisto meglio io che non vedo, che non guardo,

che sento, sento forte ma sto zitto

come un'immagine al rallentatore che arriva al cuore.

Nel buio non serve l'amore, basta la compassione,

basta un bacio rubato almeno per qualche ora.

https://www.youtube.com/watch?v=TWVUUkso6Ow