Sgosh!

E' NATALE... NON SOFFRIRE PIUUUUUUUUUUU'!


A casa dei nonni paterni Il Vater indossa il solito giubbotto anche se è a due metri dal termosifone bollente. Mio zio come sempre ce l'ha con qualcuno, a seconda di chi gli appare davanti in televisione intavola una conversazione in cui compare almeno uno "st***", un "deficiente", un "vaff*****" e qualche bestemmia. Il Bruder1, seduto di fianco a lui, ride come non lo si vede fare da decenni, e annuisce divertito. Il Bruder2 cerca di sistemare per la centesima volta le impostazione del cellulare del Vater, che continua ad incasinarsi il telefono ogni due giorni. Mio nonno è sdraiato di pancia sul letto, e sulla sua schiena lavora un elettrostimolatore che dovrebbe sistemargli la postura. Mia zia mi pone davanti il vassoio dei dolci, tanto sa benissimo che sono l'unica che si abbuffa e chiama mia nonna affinché mi porti qualche tovagliolo. Mia nonna arriva. Mi tasta un braccio amorevolmente."Bene Aus, come sempre bella grassa!!"Sembra la scena di Hansel e Gretel: quella in cui in la strega va a tastare i bambini per vedere se sono pronti per essere mangiati. Mi sorge il dubbio che si stia aspettando il momento giusto per affettarmi e cibarsi delle mie tenere carni. Mia nonna si siede porgendomi una decina di tovaglioli appallottolati, che mia zia si affretta a stirare bofonchiando. Mi guarda con aria rassegnata: "Aus, il moroso dov'è?". "Non c'è, nonna". "Ma io vorrei tanto conoscerlo prima di morire!". Sgosh. A casa miaMia zia ha regalato a mia madre il classico "Libro delle risposte". Il parentado comincia a porre ogni genere di quesito. "Riuscirò a fare questo?" "Succederà quest'altro". Arriva il mio turno. "Troverò un moroso?"Risposta: "Ci sono troppe occasioni". Segue disquizione lunga e articolata su quale significato si debba attribuire a questa frase sibillina. Non viene fuori niente di confortante, tanto che decido di cambiare discorso introducendo il problema del "La Aus è bella grassa", tormentone annuale dei parenti paterni. Le mie idee sono sempre talmente geniali che dopo averle partorite dovrei auto-defenestrarmi.A casa dei nonni materniGrazie alla mia idea geniale il tormentone di Vater-Familie diventa anche quello di Mutter-Familie, con ogni partecipante che propone nuovi soprannomi: Grassina, Grassottina, Bella Ciccina, Bella Ciccia, Bella Grassottella. Quando propongo io di gettarmi nel sacco della spazzatura mi sento rispondere "Tanto non ci stai", scatenando l'ìlarità generale. Morale della favola: "Vi è solo una cosa al mondo peggiore del far parlare di sè, ed è il non far parlare di sè" (O. Wilde).