I rumori dell anima

.....Certe notti......


...si certe notti, quelle che stai leggendo sempre la stessa riga di un libro e pensi che l'autore sia impazzito oppure che quel libro lo hai già letto perchè ricordi quelle parole esattamente come sono scritte. Quelle notti che gli occhi ti si chiudono e allora spegni la luce e.......e per incanto il sonno se ne va, le palpebre sono chiuse ma il cervello è più sveglio di quello che è durante le ore del giorno. Comincia così a vagare tra un pensiero e l'altro e chissà perchè succede che si ferma su qualcosa che era li nascosto tra le sue curve, avvallamenti, connessioni sinapsiche, tra un neurone disattivato e un rimpianto.Ecco stanotte era una di quelle certi notti, e il pensiero insistente e contorto al quale niente aveva apparentemente fornito il la..si è tramutato in una domanda: perchè non riesco ad odiare? È forse perchè dentro la candelina delle mie emozioni si è spenta? O perchè sono più perfida? L'odio è appunto un sentimento, provarlo per qualcuno significa darli in qualche modo importanza e cosa invece ferirebbe di più una persona? L'indifferenza.Si l'indifferenza è una forma perfida di far del male, è come dire “ tu non esisti, non sei nessuno, di quello che sei stato, sei o sarai non mi importa nulla” insomma la fai diventare un non essere. Ma questo “ far del male” come per sottile vendetta o qualsiasi altra vendetta, cosa porta in beneficio a chi la mette in atto? Apparentemente soddisfa, fa sentire come sollevati, si è fatto star male , si è fatto soffrire per quello strano pensare al “ mal comune mezzo gaudio” “ al dente per dente “ alla fine fa provare una certa qual appartenenza “ sto male io ma stanno male anche gli altri, sono in buona compagnia”Ma ne l corso degli anni sempre più spesso mi chiedo: vendicarsi, far star male un altro,cancella o diminuisce il proprio dolore o è solo un paliativo per curare qualcosa che è dentro di noi e non negli altri?Certe notti, si proprio quelle notti sarebbe meglio prendessi un potente sonnifero