attiduequattro

Isabella


--- da attiduequattro cartaceo ---IsabellaSul tavolino del bar c'erano, aperti alla meno peggio, gli scatoli colorati della bambola. Come al solito ingombranti. Sono grandi e difficili da aprire, gli scatoli dei giocattoli.Seduta sulla sedia, senza neanche tanta luce, Isabella giocava con il suo regalo. Si è alzata due o tre volte, ha fatto un po' di rumore. La plastica trasparente l'ha tradita. L'aria si è riempieta di un brutto "Isabè....".Un'Isabè che è risuonato triste, volgare, brutto, cattivo. Senza amore.Erano da poco passate le 16 di martedì pomeriggio scorso. Non avevo pranzato e dovevo tornare in redazione dopo aver tenuto la lezione al corso "Reporters on line" della Scuola Media di Barano (i miei ragazzi sono bravissimi!). Un cornetto ed un caffè al volo per cominciare un altro lungo pomeriggio di lavoro. E in tutto questo, Isabella, sola, giocava con la sua bambola, nel bar, un po' al buio. Perchè? E' tragico rispondere ad Isabella. E' tragico rispondere a questo "perchè?".Isabella giocava al bar, sola ed un po' a buio perchè la mamma (o la zia, o la tata, o qualsiasi altro tipo di brutta persona che l'aveva in cura) giocava al videopoker. Giocava al videopoker.Se la pressione non è ancora arrivata a 1000 è giusto che ti ripeto quello che è  successo. Isabella giocava al bar, sola ed un po' al buio perchè chi doveva prendersi cura di lei giocava al videopoker. Ecco il frutto di una società (di un mondo) che non sceglie più. Mentre, da una parte ci liberiamo di pregiudizi e di attitudini sbagliate, dall'altra parte, senza pronunciare la più che minima voce di protesta accettiamo legacci squallidi, sporchi, cattivi, bugiardi, assassini, bastardi, peccanti. Sì, viviamo in un mondo che ha smesso di scegliere e che subisce le prepotenze silenziose di questa società multipericolosa.Ci facciamo dominare da una mediocrità ipocrita che non ha rispetto per nessuno. Ma che, nella sua cieca ipocrisa, richiede rispetto per tutti. E' un concetto, talmente ipocrita, che ci tiene legati a principi assurdi. Abbiamo smesso di scegliere. E siamo complici di quella brutta persona che ha lasciato Isabella giocare al bar, sola e anche un po' al buio.Qualcuno dirà che la "brutta persona"  era libera di giocare al videopoker, che è consentito dalla legge, che - magari - è un suo diritto. E con lo stesso principio di libertà io posso considerarla una brutta persona. Con lo stesso principio di libertà posso allontanare da me tutti gli amici che giocano alle "macchinette". Con lo stesso principio di libertà, posso "poco-considerarli".Con lo stesso principio di libertà che permette ad uomini e donne di poter sperperare in poche ore lo stipendio di un mese di lavoro (conosco personalmente persone che sono affette da questa sindrome da macchinetta) posso scegliere di stare contro a quelli che giocano alle macchinette. Non sto contro alle macchinette (che da sole non fanno male a nessuna Isabella), sono contro quelli che ci giocano. E' una mia scelta!Se cominciassimo, tutti insieme, a riconsiderare cosa è male e cosa è bene, forse avremmo una società con i contrasti molto forti, è vero, ma libera da quel mediocre grigio ipocrita per omologa tutto e che rende confuso il limite. Isabella non può giocare al bar, sola e un po' al buio...