Sgosh!

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO


Morale a terra. Faccia da zombie. Mi trascino per la facoltà come se fossi attaccata ad una flebo, con la differenza che non assumo nessun benefico effetto da questa sensazione. Incrociare vetri e specchi potrebbe essermi fatale, non riesco ad immaginare che cosa potrebbe pensare la gente che mi vede in queste condizioni.Esco dall'aria studio sperando di non incontrare nessuno di mia conoscenza che possa valutare e commentare il mio stato pietoso."Ciao Aus, cosa ci fai qui?!"Ecco. Appunto. E il bello è che io non sono certo conosciuta in facoltà, ci vuole proprio della sfiga.K. mi ferma a parlare. Mezz'ora. Scanchero tra i denti come un camallo genovese, voglio solo nascondere la mia faccia in macchina e piazzarmi su un letto a lamentarmi di quanto il mondo faccia schifo. Ad un certo punto sopraggiunge un ragazzo mai visto che mi saluta come se ci conoscessimo dall'infanzia e avessimo fatto merenda insieme fino all'altro giorno. Lo saluto perplessa."Scommettiamo che indovino come vi chiamate?"K ride come un deficiente. Ma scommettiamo, che ho del tempo da perdere. Tra l'altro al tipo mancano palesemente un giovedì, un venerdì e una domenica.Il tizio si gira verso K. "Tu... FACCIA DA CULO"."Muahahahahahahah!!!"Poi si gira verso di me con aria minacciosa. Aiuto."Tu... GRAN GNOCCA".K. è ancora convinto che fosse l'uomo della mia vita e che io me lo sia lasciato sfuggire miseramente.