aurora_sole

e Dio creò il vibratore...


«E quando vide che l’uomo non dava piacere alla donna, addormentò la donna, le prese una costola, ne fece un vibratore e lo condusse a lei». Se dovessimo, per gioco, scrivere una Genesi apocrifa potremmo immaginarcela così. Con una divinità onnipotente che si inventa il principio maschile e quello femminile: ma poi nota che qualcuno non fa bene il suo dovere e cerca di sopperire alla sua mancanza.Oggetto tanto discusso quanto nascosto, il vibratore fa gemere le donne di piacere e sudare gli uomini di terrore. Perché, pure se molte coppie dicono di usarlo e persino i sex therapist consigliano di invitarlo all’amplesso, per “lui” resta sempre un terzo incomodo. Non solo perché prende il suo posto senza chiedere il permesso, non solo perché è rigorosamente sempre più grosso del suo collega, ma soprattutto perché fa balenare  la possibilità non troppo remota remota che un giorno “questo regno sarà tuo”; cioè che degli uomini, in fondo in fondo, si possa pure fare a meno. Una possibilità messa in scena da un famoso episodio di Sex and the City, in cui Miranda e Carrie sono costrette a fare irruzione in casa di Charlotte, che non esce più di casa da giorni, visto che a farle compagnia c’è Rabbit, il vibratore rosa per ragazze.Nonostante l’uso di coppia sia consigliato,gli uomini in fondo temono il vibratore, perché fa balenare la possibilità che “un giorno questo regno sarà tuo”A far riparlare di questo oggetto dai molteplici significati e dal futuro ancora tutto aperto è Hysteria, il film di Tanya Wexler (Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Pryce, Rupert Everett, Ashley Jensen). Una commedia che racconta quando tutto ebbe inizio, e cioè quando si scoprì, quasi diciannove secoli dopo cristo, che la stimolazione manuale vaginale faceva bene; talmente bene da rappresentare una terapia per una gamma di problemi decisamente vasta, raggruppata non a caso sotto il cappello di “isteria” (dal greco ystera, utero).
Visto che lo studio del dottore comincia ad avere richieste sempre più fitte, i ritmi di lavoro si fanno serratissimi e il dottor Mortimer Granville comincia ad accusare crampi alla mano. Così, non svolge il suo lavoro a dovere e rischia il licenziamento. Sennonché, contagiato dal clima da rivoluzione industriale, ha un’intuizione e applica al piacere femminile, proprio come al telaio, il principio della meccanizzazione, inventando una macchina capace di procurare godimento in pochi minuti, invece che in un’ora.Anche se il film si chiude sulla diffusione della scoperta nell’Inghilterra vittoriana, allude al fatto che l’oggetto può sostituirsi alla mano, e dunque al proprietario della mano, l’uomo una tendenza che quasi un secolo e mezzo dopo sembra prendere sempre più piede.Cosa può fare l’uomo per riprendersi quel posto biblicamente assegnatogli? Da scartare, credo, l’ipotesi di una rivolta simil-luddista, come quella che nel XIX secolo distruggeva le nuove macchine tessili per evitare la disoccupazione degli operai.Oggi una stimolazione lunghissima e adeguata è un reperto archeologico, vista la tendenza maschile ad infilare le dita maldestramente e frettolosamenteUn suggerimento invece arriva dall’antico orologio dello studio del dottor Dalrymple, che segna il tempo lunghissimo che occorre al dottore per arrivare piacere femminile: mezz’ora, un’ora. Altro che pochi minuti, ma che dico, pochi secondi. Una stimolazione di quella lunghezza, e adeguata, oggi è un reperto archeologico, vista la tendenza maschile ad infilare le dita maldestramente e frettolosamente (e quella femminile a sentirsi in ansia se ci vuole troppo tempo). Rimettere al centro quella lentezza è dunque certamente un’ottima strada per riavere…la piena occupazione.C’è però un’altra condizione. Perché, anche se il film non ne parla, il vibratore sembra sussurrare sogghignando anche un’altra tesi: se gli uomini continuano a mettere in secondo piano la parola e un’articolazione dei sentimenti di livello un po’ più elevato della balbuzie emotiva, allora è chiaro che Mr vibratore avrà parecchie chance. Provate invece a raccontare le Mille e una Notte, una favola dopo l’altra, mentre in contemporanea le vostre mani si applicano con solerte, eppure lentissima, tenerezza. Torneremo insieme, felicemente, al rinascimento dei sensi.Per  scongiurare la disoccupazione da vibratore, gli uomini dovrebbero recuperare la lentezza del manuale. E il dono della parolaclicca fonte  Vanity fair.it