RESPECTUS

Il rumore del silenzio


Momenti che passo in silenzio, momenti che sento che ciò che è stato detto è stato uno sbaglio, momenti che sento la mia impotenza di fronte a cose che sono dentro me e sono piu grandi di me, nonostante siano chiuse in pochi centimetri di altezza.Il cervello fà brutti scherzi, arrivi a conoscerti bene dopo un po, hai lavorato anni con te stessa a scopo di capire qualcosa del tuo mondo; complicato ed indecifrabile.Ed invece,tutto il lavoro, bello, concretto, consapevole, si mette in crisi e ti porta con se..non cè niente da fare.Lo scudo ce l hai ormai, ma non basta per ripararti da tutto.Le parole ti arrivano. Le senti. Fai un elaborazione veloce. Rispondi. Ti ripari usando quelle che credi siano le piu adatte, gentile, attenta a non ferire, stando dalla parte di chi comprende. Di chi sà che l' interlocuttore ha uno stato d'animo , ha un educazione, ha le sue difese, e tu hai rispetto di tutto cio che è suo.Non sei qui per offendere nessuno, puoi diffenderti e non sentirti offesa da nessuno.Il discorso finisce, ti rilassi, passano un po di ore ma qualcosa dentro non ti torna..Questa è un elaborazione lenta..questi sono i tuoi sentimenti..Il tuo corpo è quello che ora parla a te, che tu sei tenuto ad ascoltare, a capire, a rispettare.Il respiro diventa all' improvviso profondo per tenere bassa la marea alta che spinge.Hai bisogno di espellere parole; anche insensate. Hai bisogno di parlare, di ascoltare te stessa, cio che hai da dire a te, e cio che il tuo respiro ti stà dicendo, per realizzare successivamente cosa stà succedendo dentro di te..Perchè un discorso di quattro ore fa, si è in un certo senso impossessato di te, in un modo cosi invadente che il tuo modo autentico di essere vuole buttare fuori con violenza?E qui, entra il potere del silenzio, o della scritttura.Ma tu ora sei debole. Non sei quella di prima. Con tutta la marea che sale e porta con sè a galleggiare tutto cio che hai dentro, diventi incontrollabile. Ed invece di stare nella sofferenza del silenzio fino di arrivare a casa e scrivere, parli.Inizi un monologo, che in realtà diventa poi un dialogo, con chi hai accanto, anche se è forse l' unico che certe cose non deve sentirle. Cosi ti rendi ancora piu fragile, perchè ora ciò che parla, non è il verbale con lo scudo in mano di prima, ma sei tu. Nuda di fronte a lui che ami, alla tua realtà. La tua realtà che come quella di tanti noi, ha lati che non ci piaciono. Quella che spesso ignori, allontanando il pensiero, per poter andare avanti e non entrare nel limbo della tua apatia che ti porterà dove non vorresti più tornare.Tu sei gia alla balia della tua marea, butti fuori parole senza filtro, forse anche senza senso, sopratutto senza essere sicura se parli tu o le aspettative altrui che non vorresti mai deludere. Senti che le parole sue sono molto più aggressive rispetto a ciò che tu ora possa accettare .Lui rimane sempre un interloccutore esterno ed andrebbe gestito come quello di prima. Sei tu che ora non sei piu in grado e ti lasci offendere.Capisci lo sbaglio, e rimani in silenzio.Ora non hai da elaborare una sola marea di sentimenti.Ora ne hai due. Tutte e due le senti offensive. Da tutte e due non ti senti complettamente accettata.Per la prima ti senti sbagliata e deludente.Per la seconda ti senti poco amata e poco rispettata.Questi sono i tuoi sentimenti, il tuo conto finale dove come sempre il portafoglio è troppo ma troppo piccolo.Nel silenzio elabori meglio. La marea scende piano piano e scopre la tua sabbia bagnata. Si asciugherà anche se scende la notte e domani potrai iniziare a scriverci sopra nuovamente.Hai capito il punto di partenza di tutto cio.Hai capito dove era difettoso lo scudo nella conversazione iniziale.Non avresti mai voluto deludere loro. Senti ad averlo fatto in un campo, e cerchi di rimmediare in un altro dove ti sembra piu facile per salvarti la faccia. Ma non è cosi che deve funzionare. Mi dispiace tanto. Ciao.G2