Il mio è un cuoricino fragile e palpitante, soggetto a rimanere vittima di profonde inquietudini e angosce indissolubili, specie in momenti di maggiore coinvolgimento emotivo, stress, agonia pre-esame, acciacchi stagionali, etc.Queste sono tre delle cose che in questo momento proprio non possono essere sostenute dalla mia struttura psichica labile e frammentata e della cui persecuzione non riesco proprio a liberarmi.LA CANZONE DI KE' "STRANGE WORLD"Grande successo del 1996, come dimenticarlo. Specie se ha fatto da colonna sonora ad una delle estati più brutte della tua vita, trascorsa lavorando come commessa in una pasticceria in cui il primo giorno hai praticamente demolito una vetrinetta tentando di pulirla. Ogni volta che sento alla radio quella canzone mi sale l'ansia e alla mente riafforano i ricordi: la commessa cattiva che controllava che i vetri non fossero caduti sulle torte, la proprietaria che mi rimproverava perché secondo lei non sapevo passare bene lo straccio sul pavimento, i clienti che mi guardavano impietosi quando con le pinzette sbudellavo un bombolone. E la commessa preferita che intanto canticchiava questa canzone... Solo a ripensarci mi riempio di bile.I SIMPSONEviterò di mettere un'immagine esplicativa, perché già solo il loro raccapricciante colore giallognolo è in grado di insinuarsi nel mio subconscio scatenandomi forti crisi d'ansia.Il motivo per cui tutto ciò mi accade non è ancora del tutto chiaro. Probabilmente si può attribuire l'origine della mia idiosincrasia psicologica ad un lontano pomeriggio di molti, molti anni fa,in cui tra le mie mani di novenne bramosa di notizie sui cartoni animati, mi apparve sul Telepiù il riquadro raffigurante la famiglia Simpson. La rivista segnalava l'inadeguatezza del cartone animato rispetto ad un pubblico di innocenti bambini come me, pertanto inorridita al solo pensiero di scontrarmi con la volgarità di una realtà inadatta al mio fantasticare puerile, mi rifiutai categoricamente di visionare il programma. Questo allora e per i successivi 17 anni. Adesso, con l'uscita del film di cui tanto si parla, potete immaginare lo stato tremebondo in cui verso.IL SEGNALE STRADALE "BANCHINA CEDEVOLE"
PICCOLA, TENERA, IMPRESSIONABILE AUS
Il mio è un cuoricino fragile e palpitante, soggetto a rimanere vittima di profonde inquietudini e angosce indissolubili, specie in momenti di maggiore coinvolgimento emotivo, stress, agonia pre-esame, acciacchi stagionali, etc.Queste sono tre delle cose che in questo momento proprio non possono essere sostenute dalla mia struttura psichica labile e frammentata e della cui persecuzione non riesco proprio a liberarmi.LA CANZONE DI KE' "STRANGE WORLD"Grande successo del 1996, come dimenticarlo. Specie se ha fatto da colonna sonora ad una delle estati più brutte della tua vita, trascorsa lavorando come commessa in una pasticceria in cui il primo giorno hai praticamente demolito una vetrinetta tentando di pulirla. Ogni volta che sento alla radio quella canzone mi sale l'ansia e alla mente riafforano i ricordi: la commessa cattiva che controllava che i vetri non fossero caduti sulle torte, la proprietaria che mi rimproverava perché secondo lei non sapevo passare bene lo straccio sul pavimento, i clienti che mi guardavano impietosi quando con le pinzette sbudellavo un bombolone. E la commessa preferita che intanto canticchiava questa canzone... Solo a ripensarci mi riempio di bile.I SIMPSONEviterò di mettere un'immagine esplicativa, perché già solo il loro raccapricciante colore giallognolo è in grado di insinuarsi nel mio subconscio scatenandomi forti crisi d'ansia.Il motivo per cui tutto ciò mi accade non è ancora del tutto chiaro. Probabilmente si può attribuire l'origine della mia idiosincrasia psicologica ad un lontano pomeriggio di molti, molti anni fa,in cui tra le mie mani di novenne bramosa di notizie sui cartoni animati, mi apparve sul Telepiù il riquadro raffigurante la famiglia Simpson. La rivista segnalava l'inadeguatezza del cartone animato rispetto ad un pubblico di innocenti bambini come me, pertanto inorridita al solo pensiero di scontrarmi con la volgarità di una realtà inadatta al mio fantasticare puerile, mi rifiutai categoricamente di visionare il programma. Questo allora e per i successivi 17 anni. Adesso, con l'uscita del film di cui tanto si parla, potete immaginare lo stato tremebondo in cui verso.IL SEGNALE STRADALE "BANCHINA CEDEVOLE"