Sgosh!

AIUTO, SONO SPARITI TUTTI


Gli altri n anni non sono mai riuscita a trovare le forze di raggiungere la facoltà durante la stagione estiva. Da maggio in poi per me l'università semplicemente non esisteva. Solo lavoro, gelati e ancora lavoro. E di uscire dalla Riviera Romagnola non se ne è mai parlato, troppa fatica.Quest'anno invece, mio malgrado, complice il fatto che lavoro soltanto part-time, un paio di saltini nella Deprimente Cittadina Universitaria (non me ne vogliano i suoi abitanti, ma io questa città la detesto) mi è toccato farli. E così stamattina, di buon'ora tra l'altro, ho imboccato la strada statale per dirigermi alla biblioteca universitaria in cerca di libri per la tesi. Raggiungere la città è stata quasi un'esperienza mistica.Se a casa mia sono costretta a badare il mio giardino affinché la gente odorosa di crema solare non mi parcheggi in salotto, a zigzagare tra la gente che indecorosamente si butta in mezzo alla strada coperta solo da piccoli lembi di stoffa, qua sono giunta al semaforo di una strada deserta e per lo shock sono pure passata con il rosso. O meglio, sono arrivata in mezzo all'incrocio e mi sono ricordata del semaforo, allorché ho improvvisato una retro e sono tornata al mio posto. Credo che la mia patente avrà vita breve.Un mortorio. Un deserto. Una Death Valley nostrana con qualche palazzo disabitato e immense strade liberamente percorribili. Nessuna difficoltà a trovare parcheggio, anzi, uno sterminato spazio in cui ho vagolato sperduta senza sapere dove mettermi, tra decine e decine di posti vuoti pronti ad accogliermi. E in biblioteca un paio di anime accasciate davanti ai pc, niente di più. Mioddio, dove sono tutti? Staranno tutti bene? Perché succedono queste cose? Sarà normale? E gli anziani staranno bene o saranno stati abbandonati? E i cani? Oddio, non vedo l'ora di tornare nella mia Ridente Affollata Cittadina, questo silenzio mi fa pensare di essere l'unica sopravvissuta ad un disastro nucleare, non ci sono mica abituata e mi fa sentire tanto tanto sola.