l'euro sta al ricco come la lira sta al povero

Post n°4 pubblicato il 26 Maggio 2006 da ATTENTA

 

L’EURO STA AL RICCO COME LA LIRA STA AL POVERO.

Perché  in Italia andiamo male? Perché i lavoratori a stipendio fisso e i pensionati hanno ricevuto un taglio dello stipendio del 50%  da quando è avvenuto il cambiamento LIRA EURO. Cosa vuol dire, vuol dire che noi con l’avvento dell’euro abbiamo avuto la conversione dello stipendio da lire in euro, e non l’aggiornamento, cioè se prima guadagnavo due milioni di lire, ora sono diventati mille euro. Mentre quando pago qualsiasi cosa, la pago in euro. Voi direte ma anche chi vende, ciò che compra lo paga in euro, e lo vende in euro, c’è  però una piccola differenza, che lui ha adeguato il suo guadagno all’euro, rapportando le vecchie mille lire ad un euro, faccio un esempio: quando guadagnavo duemilioni di lire pagando cinquecentomila lire di affitto mi restavano in tasca un milione e mezzo per vivere. Ora ho mille euro è pago cinquecento euro di affitto, me ne restano cinquecento per vivere. Il libero professionista,  il commerciante,  il meccanico, il dentista, il dottore, l’idraulico, e cosi all’infinito cioè colui che stabilisce il prezzo del compenso per la sua prestazione, si che paga anche lui in euro le cose che compra al pari di me, ma quando si fa pagare non chiede più, le centomila lire di una volta ma chiede le cento euro di oggi, salta all’occhio che mentre il suo stipendio e adeguato all’euro, il mio resta agganciato alla vecchia lira. Ciò che vorrei far notare è che se prima le pesche le pagavo 1500 lire al kg oggi le pago un euro e cinquanta “quando va bene”, cioè 3000 lire quindi se il commerciante prima pagava le pesche 500 lire al kg, e le vendeva a 1500 aveva un ricarico di 1000 lire, ora invece, ammesso che paghi le pesche a cinquanta centesimi, vendendole a un euro e cinquanta per lui non e cambiato nulla, perché  paga in euro e incassa in euro, mentre il dipendente paga in euro (cioè il doppio) e guadagna in lire, cioè la metà di quanto guadagnava prima. Ci ricordiamo quanto costava una pizza? 5000 lire, oggi costa non meno di cinque euro, che sono l’equivalente delle vecchie 10000 lire se prima il meccanico mi chiedeva 10000 lire per un kg d’olio, oggi mi chiede 10 euro, praticamente volendo ironizzare i prezzi non sono cambiati, è solo cambiato il valore da lira ad euro. Praticamente ciò che prima pagavo mille lire oggi lo pago un euro. Ma allora perché i miei 2 milioni non sono diventati 4 mila euro? Non possiamo adeguare gli stipendi, allora adeguiamo i prezzi, bisogna tornare indietro con i prezzi allora forse l’italia potrà  crescere. Il cittadino non ha più soldi da spendere mi dite come fanno le fabbriche a produrre se noi non abbiamo soldi da spendere. Volete far crescere il lavoro? Ho io la soluzione, date più soldi agli operai,  dategli la possibilità di poter  spendere “avendone”. Vorrei far notare che questo falso benessere è dovuto al fatto che, dal dopoguerra ad oggi, c’è stato un crescendo, e tutto andava bene perché tutti avevamo bisogno di tutto, quindi si costruiva, si inventava, si guadagnava, e si spendeva, e bene o male non senza sacrifici, e con l’aiuto di due cose importanti, il lavoro continuo, e la cambiale, hanno fatto si che oggi grazie ai nostri padri, abbiamo quasi tutti un tetto dove poter dormire, e qualche soldo da spendere perché nella maggioranza delle case vivono i genitori e i nonni, “quando ci sono”, e che dopo 40 anni di lavoro sono finalmente andati in pensione, avendo iniziato i sacrifici almeno nel 1960, ma c’è da notare che mentre una volta si facevano i figli per aiutare i padri, oggi ci sono i padri, e i nonni, che aiutano i figli che non hanno un lavoro, o che hanno un lavoro precario e mal retribuito. Bisogna però  pensare che purtroppo questi soldi della liquidazione dei nostri padri, stanno finendo, e venendo a mancare i nonni poverini, che dovrebbero campare 200 anni, perché relativamente a ciò che guadagnano si accontentano di molto poco, dando un grosso contributo alla famiglia. Anzi so che faccio male a dire queste cose perché penso che se i nostri governanti se ne accorgono, son capaci di metterci la tassa sui nonni. Ora quando finiranno i soldi della liquidazione, e della pensione dei genitori e nonni, mi dite con che cosa si sostengono i giovani d’oggi se non hanno un lavoro stabile per poter creare una nuova famiglia, che poi la nuova famiglia è la chiave di volta della rinascita di una nazione. Bisogna che i giovani, abbiano la possibilità di metter su casa e farsi una famiglia nuova, perché ogni famiglia che nasce è una famiglia che consuma, pensiamo, ai soldi per arredare una casa.  I soldi per mandare a scuola i figli quindi nuovi posti di lavoro per scuole, per le fabbriche che fanno qualsiasi cosa, dalla scopa, al nuovo frigorifero, la lavatrice, se noi dobbiamo comperare cose per una casa nuova, nello stesso tempo aumenta la richiesta alle fabbriche di produrre tutto ciò che occorre, ma se continuiamo a restare a casa dei genitori la nazione non potrà mai crescere. Dateci dei soldi da spendere e noi  poveri potremo  vivere decentemente,  mentre voi ricchi diventerete sempre più ricchi  Ricordate il ricco non può fare a meno del povero ed il povero ha bisogno del ricco, dobbiamo imparare a vivere l’uno per l’altro.

Ps: questo è il mio pensiero e tale resterà forse tra 20 anni ci sarà il livellamento tra stipendio e costo della vita ma , sono quasi contento di avere una certa età perché il peggio deve ancora venire, e francamente non me la sento di stare a guardare senza poter  far nulla per  migliorare le cose.

 
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sono fatto cosi scusate se è poco

Post n°3 pubblicato il 26 Maggio 2006 da ATTENTA

Sono fatto cosi

Scusate se è poco

Data la mia perenne giovinezza, ho deciso di vendere il mio sangue come vaccino antivecchiaia

Una donna che vuole veramente bene ai suoi figli dovrebbe desiderare uno come me. Come padre

L’alto concetto che ho di me è una virtù. Mi libera dal vizio dell’invidia.

Io sono autosufficiente, anzi sono più che sufficiente.

Mia moglie ha tutto quello che amo di me stesso.

Vi sto solo dando un consiglio, ma non dimenticate chi ve lo sta dando.

Certa gente non ammette i propri errori. Io lo farei, ma non sbaglio mai.

In tutta la mia vita ho sbagliato una volta sola; quando credevo di aver torto, ma non era vero.

Io non sono stato concepito, ma progettato da un designer.

Non sono vanitoso,  però mi piacciono le cose belle della vita ed io sono fra quelle.

Donne prendetemi ora! Eviterete la fila.

Se le donne non si innamorano di me, non è un problema mio ma una disgrazia per loro.

Non sono presuntuoso. Se mi considero unico è solo perché non ho termini di paragone.

Il fatto che molta gente non sia d’accordo con me, prova che ho ragione.

Il giorno del mio compleanno, mandavo a mia mamma un biglietto di congratulazioni.

Siate d’accordo con me, risparmierete tempo.

Le mie opinioni possono cambiare, ma in ogni caso ho sempre ragione.

C’è un solo errore che ha fatto il Creatore  nei miei confronti; non mi ha fatto nascere con altri quattro gemelli.

Non sono vanitoso, ma avrei tutti i diritti per esserlo.

Io odio me stesso, alle volte,  per questa mia convinzione d’essere migliore degli altri. Ma perché non posso provare anch’io  delle delusioni, come tutti gli altri uomini?

Migliorate la vostra immagine. Fatevi vedere in giro con me.

Non ho complessi di superiorità; sono superiore a queste cose.

La mia enciclopedia ha le pagine bianche, tanto so tutto.

Se mi saluto allo specchio, lo faccio per correttezza, non per narcisismo.

Non pretendo di essere applaudito ogni volta che m’incontrate. E’ sufficiente  che v’inchiniate.

Ogni tanto ho il mal di testa. Quando mi stringe l’aureola.

Per il bene dell’umanità sarebbe opportuno clonarmi, sono in via di estinzione.

Io ho un solo difetto. Quello di non aver difetti.

Nel mio testamento ho deciso di donare le dita dei piedi, si potranno rendere felici dieci persone  bisognose di un trapianto di cervello.

Non intendo candidarmi alle lezioni. A meno che non facciano il mondo unito.

Non serve che firmi tutto ciò, chiunque leggendo capirebbe che sono io.

Un tra le mie maggiori virtù è la modestia.

     

 
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