Notte, compagna e nemica mia.Tu versasti l’angoscia nei miei occhi,uno scandaglio nel buio,sempre uguale, senza sogni.Ti maledico ogni giorno all’imbrunire,sapendo che da li a poco dovrò esser pronto a confrontarmi col vero.... Il tuo gioco è piu’ crudele di una guerra.Senza odori, senza suoni, solo il rumore di un cuore che batte a ritroso.Ricerca spasmodica di una verità che per difesa nascondo.Seduto sull’orlo di un’anima che piu’ non conoscoA cercar tra le facce ricordi di gente perdutaNella melma e nel fango, tra maschere, risa e dolori irrisolti. Il terrore di aprire una porta dell’io che conosco,un respiro piu’ corto, un grido ingoiato,un bacio non dato. Da te ho imparato a non tener l'anello,perché non m'avrebbe la vita presa in sposo.Cercare nel caos, come quando leggo i libri, sfogliandoli a caso o partendo dalla finee finire però sempre da capo.A essere creta e essere acciaio,In questa vita, in cui si può così poco...Imparando a scioglier la tristezza con la cioccolata,e a sorridere in viso a chiunque passa.Aspettando che albeggi, notte dopo notte,giocando con flaconi di valium, ingoiare pastiglie di chimica gioia,per accorciarti la vita e rimandarti a domani.Non odio il tuo mondo, sono i graffi che lasci.Ferite aperte che sanguinano fiori, pensierie parole che trascrivo nell’aria occupando la mente per non far piu’ domande.Un respiro piu’ lungo, profondoun raggio di lucemi calmo, buongiorno
Notte
Notte, compagna e nemica mia.Tu versasti l’angoscia nei miei occhi,uno scandaglio nel buio,sempre uguale, senza sogni.Ti maledico ogni giorno all’imbrunire,sapendo che da li a poco dovrò esser pronto a confrontarmi col vero.... Il tuo gioco è piu’ crudele di una guerra.Senza odori, senza suoni, solo il rumore di un cuore che batte a ritroso.Ricerca spasmodica di una verità che per difesa nascondo.Seduto sull’orlo di un’anima che piu’ non conoscoA cercar tra le facce ricordi di gente perdutaNella melma e nel fango, tra maschere, risa e dolori irrisolti. Il terrore di aprire una porta dell’io che conosco,un respiro piu’ corto, un grido ingoiato,un bacio non dato. Da te ho imparato a non tener l'anello,perché non m'avrebbe la vita presa in sposo.Cercare nel caos, come quando leggo i libri, sfogliandoli a caso o partendo dalla finee finire però sempre da capo.A essere creta e essere acciaio,In questa vita, in cui si può così poco...Imparando a scioglier la tristezza con la cioccolata,e a sorridere in viso a chiunque passa.Aspettando che albeggi, notte dopo notte,giocando con flaconi di valium, ingoiare pastiglie di chimica gioia,per accorciarti la vita e rimandarti a domani.Non odio il tuo mondo, sono i graffi che lasci.Ferite aperte che sanguinano fiori, pensierie parole che trascrivo nell’aria occupando la mente per non far piu’ domande.Un respiro piu’ lungo, profondoun raggio di lucemi calmo, buongiorno