Sgosh!

Caro settembre,

anche quest'anno, mio malgrado, sei giunto. Conosco le tue pessime abitudini, settembre mio. Per anni il tuo arrivo è coinciso con il tragico inizio della scuola, vissuto con angoscia indescrivibile da milioni di bambini e ragazzi che vedono la loro libertà chiudersi a chiave dentro ad un cassetto pieno di naftalina.

A settembre c'è l'assicurazione da pagare, le tasse universitarie da strapagare, i libri da comprare, nuovi capi d'abbigliamento da recuperare. E' un mese in cui le spese scialacquano tutto il mio stipendio estivo e io soffro molto.

Ho riscontrato inoltre che a settembre le mie relazioni sentimentali (quando ci sono) si sbriciolano e spuntano cambiamenti, tradimenti, ripensamenti e quanto altro di frustrante può nascere dalla crisi. Se mai mi capiterà di nuovo di avere un ragazzo gli chiederò il favore di lasciarmi a novembre oppure a luglio, per rompere finalmente questa drammatica tradizione.

Senza contare la salute: dopo mesi senza nemmeno l'ombra di un giorno libero finisco di lavorare e... mi ammalo. E' sempre molto gratificante, soprattutto per chi agognava da mesi il riposo delle sue stanche membra.

Settembre mio, tu hai quell'aria fresca, veicolo di quiete, che penetra nelle narici e che tutto può perdonarti. Ma quest'anno la tua minaccia incombe così forte che non posso ignorarla.

L'herpes è già arrivato, puntuale il 1° settembre: una piattaforma tranquillamente edificabile sotto il mio labbro, che mi rende assai più affascinante del solito. Un avvertimento? L'ho capita l'antifona, settembre mio. Strano, ma vero, l'ho capita e mi sto preparando.

Stavolta non vincerai.